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30 anni di Legge 180 (Legge Basaglia)
12.05.2008

30 anni di Legge 180 (Legge Basaglia) Undicimila giorni di storia. Pordenone

Una città tappezzata di gigantografie per simbolizzare il cambiamento epocale scaturito con la Legge 180. Recupero della dignità, dare un senso alle proprie giornate, comunicare con gli altri per vivere, esprimere la propria creatività. Sono soltanto alcune delle frasi che, passeggiando per le vie di Pordenone, si possono leggere sui manifesti. Per confermare l’impegno nella lotta allo stigma e nel diritto per tutti all’accesso alle cure. Presentato oggi, presso il municipio di Pordenone, il programma di eventi che celebra il Trentennale della Legge 180 (13 maggio 1978 – 13 maggio 2008). E intanto la città sul Noncello ricorda la Legge Basaglia in via Cappuccini Chiesa di San Francesco, Parcheggio Marcolin, viale Dante Parco Galvani, via Matteotti Questura, via Molinari ex Fiera, via Montereale parcheggio Ospedale, via Amendola Palazzetto dello Sport, via San Valentino giardini, viale Martelli pista ciclabile, via Udine scuole elementari Borgomeduna. Ma anche a San Vito al Tagliamento in viale del tramonto e a Sacile in centro città.

A fare gli onori di casa l’assessore alle politiche sociali, Gianni Zanolin, che ha presentato l’incontro al quale hanno partecipato persone che - nella loro vita ed in modi diversi - si sono occupate e si occupano di salute mentale. Mille nuovi casi all'anno, un terzo di casi intensivi su 4 mila persone seguite ogni anno. Non ci sono casi "persi", poche le fughe extra regione in cliniche private. Dal 1978 ad oggi 20 mila casi, 400 i soggetti cronici seguiti anche per 30 anni. Dalle iniziali patologie gravi si è passati a diversificazioni della domanda, incrementate nell'area dei disturbi affettivi e dell'umore. Questi i dati diffusi dall’Azienda sanitaria n.6 Friuli Occidentale riguardanti il territorio della provincia di Pordenone.

Il locale Dsm, in rete con tutte le risorse presenti nel territorio e nella logica dell’integrazione, propone una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di promuovere un dibattito con la cittadinanza sul grande tema della salute mentale. Proprio la partecipazione di questa significativa cordata di enti, istituzioni, privato sociale, cittadinanza attiva, è l’elemento qualificante del programma. Ogni percorso di superamento del disagio mentale non può che avvenire in un’ottica di "salute pubblica" che richiama in causa tutta la comunità. Foltissimo il gruppo di lavoro: Ass6 Friuli Occidentale, Comune di Pordenone, Provincia, Città di Sacile, Comune di San Vito al Tagliamento, Acli, Aitsam, Ama, Cooperativa sociale Itaca, Coop Il Seme, Fai, Coop Service Noncello, e poi il contributo del Comitato amici di casa Pignat.

Il direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Ass 6 Friuli Occidentale, Angelo Cassin ha esordito evidenziando la volontà di ricordare lo storico anniversario della promulgazione della ‘Legge Basaglia’ in quel lontano 13 maggio 1978, ricordando che le intense conquiste guadagnate sul campo nel corso di questi anni non si possono cambiare. A Pordenone, riguardo al tema della salute mentale, vi è stato costantemente ascolto, interesse vivo per uscire dallo stigma che la malattia mentale ha sempre portato con sé. I cittadini utenti sono stati visti come portatori di domande, ma anche di proposte e di coraggio.

La scelta dei pannelli - di cui la città sul Noncello è tappezzata da qualche ora - propone il confronto tra due immagini, il prima e il dopo la Legge 180, rappresentando così il coraggio di mostrare la vita non solo come sofferenza ma anche come possibilità di nuovi scenari.

Nicola Delli Quadri, direttore generale Ass6, ha ricordatola pubblicazione nel '68 del libro "L'istituzione negata" sottolineando che la Legge 180 è partita proprio da lì, risultato di un movimento in un periodo di grande fermento e affermazione dei diritti umani. Nonostante vi siano ancora difficoltà quando si affronta il tema della salute mentale, l'obiettivo che l'Azienda friuli Occidentale cercherà di perseguire congiuntamente al Dsm sarà quello di "sanitarizzare" il meno possibile, attivando tutti i protagonisti del territorio, tra cui le varie associazioni di volontariato.

Giovanni Moroldo, presidente dell’Aitsam provinciale, ha ricordato che con la 180 è cambiato radicalmente l'approccio all'utente psichiatrico, nonostante lo stigma operi ancora all'interno della società: basti pensare che all'interno dell'associazione sono iscritte circa 60 persone a fronte delle 3600 che usufruiscono dei servizi di salute mentale. Attenzione particolare va ora data –ha proseguito- alla legge 6 del 2004, che ha introdotto la figura dell'amministratore di sostegno. In questo modo è stata restituita dignità e soprattutto la possibilità per l'utente psichiatrico di preservare la sua parte sana. In questa prospettiva l’Aitsam organizza corsi per amministratori di sostegno, dato che è molto difficile trovare tali figure all'interno della famiglia essendo molto spesso il nucleo familiare non tanto risorsa quanto parte stessa del problema.

