5.04.2008
Trattato.Il si polacco rilancia la " Nuova Europa".Il percorso di ratifica del trattato Costituzionale firmato a Lisbona dai capi di Stato e di governo dell'UE compie un altro importante passo avanti. Il Senato polacco ha ratificato mercoledì il Trattato, aggiungendo il nome della Polonia alla lista dei Paesi (7 in totale, adesso) ad avere formalizzato l'adesione alla nuova Carta Costituzionale Europea. Il voto polacco ha un valore ancora più grande perché allontana definitivamente gli spettri euroscettici e nazionalisti che hanno tenuto l'Europa col fiato sospeso, finché a governare a Varsavia c'era la coppia dei gemelli Kaczynski. Dopo le elezioni di ottobre e la vittoria del filo-europeo Tusk, infatti, la Polonia ha smesso i panni del guastafeste dell'Unione, come lo stesso ex primoministro Jaroslaw Kaczynski amava definirsi, per tornare a essere il portavoce delle speranze e delle attese dei Paesi della "nuova Europa". Per le istituzioni europee, come ha sottolineato il Presidente della Commissione Barroso, si tratta di un ritorno politico decisivo, "che simboleggia la fiducia della Polonia nel nostro comune progetto europeo". Sebbene il Trattato firmato nello scorso mese di dicembre - dopo il No francese ed olandese del 2005, la pausa di riflessione ad esso seguito e le correzioni in alcune parti del testo - abbia risolto i punti controversi e presentato una versione accettabile a tutti gli Stati membri, il percorso di ratifica rimane ovviamente ancora aperto e presenta gli stessi rischi e incertezze che caratterizzavano la fase precedente. Certamente, il fatto che Paesi prima contrari al Trattato come Francia e Polonia abbiano già ratificato (ad essi si aggiungono Ungheria, Slovenia, Malta, Romania e Bulgaria) rende più lieve il passo del nuovo testo costituzionale, tuttavia rimangono ancora situazioni incerte in cui non sono da escludersi sorprese. Da guardare a vista, adesso, sono soprattutto paesi della "vecchia Europa", paesi scandinavi e Irlanda su tutti. Dublino, in particolare, ha deciso di convocare un referendum per la ratifica del Trattato, che avrà luogo nel mese di giugno. L'improvvisa dimissione dello storico premier Bertie Ahern, avvenuta pochi giorni fa in seguito a uno scandalo finanziario, potrebbe complicare le cose. Le nuove elezioni politiche, infatti, coinciderebbero con la campagna referendaria, rischiando ancora una volta di far pagare all'Europa il prezzo di questioni e diatribe interne a uno Stato nazionale. Ancora da compiere, ma purtroppo solo a causa dell'"incidente tecnico" della caduta del governo Prodi in gennaio, la ratifica italiana, che avverrà per via parlamentare. Saranno le nuove Camere a portare a compimento la formalità, scontata visto il consenso assicurato da larga parte delle forze politiche alla Costituzione Europea. Da parte nostra, ci limitiamo a ricordare come proprio in occasione della celebrazione del nuovo Trattato Costituzionale una forza politica italiana - la Lega di Umberto Bossi - fece vergognare tutti noi orchestrando una scenetta in piena plenaria del Parlamento, per protestare contro il progresso dell'Europa politica. Quella stessa Lega, vale la pena aggiungerlo en passant, che al momento della visita ufficiale dell'allora Presidente Ciampi ebbe perfino il coraggio di organizzare una rozza e vile gazzarra diretta contro il rappresentante di tutti gli Italiani.
Francesco Cerasani
fonte: http://www.delegazionepse.it
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