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AIPO. Agenzia interregionale per il fiume Po
4.04.2008

AIPO. Agenzia interregionale per il fiume Po.A Cremona la 2° giornata del convegno internazionale.Il paesaggio dei tecnici: attualità della cartografia storica per il governo delle Acque.Cremona, 4 aprile 2008 - Dopo la prima giornata di lavori, svoltasi ieri all’Università di Bologna e, nel pomeriggio, alla golena di Sommo con Porto, si è tenuta oggi a Cremona, presso Palazzo Affaitati, la seconda giornata del convegno internazionale "Il Paesaggio dei tecnici. Attualità della cartografia storica per il governo delle acque", organizzato da Aipo e Università di Bologna, col sostegno di Comune e Provincia di Cremona, Archivi di Stato di Cremona e Parma.

In apertura hanno portato i saluti al convegno il Presidente della Provincia, Giuseppe Torchio, il Sindaco di Cremona, Gian Carlo Corada, l’Assessore alla cultura del Comune di Cremona Gianfranco Berneri, il Direttore dell’Aipo, Bruno Brunetti e il Sindaco di San Daniele Po, Giampaolo Dusi.

Il Presidente Torchio ha sottolineato il legame storico tra cartografia e governo del territorio e ha richiamato i problemi e le prospettive di sviluppo del Po. Anche grazie all’impegno della Consulta delle 13 Province rivierasche, ha detto Torchio, il Po sta diventando una grande questione nazionale ed europea: lo confermano i finanziamenti che il Governo ha stanziato per iniziative ed interventi nel bacino padano (fondi FAS), che ammonterebbero a 180 milioni di euro. E’ fondamentale perciò – ha concluso il Presidente – mettere in atto un programma complessivo e coerente di interventi, un vero e proprio "contratto di fiume" , che affronti i problemi della regimazione delle acque, della regolazione delle portate, della navigazione commerciale, della fruibilità degli ambienti fluviali, che superino le attuali criticità.

Il Sindaco Corada ha evidenziato l’importanza della cartografia nell’evolversi delle scienze dell’uomo: essa, ha detto, è in grado di rappresentare interessi vivi e reali (militari, giuridici, tecnici, commerciali) ma anche di stimolare l’immaginazione delle persone. L’evoluzione del fiume che emerge dagli studi e l’osservazione dei fenomeni attuali mette in evidenza che oggi non è solo necessaria la difesa "dalle" acque ma anche la difesa "delle" acque, che rappresentano una risorsa che è sempre più urgente preservare. Infine, dopo aver ricordato il fortissimo legame storico tra Cremona e il Po, il Sindaco ha sottolineato l’importanza di continuare ad operare per una riscoperta del grande fiume da parte delle popolazioni rivierasche e degli stessi cittadini di Cremona.

Il Direttore dell’Aipo, Bruno Brunetti, ha ribadito l’impegno dell’Agenzia per una valorizzazione del proprio patrimonio cartografico, in stretta collaborazione con università, enti locali, istituzioni. E’ , questo, un approccio da seguire anche per gli interventi di difesa idraulica e di sviluppo economico ed ambientale del fiume: la sinergia tra tutti coloro che operano nel bacino – ha sottolineato - è decisiva per il futuro del Po.

Il Sindaco di San Daniele Po, Giampaolo Dusi ha ricordato l’impegno degli enti locali per la valorizzazione culturale ed ambientale delle zone rivierasche - anche grazie ai reperti archeologici che il Po ha "restituito" negli ultimi anni - ma ha segnalato i grandi problemi che oggi affliggono i territori rivieraschi, tra i quali l’abbassamento dell’alveo e la mancanza dell’acqua nei canali.

Nei suoi interventi nella giornata di ieri e odierna, l’assessore comunale alla cultura Gianfranco Berneri ha richiamato l’attenzione sull’importanza della geografia nella comprensione della storia, del territorio e nella formazione stessa dell’identità, un’importanza che le la scuola deve tornare a riconoscere. Il sostegno a questa mostra, ha detto, è il segno della considerazione delle istituzioni cremonesi per la comprensione storica del territorio.