Nel prossimo incontro del Forum della salute mentale del Friuli Venezia Giulia, previsto il 16 maggio a San Giorgio di Nogaro (Ud), l'associazione porterà due questioni: l’aumento della qualità di presa in carico dell'utente, la presa di potere degli utenti (e dei familiari) nei confronti degli operatori essendo il rapporto tra le parti ancora troppo asimmetrico

Ardea Moretti, responsabile dell’area salute mentale della Cooperativa sociale Itaca, ha sottolineato che uno dei risultati della Legge 180 è stato la nascita e lo sviluppo delle Cooperative. L'obiettivo principale era quello di chiudere le realtà manicomiali per offrire a tutti la possibilità di avere risposte flessibili e diversificate in base ai bisogni. Si sta lavorando molto sulla sfera dell'abitare sociale, sulla possibilità che l'ospite possa esercitare il diritto ad avere una casa e per quanto possibile che questo implichi l'uscita dal circuito psichiatrico, tanto che le Cooperative hanno messo a disposizione risorse a favore della comunità.

Il consigliere regionale Piero Colussi nel ricordare la nascita di Cinemazero ha evidenziato che quasi tutti i fondatori lavoravano presso il Csm. Allo scopo di sensibilizzare la comunità, Cinemazero presentava i film dietro il Csm di Pordenone, il film più "gettonato" di quegli anni era "Matti da slegare" del 1975. Stefano Mantovani della Coop Service Noncello ha posto l’accento sul fatto che nei primi anni ‘80 c'era un forte patto tra le istituzioni che cercavano di auto-disfarsi e i cittadini di buona volontà, e portato l’attenzione sul diritto di cittadinanza che si concretizza su tre assi: reddito, casa e lavoro. Mantovani ha anche evidenziato l'indebolimento del patto sociale per le Coop B di inserimento lavorativo per persone svantaggiate, coop sempre più schiacciate dalle leggi di mercato. E' ora necessario aprire una riflessione per non arrivare all'espulsione dal mondo del lavoro delle persone con sofferenza mentale.

Francesco Stoppa, psicologo e psicoterapeuta presso il Csm di Pordenone, ha richiamato alla memoria che la tradizione di Pordenone si rifà all'integrazione tra pubblico e privato sociale, è importante tenere aperta la questione della salute mentale in senso generale e non solo psichiatrico, in quanto deve rappresentare un cambiamento a livello culturale.

Ricchissimo il programma di eventi presentato da Margherita Gobbi, responsabile della formazione per il Dsm di Pordenone. Il 13 maggio presso il Centro studi/Cinemazero alle 20.45 proiezione del film Il grande cocomero regia di Francesca Archibugi con Sergio Castellitto cui seguirà dibattito; presso la Casa del Volontariato socio-sanitario alle 15.30 inaugurazione del Centro di ascolto sul disagio mentale, via De Paoli 19; in piazza XX Settembre allestimento di un gazebo per distribuzione materiale informativo; presso la Sala Consigliare del Comune di San Vito al Tagliamento alle 18.00 proiezione film La seconda ombra di Silvano Agosti.

Il 20 giugno firma del protocollo d’intesa sul trattamento sanitario obbligatorio alle 9.30 presso la Sala Consigliare della Provincia Pordenone; dalle 9.30 alle 12.30 tavola rotonda 30 anni dalla legge 180 presso la sala consigliare del Comune di San Vito al Tagliamento.

Il 21 giugno dalle 11 alle 23 180 cittadini per la legge 180 maratona di lettura del libro di Peppe Dell’Acqua Non ho l’arma che uccide il leone presso la loggia di piazza del Popolo Comune di San Vito al Tagliamento. Il 19, 20, 21 settembre all’interno della Festa del libro con gli autori - pordenonelegge.it, IX edizione - presentazione del libro di Peppe Dell’Acqua Non ho l’arma che uccide il leone nonché del volume di Giacomo Di Marco e Flavio Nosè La clinica istituzionale in Italia, inoltre mostra fotografica Undicimila giorni di storia a cura dell’Istituto d’Arte di Cordenons. Il 16 luglio a Pordenone, infine, un fuori programma: concerto in piazzetta San Marco alle 21, Cooperativa sociale Itaca, Comune di Pordenone e Edit Eventi Spilimbergo presentano, il tradizionale appuntamento all'interno del Festival Folkest, intitolato "Itaca per la Salute Mentale".

 

Fabio Della Pietra

Ufficio Stampa

Cooperativa sociale Itaca

Pordenone

www.itaca.coopsoc.it

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