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Berlusconi IV ed il senso dello Stato
24.05.2008

Berlusconi IV ed il senso dello Stato. Nucleare: prima bisogna sentire il popolo italiano ICI - Mutui - Sicurezza – Inceneritori - Nucleare di Umberto Calabrese  Il nostro premier Silvio Berlusconi era all’assemblea della Confindustria per l’elezione della prima Presidente donna, Emma Marcegaglia, che nella sua relazione afferma "Tutti noi siamo chiamati a una grande sfida. C’è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese", ed ancora, "in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento", a cominciare "da un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare", da "un clima di minore contrapposizione e di rispetto reciproco fra maggioranza e opposizione".

Nel suo intervento Silvio Berlusconi, visto il clima di luna di miele, afferma: "La relazione, che ho molto apprezzato, della presidente potrebbe, anzi sarà, il nostro programma di governo, perché in effetti credo che sia a tutti chiaro ciò che dobbiamo fare per far rialzare il nostro paese e il nostro paese si rialza se si rialzano le nostre imprese".

Quindi in meno di 24 ore, Berlusconi IV, incassa un altro successo. Oggi l’appoggio pieno incondizionato della Confindustria, ieri dei media, e dell’opposizione ad eccezione di Di Pietro e di Bersani: "La manovra così non va bene per noi. Poi in Parlamento si combatterà sulla base di quelle che noi riteniamo le priorità, cioè il potere d’acquisto dei cittadini", ha dichiarato il ministro ombra dell’Economia. Noi non siamo contro l’abolizione dell’Ici, visto che il Governo Prodi ne ha abolito la metà, ma non ci sembra la priorità in un quadro di misure in cui di fatto c’è solo questo. Quanto alla detassazione degli straordinari il PD è disponibilissimo ma dentro una manovra complessiva sul potere d’acquisto dei cittadini che è di fatto ignorato dal Governo".

Ma la vera opposizione viene dalle Associazioni dei Consumatori, preoccupate che alla fine chi veramente ci guadagni siano solo le banche.

Certamente va riconosciuto al Governo Berlusconi IV, ed ai suoi primi provvedimenti, la forza della presenza dello Stato. Di questo Stato troppo assente nel paese, finalmente con autorità che non è sinonimo di prepotenza, lo Stato mette in pratica le regole della convivenza civile.

Uno Stato che tutela i suoi cittadini, che si impone.

Ma la tutela dei cittadini è soprattutto tutela della salute. Lo riconosco, con umiltà, se pur volendo non riesco ad unirmi al coro, pur riconoscendo ed applaudendo la ritrovata "presenza dello Stato" nel territorio. C’è un neo, in questa luna di miele, anzi di nei c’è né più di uno.

Perché, il Popolo italiano, si è espresso contro le centrali nucleari, 21 anni fa con un referendum che l’8 ed il 9 novembre del 1987 vide gli italiani dire "no grazie" all’atomo e credo che prima di esternare che entro 5 anni avremo centrali nucleari, bisognerebbe ri-consultare il popolo italiano.

Perché è vero, che persino Chicco Testa si è convertito al nucleare, cosi come è vero, che è ipocrisia non averle in casa, per poi averle ai nostri confini. E riconosco che forse oggi le nuove centrali sono più sicure. Ma le scorie, dove le smaltiamo, noi che dobbiamo invocare l’intervento dello Stato, e la dichiarazione che le aree, per le discariche o per la costruzione degli inceneritori, sono zone militari, invalicabili. Dove smaltiamo le acque, i materiali, le polveri, le scorie radioattive. Se con delle banalissime discariche, siamo riusciti ad inquinare: falde d’acqua, terreni, prodotti dell’agricoltura, della zootecnia, formaggi, latte, latticini e loro derivati.

Certo, non abbiamo fonti energetiche in casa e l’energia ci serve. Ma scelte come quella di ritornare al nucleare va condivisa, e non solo in parlamento, fra maggioranza e opposizione, scelte che riguardano la salute di noi italiani, dei nostri figli e nipoti, vanno discusse nel paese, con la gente fra la gente. E non mi si dica, che siccome non è previsto il referendum consultivo, si fa prima la legge e poi caso mai il referendum abrogativo. Perché questo potrebbe essere ribaltato, se volete il nucleare, indite un referendum per abrogare il divieto a costruire centrali nucleari. Il popolo italiano si esprima, se vincerà il nucleare, nessuno obietti!

Fonte: http://www.agoramagazine.it

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