La sessione mattutina, riguardante "La cartografia storica per il governo delle acque: problemi e metodi", è stata presieduta da Giuseppe Gavioli (Cidiep), secondo il quale occorre puntare con decisione a un governo unitario e integrato del bacino del Po.

Ha preso la parola per prima Edi Andreetti (Aipo), che ha ripercorso la storia del ritrovamento e della prima archiviazione del patrimonio cartografico in possesso dell’Agenzia: 13.000 carte, di cui 350 riguardanti il Po, elaborate tra la fine del ‘700 e l’Unità dell’Italia; nell’insieme sono compresi anche 49 tavole e tre volumi della cosiddetta "collezione Brioschi", nonché 600 tra protocolli e registri di notevole valore storico e tecnico. Tutto il materiale è conservato oggi, in condizioni di sicurezza, nel magazzino Aipo di Boretto (Re). Gli obiettivi per l’immediato futuro, ha concluso Andreetti, sono lo studio archivistico del fondo di Boretto, l’organizzazione degli archivi, lo studio del paesaggio.

Secondo Lucia Masotti, dell’Università di Bologna, un’adeguata ricostruzione della cartografia consente di comprendere l’evoluzione dei fiumi e aiuta a individuare l’origine dei problemi attuali, anche di carattere idraulico. Nuove informazioni storiche contribuiscono a sostenere i processi decisionali, ha detto la Masotti: l’obiettivo non è "conservare a tutti i costi" ma pensare gli interventi in modo che i sistemi paesaggistici, che sono alla base della nostra cultura, siano mantenuti o recuperati.

Sono quindi intervenuti altri tre esponenti dell’Aipo: Domenico Danese – che ha evidenziato l’importante funzione dei laboratori idraulici e geologici dell’ Aipo di Boretto – Annamaria Belardi e Gianluca Zanichelli. Belardi e Zanichelli hanno mostrato, attraverso la sovrapposizione visiva delle carte elaborate nei diversi periodi, in particolare nel corso dell’800, fino alle ortofoto aeree degli ultimi anni, l’evoluzione del territorio di Sommo con Porto: i continui cambiamenti del corso del Po, gli interventi di difesa idraulica del passato e dei tempi recenti, fino alle opere per la navigazione che hanno più marcatamente regolato l’alveo del Po a partire dagli anni ’30 del ‘900.

Ha concluso la mattinata Luigi Natale (Università di Pavia), che ha presentato gli studi, con modello matematico, del fenomeno di piena che interessò la golena di Sommo con Porto nel 2000. Nel suo intervento il docente ha affermato che anche l’ingegneria - normalmente portata a considerare solo il presente e il futuro – deve oggi recuperare una maggiore conoscenza sul territorio nel passato per affinare i suoi strumenti di intervento.

Il convegno è proseguito nel pomeriggio con una significativa parentesi musicale (l’ascolto di un violino Stradivari in Sala San Domenico), la terza sessione e la tavola rotonda.

La terza sessione, dedicata al "Paesaggio dei tecnici tra rappresentazione e progetto" e presieduta da Claudio Cerreti (Università di Roma La Sapienza) ha visto gli interventi di Guy Collilieux ed Eric Doutriaux (Compagnia Nazionale del Rodano), Olga Motchalova (Università Lomonossov di Mosca), Laura Federzoni (Università di Bologna), Cécile Combe e Jean-Paul Bravard (Università di Lione 2), Thierry Joliveau (Università di Saint-Etienne).

Infine, alla tavola rotonda su "Cartografia storica e governo delle acque: prospettive di collaborazione tra Università ed enti territoriali", presieduta da Maurizio Pellegrini 8università di Modena e Reggio Emilia) hanno preso parte Andrea Cantile (Istituto Geografico Militare), Mattia Scotti (Compagnia nazionale del Rodano), Graziella Sibra (Politecnico di Milano) e Ornella Turitto (CNR- IRPI).

 

(Ufficio Comunicazione e Stampa – info: 347.1707496)

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