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Sui Comitati Italiani all'estero la CdL latita |
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3.08.2003
“L’assenza della maggioranza e del Governo in commissione
Esteri ha vanificato l’approvazione della riforma dei Comites (Comitati italiani
all’estero)”. Lo afferma Franco Danieli, responsabile della Margherita per gli
italiani nel mondo, rilevando: “Abbiamo verificato qual è il reale interesse di
questa maggioranza all’approvazione del testo di legge, peraltro di iniziativa
governativa, di riforma dei Comites”. Oggi, spiega Danieli in una nota, in
commissione erano presenti solo i senatori Budin, Bonfietti e De Zulueta (Ds),
Martone per i Verdi, Danieli per la Margherita, Andreotti per il gruppo delle
Autonomie, e per la maggioranza, il solo relatore, Pellicini di An. “A causa
della latitanza della maggioranza - spiega - non si è potuto dunque concludere
l’esame del testo e il provvedimento è stato rinviato alla ripresa autunnale dei
lavori. Con ciò si mette a rischio il termine del 31 dicembre per il rinnovo
degli stessi Comites. Ma non è tutto: anche nella seduta di ieri si è dovuto
interrompere l’esame del provvedimento perché l’assenza del Governo in
commissione Bilancio ha impedito la formulazione del prescritto parere sulla
copertura economica”. “Dopo aver aspettato due anni, il governo ha interrotto
l’esame in commissione Esteri del disegno di legge Calzolaio perdendo così tempo
prezioso mentre avrebbe potuto, con la sua maggioranza, presentare gli opportuni
emendamenti. È arrivato poi con un testo di legge d’iniziativa governativa,
alcuni mesi dopo e si è dichiarato, a quel punto, per ragioni di urgenza,
indisponibile ad accogliere qualsivoglia emendamento migliorativo ed in
particolare quelli richiesti dal Cgie, (Consiglio Generale degli italiani
all’estero), senza con tutto ciò raggiungere il risultato
auspicato”. “L’Ulivo - conclude il senatore della Margherita - lavorerà
perché alla ripresa dei lavori si possa tempestivamente approvare un testo
significativamente migliorato e perché sia rispettata la scadenza del 2003 per
il rinnovo di questi organismi. Oggi però non possiamo che constatare con
amarezza, che una improvvisata gestione dell’iter parlamentare si traduce ancora
una volta in un danno per i nostri connazionali”.
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