12.04.2008
"Prima le Primarie" è sempre stato il nostro motto.Il motto di tanti cittadini che vogliono cambiare in meglio l'Italia, avviando un processo virtuoso di selezione e di verifica costante della propria classe dirigente. E questo non potrà mai avvenire, soprattutto per i livelli alti e medio-alti di governo e di rappresentanza politica, con il sistema delle preferenze. Romano Prodi nell'ottobre 2005 è stato eletto a candidato premier da milioni di cittadini del Centro-Sinistra. L'innovazione politica però non andò fino in fondo: i partiti dell'Unione non vollero adottare le primarie per formare almeno il 50% delle liste bloccate per i parlamentari.E qui il tempo c'era, eccome se c'era.Nel 2006 il presidente del Consiglio (oggi presidente del PD) Romano Prodi ci scrisse dicendo che ci avrebbe coinvolto per la stesura di una proposta di Primarie istituite per legge ai vari livelli. Dopo anni di attesa, il Partito Democratico è stato fondato da milioni di cittadini con elezioni dirette (molti le hanno chiamate per semplicità Primarie) dei propri coordinatori politici (dal segretario nazionale fino al segretario del circolo di periferia).E' stato un metodo altamente innovativo per fondare un partito.La vera sfida sarà , dopo il voto e a prescindere dal voto, quella di ricercare l'equilibrio perfetto che può esistere fra "sezione" e "gazebo", tra spirito di servizio e competenze, tra ruoli remunerati e volontariato politico. Il 16 febbraio 2008 a Roma (ma già dal 27 gennaio 2008 autorevoli articoli del Prof. Pasquino e di altri opinionisti, fra cui Eugenio Scalfari, chiedevano le primarie) all'Assemblea Nazionale di fondazione del PD abbiamo presentato un ordine del giorno, insieme a Reti di cittadini per il PD, per convocare le primarie per formare almeno il 50% delle liste bloccate per i parlamentari del PD (vedi www.perleprimarie.org).E' utile qui ricordare che le primarie producono anche un altro importante effetto: quello della mobilitazione dell'elettorato.La risposta ufficiale è stata che non c'era tempo. Forse, si potevano fare. Il motivo vero di questa nostra lettera è che da oggi c'è una grandissima novità all'interno del progetto democratico, guidato da Walter Veltroni.Con una dichiarazione a RAI 3 di stamane Walter Veltroni ha aggiunto nel programma del PD una poderosa innovazione politica: "nella prossima legislatura il PD proporrà una nuova legge elettorale che congiuntamente preveda il sistema maggioritario di collegio e le primarie di collegio". Il tema è molto delicato ed importante e dovrà riguardare non solo i parlamentari. Il Comitato Promotore Nazionale per le Primarie continua a dare la propria disponibilità alla realizzazione del progetto messo in cantiere dal PD.Per ora diciamo che questa proposta politica ci rende fiduciosi per l'Italia e per i suoi cittadini: le idee non ci mancano, è una classe dirigente all'altezza che cerchiamo e che dobbiamo formare senza perdere tempo. In allegato troverete un interessante articolo apparso oggi di Nanni Moretti.Infine diciamo ancora in bocca al lupo a Pancho Pardi, promotore delle primarie e candidato in Toscana in quello che è il Progetto Democratico. Ringraziamo la Rete Nazionale dei Cittadini per l'Ulivo (e prima ancora con il Movimento per l'Ulivo) per la stretta collaborazione intercorsa in questi annni.Noi non molleremo e avanzeremo, sempre più numerosi, insieme. Buon voto democratico.
p. COMITATO PROMOTORE NAZIONALE PER LE PRIMARIE
Paolo Orioli
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Il regista-attore sul sito di MicroMega, conversazione con Paolo Flores
d'Arcais
"Ultima occasione per non consegnare l'Italia all'estremismo del Cavaliere e
Bossi"
"Berlusconi inadatto alla democrazia Ecco perché ,sceglierò il Pd"
di NANNI MORETTI
NON mi piace l'espressione e il concetto di "voto utile", ma personalmente
non ho mai avuto dubbi sul mio voto: il Partito democratico è la novitÃ
della politica italiana e forse l'ultima opportunità per non regalare
definitivamente il paese all'estremismo di Berlusconi e Bossi. Purtroppo,
tra gli elettori di sinistra e centrosinistra, persiste una tentazione
irresponsabile ad astenersi dal voto.
Gli incerti sono tali per delusione, stanchezza, assuefazione. La delusione
nei confronti del governo di centrosinistra è in parte condivisibile, ma non
può far dimenticare il vero e proprio abisso politico, culturale ed etico
che c'è tra il centrosinistra e la destra italiana. La stanchezza si esprime
con l'infastidito "Ma come è possibile, dobbiamo ancora occuparci di
Berlusconi?!". Sì, il protagonista negativo purtroppo è ancora lui e, cosa
impossibile da immaginare nel '94, si tratta di un Berlusconi addirittura
peggiore: per aggressività , assenza di senso dello Stato e disprezzo delle
istituzioni. Assuefazione: siamo arrivati al punto che ormai quasi tutti
consideriamo normali cose che in democrazia non lo sono per niente, e che
infatti non sono mai accadute in altri paesi: per esempio, il monopolio
televisivo privato in mano a una sola persona, che, incredibilmente, si
candida per la quinta volta in quindici anni a governare con le sue
improvvisazioni il paese. Come non sono normali le aggressioni verbali di
Bossi e Berlusconi nei confronti degli avversari politici, delle
istituzioni, della magistratura, del presidente della Repubblica. Parlare di
"imbracciare le armi", non può essere considerata un'innocua battuta (anzi,
Berlusconi ha detto: "E' una metafora", ma mi sembra che non gli sia ben
chiaro il concetto).
