5.04.2008
Integrare il mercato Europeo dei mutui. Il settore bancario è sotto i riflettori delle dinamiche finanziarie internazionali - si veda la questione dei mutui subprimes, delle turbolenze finanziarie internazionali e le conseguenze che ancora non siamo in grado di valutare pienamente anche a livello europeo - così come dei contenziosi nazionali nel nostro paese, si veda la polemica tra le associazione dei consumatori e il sistema bancario italiano su una questione specifica come quella della "portabilità dei mutui".
Proviamo a collocare questa questione specifica in quadro più ampio: la portabilità dei mutui a costo zero - prevista dal decreto Bersani convertito in legge nell'aprile dell'anno scorso - dovrebbe permettere ai consumatori di poter chiudere un mutuo originariamente contratto in una data banca, divenuto troppo oneroso o considerato inadeguato rispetto ad altre offerte alternative e più competitive presenti sul mercato del credito ipotecario, per rinegoziarne uno nuovo presso un'altra banca. Se questo meccanismo potesse funzionare effettivamente ed efficacemente si avrebbe maggiore mobilità dei consumatori e si creerebbero delle dinamiche virtuose, sia per i bilanci delle famiglie, sia per la concorrenza e trasparenza sul mercato dei servizi finanziari al dettaglio, sia, come conseguenza, sulla competitività e funzionalità del sistema bancario all'interno dell'economia italiana riguardo la sua capacità dei rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese.
Visto dall'Europa, questo confronto in corso in Italia, assume un grande interesse dato che il Parlamento europeo si accinge ad esprimersi sul Libro Bianco sul Credito Ipotecario, dove si prevedono diverse misure di carattere legislativo, con l'obiettivo di introdurre una normativa finalizzata a integrare il mercato europeo dei mutui creando maggiore concorrenza e trasparenza dei servizi bancari, favorendo la comparabilità delle offerte, la riduzione dei costi e un'ampia protezione dei consumatori. I nodi centrali su cui si vuole intervenire riguardano sia le informazioni pre-contrattuali date al consumatore - per migliorare la qualità e la comparabilità dell'informazione attraverso un prospetto informativo europeo standardizzato (ESIS) sui mutui per la casa e l'indicazione del tasso percentuale annuo (APRC) che deve comprendere non solo il tasso di interesse ma tutti i costi effettivamente sostenuti dal mutuatario per permettere al consumatore di scegliere il prodotto più competitivo - sia la mobilità dei consumatori, quindi la possibilità di prevedere un sistema armonizzato di rimborso anticipato del mutuo.
L'attuazione di provvedimenti armonizzati a livello europeo avrebbe come risultato quello di agevolare l'erogazione e il finanziamento del credito ipotecario a livello transfrontaliero e europeo, di creare maggiore concorrenza ed efficienza tra le banche, di aumentare la diversificazione dei prodotti, di migliorare la fiducia dei consumatori e agevolare la mobilità dei clienti. In questo contesto il meccanismo "della portabilità " dei mutui costituisce, anche per l'Unione europea, un elemento chiave.
Donata Gottardi, relatrice ombra per il PSE sul dossier del credito ipotecario, e Gianni Pittella, eurodeputati componenti della commissione Economica e Monetaria del PE, hanno preso posizione su questa questione affermando che "è necessario che il sistema bancario italiano rispetti la normativa introdotta con il decreto Bersani sulla portabilità dei mutui a costo zero" e che "non è accettabile che, ad un anno ormai dall'entrata in vigore del decreto, la grande maggioranza degli istituti di credito ignorino la normativa così come l'accordo raggiunto consensualmente con le associazioni dei consumatori. Un atteggiamento prepotente che assume risvolti ancora più gravi se guardiamo ai dati allarmanti forniti dall'Antitrust: in Italia ci sono ben 420 mila nuclei familiari in difficoltà a pagare le rate".
È paradossale che proprio l'Italia che si è dotata di una delle legislazioni europee più all'avanguardia in materia di mutui debba pagare il prezzo di un comportamento di chiusura e insensibilità da parte dell'industria bancaria. Potrà quindi apparire interessante la proposta lanciata dai due eurodeputati: quella di organizzare un tavolo di confronto qui al Parlamento europeo tra tutti i soggetti interessati.
Santina Bertulessi
fonte: http://www.delegazionepse.it
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