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Genova. Parte raccolta differenziata porta a porta
24.05.2008

Il 21 Maggio a Genova è stato annunciato l'avvio della raccolta differenziata Porta a Porta nel quartiere di Sestri, con la partecipazione di 2.380 famiglie e 115 esercizi commerciali.Dopo la presentazione del nuovo piano di gestione dei Materiali Post Consumo e l'avvio del Porta a Porta nel quartiere di PonteX , questo è il terzo passo per la realizzazione del Modello Genova , un modello di gestione dei materiali post consumo di una grande città, in assoluta controtendenza rispetto al panorama nazionale.

A Genova, se tutto andrà come deve, in pochi anni riusciremo a ridurre

significativamente la produzione alla fonte, a riciclare gran parte

dei nostri scarti, ad avviare a trattamenti biologici gran parte degli

scarti biodegradabili. E quello che resterà non giustificherà dal

punto di vista dei costi, nessun "termovalorizzatore" il sistema di

smaltimento dei rifiuti più costoso che mente umana sia mai stata

capace di inventare.

Sarà possibile riuscire in questa impresa se collettivamente sapremo

riconoscere il reale valore economico che hanno i nostri scarti.

I miei fedeli lettori sanno quanti euro paga il Consorzio Nazionale

Imballaggi (CONAI) per ogni tonnellata di carta, plastica, alluminio,

acciaio, vetro raccolti separatamente, grazie all'opera delle famiglie?

Ecco le cifre, secondo l'ultimo accordo: carta, 91 €; plastica, 262 €;

alluminio, 398 €; acciaio, 78 €; vetro 310 €.

Se vi sembra poco, forse vi interesserà sapere che oggi, il carbone

che fa marciare le nostre centrali è pagato 70 € a tonnellata!

In base a stime attendibili, una famiglia media italiana, è in grado

di separare correttamente in queste cinque frazioni merceologiche

oltre l'80% dei propri scarti. Questo significa che l'italiano medio

sa riconoscere di che cosa è fatto l'oggetto che ha terminato le sue

funzioni domestiche e se ben informato, lo stesso italiano medio non

ha dubbi su cosa mettere nel mastellino dell'umido per la sua raccolta

differenziata.

Questo significa anche che l'80% degli scarti prodotti dalle famiglie

è riciclabile e che il sistema di raccolta Porta a Porta, che è in

grado di sfruttare al massimo queste capacità dei cittadini, ci

permetterà entro la fine dell'anno di passare dall'attuale misero 14%

al 60-70%. Si accettano scommesse.

E a questo punto proviamo a stimare quanto valgono per il CONAI tutti

gli scarti riciclabili dei genovesi, pari a 93.600 tonnellate annue:

13 milioni di euro. Tredici milioni di euro che che oggi , in gran

parte letteralmente buttiamo in discarica!

Ribadiamo il concetto: se tutti i genovesi fossero messi in condizione

di separare al meglio i propri scarti, il Comune riceverebbe ogni

anno dal CONAI 13 milioni di euro.

E i conti non finiscono qui, in quanto il riciclo ci permette di

risparmiare sui costi di smaltimento, che in Italia si aggirano sui

90€ a tonnellata; questo significa che Genova se riuscisse a

realizzare a pieno il proprio modello, ogni anno risparmierebbe 8,4

milioni di euro per evitato smaltimento.

Pertanto se tutte le famiglie genovesi fossero messe i grado di

sviluppare al massimo le proprie possibilità, il loro lavoro di

separazione alla fonte dei propri scarti, varrebbe complessivamente

circa 21 milioni di euro, un quarto del bilancio della Azienda

Municipale di Igiene Urbana.

Certo, ci sarà sempre una quota di cittadini che se ne strabatte, ma

quelli che fanno e faranno coscienziosamente la raccolta differenziata

devono avere un sostanziale ritorno economico a compenso del loro

lavoro: pagare una tariffa rifiuti proporzionale alla quantità di

scarti indifferenziati da loro effettivamente prodotti. E questo

obiettivo di giustizia contributiva ( si paga per quanto si butta) è

possibile solo grazie al sistema di raccolta Porta a Porta, la vera

rivoluzione copernicana del Modello Genova, che da sola manda in

soffitta discariche e termovalorizzatori.

fonte: Federico Valerio

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