I SINDACATI RADDOPPIANO, AIR FRANCE LASCIA di Antonio V. Gelormini Chi troppo vuole nulla stringe. Alla fine la corda che teneva Alitalia si è spezzata. A furia di tenderla era prevedile che accadesse. Paradossale che a tirarla troppo siano stati proprio coloro che avevano più interesse a che gli eventi non prendessero tale piega. Troppi anni di botte piena e moglie ubriaca hanno inebriato gli animi, ed illuso che l’atmosfera di ebbrezza potesse perpetuarsi.
Sono lontani i tempi di un sindacato che aveva scolpito nel suo DNA l’imperativo "Trattare, trattare, trattare, per arrivare comunque ad un accordo". A lungo una folta schiera di irriducibili ha lavorato, per modificare geneticamente l’organismo e riprogrammarne gli obiettivi. Fino a compiacersi del primato di non aver mai raggiunto un accordo.
Il proliferare di sigle di settore, anche nel gran mondo del movimento sindacale, ha lentamente sgretolato lo spirito solidale che ne cementava la base. Generando rivendicazioni di nicchia che, se un tempo facevano da apripista alla contrattazione collettiva, oggi si sforzano di salvaguardare particolari situazioni acquisite, percepite in genere come privilegi.
I piloti peggio dei metalmeccanici. Nel parafrasare Churchill sui valorosi aviatori d’Inghilterra, Massimo Riva ha stigmatizzato perfettamente la situazione: "Mai in tanti hanno dovuto versare lacrime e sangue, per così pochi".
Si abbia ora il coraggio delle proprie responsabilità . Il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, ha già presentato le sue dimissioni. Otto sigle su nove, dopo l’abbandono di Air France-Klm, hanno chiesto un incontro con Governo e Compagnia di bandiera. Dopo averlo ottenuto, facciano l’unica cosa seria che resta a loro disposizione: deleghino la nona sigla a trovare un onorevole accordo per tutti.
Quando si sbaglia, si paga. Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, lo ha sottolineato senza giri di parole: "Il rilancio che è stato fatto all'ultima ora da parte dei nostri colleghi è stato veramente incredibile. Non si fanno trattative rilanciando all'ultimo minuto".
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