3.08.2003
Tante voci contro le stragi di Sergio Cofferati
da l'Unità - 1 agosto 2003 Domani Bologna si stringa
intorno ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, l’intera
città ricordi pacatamente gli 85 morti e i 200 feriti di quell’evento criminoso.
Le opportune parole del ministro Pisanu in Parlamento hanno ridato serenità ai
familiari e ai cittadini democratici di Bologna dopo che nei giorni passati
erano state accese scomposte polemiche da parte di alcuni amministratori locali,
rese ancor più gravi dall’ipotesi affacciata dal ministro della Giustizia di
concedere la grazia agli esecutori materiali di quella strage.
Il ministro dell’Interno ha negato l’esistenza di questa
intenzione nel Governo, rispondendo così alla legittima ed enorme preoccupazione
che i familiari delle vittime e i parlamentari dell’opposizione gli avevano con
fermezza segnalato.
Il tentativo aberrante di scambiare la grazia di Adriano Sofri
con l’estensione a detenuti pluriomicidi e più volte condannati all’ergastolo
non è più in campo. Resta solo da sperare che il prezzo per il ristabilimento
della normalità non sia l’allontanamento nel tempo dell’opportuno provvedimento
a favore di Adriano Sofri, di quell’atto di grazia richiesto da tempo da un arco
vasto e composito di persone, di forze politiche e sociali.
L’esercizio della memoria, domani a Bologna, è un atto di dovuto
rispetto verso chi non c’è più, vittima innocente di uno degli atti dello
stragismo di matrice fascista del nostro recente passato. Ma è anche un atto
forte di pressione politica perché si facciano ulteriori passi in avanti
nell’individuazione delle responsabilità , mandanti ed esecutori, di ogni strage
e di ogni atto di terrorismo, sia di quel tragico 2 agosto che di quelli che lo
hanno preceduto o seguito. Il terrorismo, qualunque sia la sua matrice e
qualunque sia l’obiettivo che persegue, è nemico della democrazia. La
distruzione di vite umane, che si tratti di persone colpite singolarmente o
uccise con la tecnica stragista, è un atto delirante che le coscienze devono
rifiutare, sempre. Affinché oggi venga prodotta la verità sui tanti momenti
oscuri del nostro passato, sono indispensabili provvedimenti concreti ed
efficaci per fornire ai magistrati gli strumenti necessari per arrivare a
conoscere. E’ assurdo che per molti dei terribili avvenimenti del passato sia
più vicina e netta la verità storica di quella giudiziaria. Per questo è
opportuno risollecitare un provvedimento legislativo che abolisca il segreto di
stato nei reati di strage e di terrorismo, serve alle istituzioni per rafforzare
la loro credibilità , come serve ai cittadini per vedere riconosciuti
concretamente alcuni dei loro diritti fondamentali.
Una democrazia forte deve dotarsi di strumenti efficaci per
difendere il suo tessuto connettivo, per combattere il terrorismo, per aiutare
solidalmente i familiari delle vittime, e per ricordare, in una giornata
convenuta, tutti gli eventi delittuosi che hanno destato allarme sociale e
minacciato la democrazia, proprio come chiedono da tempo le associazioni che
saranno, tutte insieme, sabato a Bologna. Servono volontà politiche precise e
indirizzi legislativi dei quali non c’è traccia nella desolante e grave attivitÃ
del Governo in materia. E poi serve l’esercizio continuo e sistematico della
memoria. Senza rimozioni e senza revisionismi d’accatto per la storia lontana
come per quella vicina. Ricordare per conoscere e correggere, ricordare per
trasmettere valori alle generazioni più giovani, per fornire loro un forte
spirito critico. Bologna, i suoi cittadini, accoglieranno con rispetto ed
affetto le associazioni dei familiari, tutti insieme abbiamo ancora una lunga
strada da percorrere verso la verità e la conoscenza di singoli fatti e del
quadro che hanno contribuito a formare o dal quale sono stati prodotti. Anche
sottraendo questo percorso alle strumentalizzazioni ed alle provocazioni si
rafforza la democrazia.
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