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Lavori usuranti: 5 mila persone andranno in pensione in anticipo
20.03.2008

Lavori usuranti: 5 mila persone andranno in pensione in anticipo. Il Cdm approva il decreto legislativo. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo, attuativo del Protocollo del welfare, sul pensionamento anticipato dei lavoratori che svolgono attivita' usuranti. Per l'approvazione definitiva ora servono i passaggi in Conferenza Stato-regioni e nelle commissioni parlamentari. ''Si tratta di un accordo - ha spiegato il ministro Giulio Santagata in una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri - che riguarda milioni di persone. Il punto fondamentale era la definizione del lavoro a turni. E' stata fatta una definizione anche quantitativa del lavoro a turni che riguarda il lavoro notturno ed il legame delle notti lavorate e della intensita' dei turni con la possibilita' di andare prima in pensione''.
"Costera' 2,5 miliardi in dieci anni, certificati dalla Ragioneria. E a beneficiarne dovrebbero essere circa 5.000 lavoratori l'anno, la cifra esatta la sapremo quando il decreto avra' completato l'iter parlamentare". A dirlo è il ministro del Lavoro Cesare Damiano. Il decreto, continua il ministro, 'conferma l'intesa raggiunta nel Protocollo e individua le quattro categorie di persone che svolgono lavori usuranti (vedi sotto): quelli impegnati nelle mansioni registrate dal decreto Salvi, i lavoratori notturni, gli addetti alla catena di montaggio, i conducenti di veicoli sopra i nove posti. Restano mantenute le condizioni di miglior favore preesistenti per il diritto pieno alla pensione anticipata'. Il decreto da' il diritto all'anticipo 'di tre anni per l'eta' o di quota pari a tre. Per i lavoratori impegnati in lavori notturni, tale diritto e' scaglionato su tre fasce. In pensione un anno prima per coloro che lavorano fra 64 e 71 notti l'anno; due anni di anticipo per chi lavora fra le 72 e le 77 notti l'anno e tre anni di anticipo per chi lavora oltre 77 notti l'anno. La decorrenza e' dal primo luglio 2009'.
I tre ministri della Sinistra Arcobaleno (escluso Fabio Mussi, che era assente) "si sono astenuti dal voto sul decreto per i lavori usuranti". Lo spiega il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero: "Abbiamo spinto molto perche' si facesse, ma i contenuti concreti del decreto sono minimi. I margini per il riconoscimento dei lavori usuranti sono strettissimi. A luglio dicemmo che era stato fatto un brutto accordo e il decreto lo conferma. La responsabilita' politica e' di chi lo ha firmato. Il decreto fissa un tetto per le notti che lascia fuori molti dei lavoratori che sono impegnati sui tre turni. I beneficiari saranno pochi 2-3.000 al massimo 4.000".
"E' un atto importante": questo il primo commento all'approvazione del decreto, in casa Cgil. Spiega la segretaria confederale, Morena Piccinini: "risponde ad un impegno preso con le parti sociali, con il Protocollo del 23 luglio, e completa le norme sul superamento dello scalone". Inoltre "finalmente, si afferma il principio che i lavori non sono tutti uguali e che e' necessario riconoscere anticipi al pensionamento a coloro che svolgono mansioni particolarmente pesanti e gravose". "Pur riservandoci considerazioni piu' approfondite dopo la lettura del testo- aggiunge Piccinini - fin da ora rileviamo come le misure adottate accolgano solo in parte le richieste avanzate unitariamente dalle organizzazioni sindacali, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento dei benefici per i lavoratori notturni e confidiamo che in futuro sia possibile apportare i correttivi necessari". Al momento, conclude Piccinini, "e' indispensabile che la norma venga resa definitiva nei tempi previsti dalla delega, ossia entro il 31 marzo. Pertanto auspichiamo che le commissioni parlamentari procedano ad una rapida disamina del testo del decreto in modo che le norme previste possano diventare effettivamente esigibili dai lavoratori interessati".
Il beneficio interessa quattro categorie di lavoratori:
a) lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti come da decreto Salvi (lavori in galleria, cave o miniere, in cassoni ad aria compressa, lavori svolti da palombari, lavori ad alte temperature, lavori di asportazione dell’amianto ecc.);
b) lavoratori notturni:
1) lavoratori impegnati in lavori a turni
2) lavoratori impegnati per l’intero anno lavorativo;
c) lavoratori addetti alle linee a catena;
d) conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
I lavoratori di cui alle lettere a), b) n 2, c), d) conseguono il diritto al trattamento pensionistico con un’età anagrafica inferiore di tre anni.
I lavoratori impegnati in lavori a turni conseguono il diritto al trattamento pensionistico con un anticipo di:
a) dodici mesi per coloro che svolgono l’attività lavorativa nel periodo notturno per un numero di giorni all’anno compreso tra 64 e 71;
b) ventiquattro mesi per coloro che svolgono l’attività lavorativa nel periodo notturno per un numero di giorni all’anno compreso tra 72 e 77;
c) trentasei mesi per coloro che superano 77 giorni l’anno.

 

fonte: rassegna sindacale

 

 

 

 

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