6.08.2003
Tenutasi a Chateau Queyras, Francia, il 18 Luglio 2003. Su invito
dell'Associazione "Briançon05-urgence.tibet", Bruno Mellano
(consigliere regionale radicale e coordinatore dell' "Associazione di comuni,
province e regioni per il Tibet") ha partecipato, venerdì 18 luglio, alla
tavola rotonda "I rappresentanti del popolo per il Tibet", tenutasi nella
località francese di Chateau Queyras.
Gli altri partecipanti al dibattito sono stati: Claudio Tecchio (CISL
Piemonte, Comitato esecutivo Internationa Tibet Support Network), Claude
Levenson (scrittrice e sinologa), Tashi Phuntsok (Rappresentante del
Dalai Lama in Francia), Chime R.Choekyapa (Rappresentante del Dalai Lama
per l'Europa Sud-occidentale), Joel Giraud (Vice-Presidente del gruppo
parlamentare di studi sui problemi del Tibet all'Assemblea Nazionale francese),
Alain Bayrou (Presidente del Consiglio Generale delle Hautes-Alpes e
Vice-Sindaco di Briançon).
Partendo dall'analisi delle adesioni alla campagna europea "Una bandiera
per il Tibet" - lanciata nel dicembre del 2000 da diversi gruppi di supporto
della causa tibetana con lo scopo di coinvolgere le Istituzioni locali nel
sostegno alla risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 6 luglio 2000 - i
vari relatori hanno cercato di fare il punto della situazione, confrontando
esperienze e punti di vista.
Introducendo i lavori, la signora Claude Levenson, ha evidenziato come
la situazione nel Tibet occupato sia drammaticamente e velocemente peggiorata
sia rispetto alla popolazione tibetana, sempre più divenuta minoranza etnica
priva dei fondamentali diritti umani, sia rispetto all'ambiente, compromesso da
interventi distruttivi tesi ad una radicale trasformazione del territorio:
"Fu la forte convinzione che solo tempestivi e condizionanti interventi
presso le autorità cinesi da parte dei governi e delle comunità internazionali
avrebbero fermato questa pulizia etnica strisciante a spingerci, tre anni fa, a
lanciare la campagna europea delle bandiere, pur essendo consapevoli che i
nostri sforzi si potevano - e, a maggior ragione, oggi si possono - considerare
alla stregua della lotta di Davide contro Golia".
Prendendo la parola, Bruno Mellano ha ripercorso brevemente le tappe
del lavoro condotto presso il Consiglio Regionale del Piemonte, sottolineando
come, grazie all'entusiasmo di poche persone, si siano ottenuti alcuni
importanti risultati, primo fra tutti il sostegno del più alto numero di Enti
locali, a livello europeo, alla campagna e alla risoluzione del Parlamento
Europeo. "Le idee camminano sulle gambe delle persone e sono le persone che
possono fare una buona politica. Forse anche per caso proprio a Torino si sono
trovate le persone che più hanno contribuito ai piccoli successi di questi anni.
In passato, penso ad Adelaide Aglietta e Giovanni Negri, oggi
all'assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Gianpiero Leo, al
gruppo consiliare radicale, a Claudio Tecchio e all'onorevole Gianni
Vernetti, a cui si deve la ricostituzione dell'intergruppo Tibet al
Parlamento italiano, Parlamento che nell'autunno scorso ha approvato, unico
esempio in Europa insieme alla Germania, una mozione di sostegno alla
risoluzione del P.E. Le tante mozioni approvate sono un forte gesto politico ma,
ora, gli amici tibetani ci devono dire che cosa intendono fare e come possiamo
aiutarli."
In Francia invece, come ha fatto notare il deputato Joel Giraud, oltre
alle pur significative adesioni di circa 150 comuni, non si è riusciti ad
incidere sul Governo; il gruppo parlamentare di studi ha avuto ed ha grandi
difficoltà a tradurre in azione politica il suo lavoro mentre ai gruppi
pro-Tibet manca un coordinamento.
La questione del mancato processo di democratizzazione della Cina è stato
messo in forte evidenza nell'intervento di Claudio Tecchio che, facendo
riferimento alla sistematica violazione dei diritti umani, ha detto:
"Bisogna agire subito sia in sede internazionale che locale, sostenendo le
opposizioni e la formazione di un sindacato libero, la Cina rappresenta un
pericolo reale per noi tutti".
Ringraziando i presenti per il sincero interesse e il fondamentale appoggio,
i rappresentanti del Dalai Lama, signori Choekyapa e
Phuntsok, hanno chiesto a tutti di rafforzare l'impegno perché,
nonostante la difficile situazione, il sostegno internazionale è l'unica arma
di cui il Governo tibetano in esilio dispone per portare avanti il progetto
nonviolento per "una genuina autonomia" con risultati duraturi. "Se
però - hanno sottolineato - un così vasto sostegno da parte dei cittadini
europei non riesce a raggiungere i loro Governi, ciò dipende dal livello
di democrazia dei singoli Paesi. Certamente aiuterebbe i tibetani capire
che le democrazie sono efficaci e forse servirebbe anche ai cinesi".
Torino, 23 luglio 2003
*****
Per informazioni sulla campagna "Una bandiera per il Tibet ":
Associazione di Comuni, Province, Regioni per il Tibet
Coordinatore: Bruno Mellano
(bruno.mellano@consiglioregionale.piemonte.it)
Segreteria tecnica: Settore Relazioni Esterne del Consiglio regionale del
Piemonte
Via Alfieri 15, 10121 Torino
Telefoni: 011/5757507, 011/5757586; fax: 011/5757421
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