17.04.2008
L’esito del voto carica l’Arci di nuove responsabilità . Sono 41 i seggi in più su cui potrà contare al Senato il futuro governo Berlusconi. Corrispondono a uno scarto in termini di voti di 9,3 punti percentuali fra lo schieramento del Popolo della libertà (con al suo interno un pulviscolo di formazioni) insieme alla Lega e al Mpa e quello del Pd (insieme ai radicali) e l’Italia dei Valori. Alla Camera la differenza è addirittura di 101 seggi per uno scarto di 9,2 punti percentuali.
L’impressione è che nel nostro Paese nel dopoguerra dalle urne non è mai uscita una
maggioranza così definita e forte.
Se il risultato del Pd non è certo esaltante - distante certo dalle previsioni dei suoi dirigenti
- il dato per cui queste elezioni rimarranno nella storia del nostro Paese è la sconfitta elettorale
e la scomparsa dal Parlamento di quelle forze che rivendicano con orgoglio la continuitÃ
con l’entusiasmante e tragico processo di emancipazione del ‘proletariato’: la
Sinistra l’Arcobaleno, ma anche i socialisti.
I primi dati delle elezioni amministrative confermano (testardamente, come talvolta capita
ai fatti) la vittoria delle destre. In Sicilia schiacciante è la vittoria di Raffaele Lombardo
(65,5%) nei confronti di Anna Finocchiaro (30,2%) e la conferma di Riccardo Illy alla guida
della Regione Friuli Venezia Giulia appare tutt’altro che scontata, mentre a Roma tutto
lascia prevedere che si andrà al ballottaggio.
Fonte: arci
Welfare Italia
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