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Scantrini e farmaci, il fisco non vuole dedurli
19.03.2008

"DELUDENTE VIDEOCONFERENZA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SU SCONTRINI FARMACI E AFFITTI" Delusione e preoccupazione della Consulta dei Caf al termine della tanto attesa videoconferenza di stamattina con l’Agenzia delle Entrate, che doveva chiarire molti dubbi sulla campagna fiscale orami già avviata. Ci sono quesiti importanti che, secondo i centri i assistenza fiscale, sono ancora senza soluzione. "Pur non sfuggendoci il valore dell’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, che ripristina una modalità importante di confronto e coinvolgimento dei Caf, dobbiamo dire che su temi come quello degli scontrini dei farmaci e degli affitti ci aspettavamo una maggiore sensibilità" commenta Valeriano Canepari, Presidente della Consulta dei Caf. "Parliamo di sensibilità -sottolinea - perché le decisioni dell’Agenzia impatteranno non solo su una platea di contribuenti particolarmente estesa, ma tendenzialmente sulle persone che hanno più difficoltà".

Assoluta la chiusura da parte dell’Agenzia sull’annosa questione degli scontrini parlanti.

Dopo le prime settimane di attività di assistenza fiscale sono emerse tutte le difficoltà, già segnalate all’Agenzia delle Entrate a dicembre, relative alla documentazione ritenuta idonea a ottenere detrazioni o deduzioni fiscali per l’acquisto di farmaci. I cittadini che stanno frequentando i nostri uffici ci stanno testimoniando la non conoscenza della nuova norma o la difficoltà ad ottenere adeguati scontrini dalle farmacie.

In considerazione delle difficoltà di adeguamento segnalate dagli operatori del settore l'Agenzia delle Entrate, aveva precisato che per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2007 l'attestazione della natura, qualità e quantità dei farmaci venduti, potesse avvenire anche con un documento rilasciato dal farmacista contestualmente allo scontrino fiscale. Da quanto stiamo verificando in questi giorni, anche questa modalità è stata disattesa da molte farmacie. Riteniamo sia inaccettabile che un’errata, incompleta applicazione di una norma da parte di coloro che dovevano applicarla (farmacie) ricada pesantemente sui cittadini che hanno regolarmente pagato l’acquisto di farmaci e che parzialmente potrebbero recuperare un po’ di tasse pagate.

Richiediamo, nuovamente, quindi, che per il periodo 1° luglio al 31 dicembre 2007 sia superata l’interpretazione eccessivamente formalista espressa anche durante la videoconferenza di stamani e che si riconosca l’agevolazione fiscale ogniqualvolta il contribuente è in grado di dimostrare che ha sostenuto una spesa per farmaci o che sia data la possibilità di autocertificare l’acquisto di farmaci (come avvenuto fino ad ora).

E’ incredibile che in un paese dove l’elusione e l’evasione fiscale sono diffuse, si impedisca di usufruire di gravi fiscali, ai cittadini che presentano scontrini relativi a spese per farmaci dove la farmacia ha indicato "solo" la parola farmaco o dove c’è indicato il nome di un farmaco, magari notoriamente pubblicizzato, ma non la dizione "farmaco".

Dubbia anche l’interpretazione sulla non cumulabilità dei contributi del "fondo affitti" con le detrazioni fiscali per i canoni di locazione.

Mentre l’articolo 10 comma 2 della L. 431 del 1998 che prevede la non cumulabilità fa espressamente riferimento solo alla detrazione prevista per i contratti in regime convenzionale, l’Agenzia delle Entrate ha esteso l’incompatibilità a tutte le detrazioni per canoni di locazione, comprese quelle introdotte dalla finanziaria 2008. Riteniamo che tale interpretazione non sia supportata dalle norme in vigore e che sia in contrasto con la recente volontà del legislatore di introdurre agevolazioni per coloro che vivono in affitto, consentendo la fruizione anche a cosiddetti "incapienti".

Roma, 18 marzo 2008

U.S Consulta dei Caf

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