18.05.2008
VIOLENZA CONTRO I ROM: CHE COSA SUCCEDE A PONTICELLI? LA TESTIMONIANZA DI UN ABITANTE DI QUESTO QUARTIERE NAPOLETANO CHE ESPLODE di A.Mastroianni Il quartiere Ponticelli nella periferia orientale di Napoli è diventato tristemente famoso in questi giorni. Prima il presunto tentato rapimento di una bambina ad opera di una ragazza rom, poi la reazione violenta della popolazione, con assalti ai campi culminati negli incendi di alcune baracche. Antonio Mastroianni, presidente Uisp Campania, è un cittadino di Ponticelli. "Sono avvilito – ci dice - Si tratta sicuramente di una situazione difficile. Gli insediamenti sono debordanti. Ma questa realtà chiama in causa la nostra incapacità di organizzare il territorio. Per 14 anni ho fatto il consigliere di quartiere e più volte abbiamo proposto delle soluzioni affinché si costituissero degli insediamenti che non fossero dei lager. Purtroppo c’è stata una latitanza dello stato e dell’amministrazione".
Dunque, un territorio abbandonato a se stesso da uno stato assente. Ma secondo Mastroianni, non c’è solo questo dietro gli ultimi avvenimenti. "Non credo che sia una reazione di popolo – spiega - Non è tipico di un cittadino normale lanciare delle bombe molotov. Tutto ciò va oltre l’indignazione per un episodio che è ancora tutto da chiarire. Credo, anzi, che nel nostro paese stia succedendo qualcosa di inquietante che è sbagliato circoscrivere solo alla realtà di Ponticelli".
E poi il ruolo della politica, che soffia sul fuoco per ragioni di mero consenso. "Detto francamente, mi lascia sgomento anche il manifesto fatto affiggere nel quartiere dal Partito Democratico, in cui viene urlato a carattere cubitali "Via i campi rom". Non possiamo continuare ad inseguire lo stomaco e le viscere della popolazione. Chi governa deve dare delle risposte adeguate alle esigenze della popolazione"
"Come Uisp siamo presenti a Ponticelli con molte attività – ci dice in conclusione - anche coordinate con altre associazioni e realtà presenti sul territorio. Penso ad esempio alle iniziative che portiamo avanti in collaborazione con le parrocchie. Oggi ci vuole una reazione netta da parte del mondo dell’associazionismo. Siamo in pieno caos delle coscienze".
fonte: UISP
Welfare Italia
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