4.04.2008
Il BIOMETANO ci da una mano.. Nel maggio del 2007 a Pliening , nei pressi di Monaco di Baviera si è inaugurato il primo impianto operativo di bio-metano: quattro milioni di metri cubi di metano prodotto ogni anno per fermentazione anaerobica di 36.000 tonnellate di scarti agricoli.La novità di quest'impianto è che il biogas originario, che contiene circa il 40% di metano, è purificato ad oltre l'80% e reso compatibile con la normale rete di distribuzione del gas.I vantaggi sono evidenti, il gas prodotto è utilizzato come e dove serve e non più nei pressi dell'impianto, con difficoltà di utilizzare il calore residuo, specialmente d'estate, e senza le perdite di rete lungo le linee di distribuzione dell'acqua calda e della corrente elettrica.
Con l'immissione nella rete di distribuzione del bio metano, il
teleriscaldamento delle case si realizza da subito usando il bio-
metano al posto del metano siberiano o libico e senza la messa in
opera delle costose tubazioni coibentate tipo quelle dell'inceneritore
di Brescia.
Inoltre sono sempre possibili tutti gli altri usi energetici del
metano, quali l'autotrazione e la produzione di elettricità , con i
vantaggi ambientali del metano rispetto ai combustibili liquidi e
solidi, compresi biomasse e rifiuti urbani.
L'idea è così buona e vincente che un simile impianto di biometano,
poco tempo dopo è entrato in funzione a Straelen nel basso Reno.
E la fantasia " verde" dei Tedeschi si è ormai scatenata: gli animali
ospitati nello zoo di Monaco provvedono ai loro fabbisogni energetici
con fonti di energia rinnovabile autoprodotta!
Questa singolare autosufficenza energetica è ottenuta con il solito
impianto a biogas, realizzato direttamente nel Munchner Tierpark
Hellabrunn, lo zoo di Monaco, impianto che questa volta è alimentato
direttamente dalle abbondanti cacche e dalle altrettanto abbondanti
pipì di elefanti, ippopotami, rinoceronti , bufali... e dagli avanzi
dei loro pasti, circa 2.000 tonnellate l'anno!
E prima di realizzare questa bella idea, quelle 2000 tonnellate erano
rifiuti da smaltire.
Come vedete i Tedeschi qualche pensierino se è il caso di andare
avanti con i cosidetti Termovalorizzatori, pare lo stiano facendo.
Tanto per darvi un'idea delle potenzialità di questo tipo di impianti,
gli scarti umidi prodotti dai soli genovesi (siamo in 600.000) e i
fanghi derivante dalla depurazione delle nostre fogne ( la nostra
cacca..) potrebbero produrre ogni anno circa 8 milioni di metri cubi
di metano, senza contare il metano recuperabile e immettibile in rete
dalla nostra megadiscarica di Scarpino.
Estendete questa stima a tutte le grandi e piccole città italiane e
divertitevi a calcolare di quanti gasificatori potremmo fare a meno,
specialmente se nel frattempo partisse una seria politica di
efficenza energetica del sistema abitativo e produttivo italiano.
Indispensabile anche una diversa politica di incentivi che oggi
penalizza la produzione di biogas ( pagata molto poco) e incentiva la
sola combustione con produzione di elettricità e non ad esempio gli
usi termici o per l'autotrazione del bio-metano.
Questa a me pare sia l'ecologia del fare bene!
Dai diamanti non nasce niente....
Fonte: Federico Valerio federico.valerio@fastwebnet.it
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