Molto pericolosa e inquinante è l'ossessione di Berlusconi verso i brogli
elettorali. Tutti hanno dimenticato che purtroppo è una sua costante,
infatti già nel '96 disse che Prodi aveva vinto grazie ai brogli. L'ha
ripetuto quasi in tempo reale nell'aprile di due anni fa, convincendo
milioni di elettori di essere stati derubati. Questo è un modo inaccettabile
per delegittimare il voto e quindi minare le basi della democrazia. Si è poi
visto, quando molti voti sono stati ricontati, che di poco era stato
penalizzato il centrosinistra. In Berlusconi c'è una estraneità direi
"naturale" alle regole e al rispetto dei risultati che non gli sono
favorevoli.
Purtroppo l'opinione pubblica in Italia non esiste. Basti fare il confronto
con quello che scrivono di Berlusconi giornali stranieri non certo di
sinistra: esprimono incredulità per le sue continue affermazioni
anti-istituzionali, severità e durezza per i suoi continui attacchi alle
norme elementari della convivenza democratica, e una autentica
preoccupazione verso un suo possibile ritorno al governo. Oltretutto, per la
quinta volta, c'è un candidato che parte avvantaggiato nella competizione
elettorale, perché ancora controlla tre reti televisive e giornali e radio.
Io sono una persona competitiva, un appassionato di gare, mi piace farle e
vederle, ma le nostre elezioni assomigliano alla finale dei cento metri, la
gara più bella delle Olimpiadi, con sette concorrenti allineati e l'ottavo
che arriva col suo blocchetto di partenza e si sistema 15 metri più avanti.
Una gara falsata... Trovo perciò insensato il gran parlare che si fa di
Berlusconi come personaggio "carismatico" e "grande comunicatore". Secondo
me, oggi, non è né l'uno né l'altro.
A proposito di Veltroni e Berlusconi, non capisco come ci sia qualcuno che
possa sostenere che i due uomini politici e i loro programmi si assomiglino
o addirittura siano uguali... Tra i due politici le differenze sono enormi,
Berlusconi è un disco sempre più incantato e sempre più finto. Lo si è visto
anche nel suo rifiuto di confrontarsi in tv con Veltroni. Una vera e propria
fuga. Sa che perderebbe voti. Purtroppo, questo suo rifiuto qui da noi non
scandalizza, viene considerato normale: "E' in vantaggio, è giusto che non
faccia il duello con Veltroni". In altri paesi l'opinione pubblica, che qui
non esiste, ti farebbe pagare politicamente ed elettoralmente un
comportamento del genere.
Il centrosinistra, per non diventare come la destra, giustamente evita di
usare, con segno opposto, la stessa aggressività ... Per non spaventare i
moderati, il centrosinistra evita di ricordare le condanne, per mafia e
corruzione della magistratura, di importanti esponenti di destra: in questo
modo fa due passi indietro, ma la destra ne fa otto avanti. Il
centrosinistra considera molte delle argomentazioni a suo favore dei
possibili boomerang, mentre la destra aggredisce e insulta. E' un problema
di metodo che però è anche di sostanza: va bene non diventare come il tuo
avversario, ma bisogna solamente subire?...
Non ho mai usato l'espressione "regime", perché quest'espressione generica
può significare tutto e niente. E' una rassicurante coperta di Linus, è un
plaid linguistico che uno usa per lamentarsi e poi restare fermo. Preferirei
essere più preciso, forse più duro: la nostra è una democrazia in parte
svuotata dal quasi monopolio televisivo di Berlusconi.
L'irresponsabilità è una caratteristica molto italiana. Bossi, Berlusconi,
Dell'Utri e tanti altri nella destra, si permettono delle affermazioni
gravissime. Poi si rettifica, in parte si smentisce e tutto finisce lì.
Vengono considerate, con incredibile indulgenza, "dichiarazioni in libertà ",
"folklore", "esagerazioni pittoresche". Tanti hanno considerato troppo cupo
e pessimista il finale del "Caimano", ma le frasi di Berlusconi sull'esame
di sanità mentale da fare ai magistrati si spingono molto oltre. Eppure non
succede nulla (ma i giornalisti stranieri, anche quelli moderati, rimangono
allibiti).
Il direttore di un telegiornale di Mediaset da anni sbeffeggia, ridicolizza,
schernisce politici e giornalisti di sinistra e centrosinistra, e gli si
risponde con corsivi ironici, invitandolo alle trasmissioni comiche,
considerandolo addirittura più onesto di altri perché più schierato. Si
ride. Ma non c'è niente da ridere. Milioni di persone vedono la televisione,
che è uno strumento molto più prepotente dei giornali, e nei confronti del
quale abbiamo meno difese...
Berlusconi si è lanciato ripetutamente in affermazioni molto gravi contro
Napolitano, trattandolo come "uno dei loro". Dopo l'ultima di queste
incredibili uscite contro il presidente della Repubblica, alcuni giornali
hanno titolato: "Lite Berlusconi-Veltroni sul Quirinale". Ma qui non c'è
nessuna lite, non c'è nessun derby, c'è solo un uomo inadatto a governare,
che non ha ancora capito cos'è lo Stato, le istituzioni, la democrazia
liberale.
Da molti anni, politici democristiani vengono accusati da Berlusconi di
essere "comunisti" (dal '94 in Italia questo è ormai un insulto, a
differenza di quando esisteva il Pci). Mentre molti fascisti, che restano
fascisti e purtroppo non percepirebbero questo come un insulto, hanno avuto
ruoli importanti nello schieramento di Berlusconi. Che, è bene ricordarlo,
da capo del governo non ha mai partecipato alla festa del 25 Aprile, la
festa di Liberazione.
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