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Vince Berlusconi ma il PD perde ? di Gian Carlo Storti.
15.04.2008

Vince Berlusconi ma il PD perde ? di Gian Carlo Storti. Ma sono sufficienti gli occhi del ’900 per leggere la realtà di oggi? Sicuramente no . Ciò che è avvenuto prima e durante il voto ci obbliga invece a riflettere per capire appunto come potrà essere la 3° Repubblica.

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Il 14 aprile 2008 sarà ricordato nella storia come il 18 aprile del 1948 e l’inizio della 3° Repubblica.

Se lo guardiamo con il occhi del ‘900 il risultato è davvero sconfortante.

La destra populista del Berlusca vince con circa il 9% di vantaggio assieme agli eredi della destra fascista ed al movimento leghista che si caratterizza per il suo razzismo.

All’opposizione un partito di centro eredi degli ex democristiani ed un partito "democratico stile americano".

La sinistra post-comunista, i socialisti, i verdi , la destra estrema e fascista penalizzati da sbarramenti elettorali " libertici" fuori dal parlamento.

Ma sono sufficienti Gli occhi del ’900 per leggere la realtà di oggi? Sicuramente no . Ciò che è avvenuto prima e durante il voto ci obbliga invece a riflettere per capire appunto come potrà essere la 3° Repubblica.

Ovviamente non sono in grado di fornire risposte ma solo di evidenziare in modo problematico alcuni punti.

1.) Lo schieramento di Berlusconi, Fini e Bossi è risultato piu’ credibile sia agli occhi di una certa borghesia ( piccola e media industria) e una parte della società, povera o vicina alle soglie di povertà ( pensionati, operai ecc.) che vede negli immigrati i suoi nemici ( infatti sono accolti con contributi, gli vengono date casa e lavoro ecc.). Il Federalismo del Nord è la panacea di tutti i mali. Perché non provarlo? Il " vecchio" , parlo del suo staff è risultato quindi piu’ affidabile. Il richiamo alle radici cristiane, ai valori della famiglia tradizionale hanno fatto da collante di una vasta moltitudine interclassista che ha visto all’opera la "sinistra" del cattolico, atipico, Prodi. Un Governo , quello di Prodi, non solo rissoso ma incapace di affrontare i problemi veri della povertà, della sicurezza ecc. La " mondezza" e la " mozzarella alla diossina" di Napoli sono quindi diventati il modello del " non governo" delle sinistre. Poco contano le promesse, che non saranno in parte realizzate da Berlusconi, conta la credibilità del leader , il suo carisma, il modello che rappresenta.

2.) La "sinistra arcobaleno" ha perso sia a sinistra che a destra. A sinistra non è stata votata dai delusi della esperienza di Governo ( hanno ingoiato troppi rospi amari) e da destra non è stato votato da quei militanti di sinistra che credono al governo del paese. Questa " sinistra di governo" ha votato il PD ,un nuovo partito che venendo , in parte dalla sinistra comunista, è diventato per davvero riformista; un partito a cui dare credito , sul quale caricare aspettative " di sinistra" appunto. Bertinotti dichiarando la sua volontà di restare all’opposizione si è condannato da solo. Sicuramente questa " nuova sinistra extraparlamentare" rischia di essere tirata per la giacca e di radicalizzare la rappresentanza. Per questo è utile , forse, mantenerla legata a livello territoriale.

3.) L’Unione di Centro di Casini ha dimostrato una certa vitalità ; si è presentata una forza di cerniera ed in grado di recuperare sia una parte di elettorato cattolico impegnato nel sociale ( vedi l’impegno di Pezzotta nel sindacato Cisl ) che a mantenere quella parte di eredi della vecchia Democrazia Cristiana che si erano schierati a destra ma fermi nel mantenere una loro identità. Questa forza di centro sarà collocata all’opposizione ed assieme a PD vigilerà perché la 3° Repubblica non si trasformi in regime.

4.) Ma il PD dove ha sbagliato allora? E’ giusto riconoscere che Veltroni ha tentato il miracolo di far dimenticare la pesante esperienza di Prodi ed allo stesso tempo presentarsi come il nuovo. Tre secondo me sono i punto sui quali i democratici debbono riflettere:

a. Come può divenire credibile per il mondo cattolico impegnato nel sociale? Forse non bastano le generose battaglie della Bindi e di altri eminenti esponenti politici;

b. Se il voto alla Lega non è di protesta, come pare che sia, come parlare a questi ceti sociali ? E’ solo un problema di linguaggio ( i fucili, Roma ladrona ecc.) o vi è per davvero un’ansia sociale collettiva che fa vedere a questi cittadini un futuro nero? Come garantire sicurezza ed al contempo la legalità e l’accoglienza degli extracomunitari necessari al funzionamento dell’Italia?; ineludibile mi pare la scelta del Federalismo e di una riforma dello stato che smantelli la struttura burocratica del secolo scorso, sia sociale che istituzionale; quale nuove politiche per il welfare? Quali nuove politiche salariali che riconoscano il merito?

c. Il rinnovamento della classe politica del PD deve continuare a tutti i livelli; uno degli strumenti solo le primarie;è necessario investire sui giovani, su nuovi pezzi della società, sulla natalità ridando un nuovo ruolo alla famiglia; sul ruolo attivo delle donne sia in politica che nella società; sulla identità culturale italiana valorizzando la sua storia ecc.

Infine un accorato appello ai dirigenti nazionali del PD.

Se il PD deve essere un partito nuovo ha bisogno anche di nuovi volti in TV. Del resto si sa questo conta o no?

Attendo vostre mail, ovviamente critiche che pubblicheremo sul sito.

Gian Carlo Storti

storti@welfareitalia.it

Cremona 15 aprile 2008

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