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Bari, un Sultano da favola (di Antonio V. Gelormini)
26.05.2008
Una volta, quando si era soliti far precedere il “c’era”, con sceicchi, califfi, emiri e sultani si favoleggiava e si accendevano fantasie con i racconti delle “Mille e una notte”. Il tempo passa, le lune si avvicendano e il moderno diventa cronaca. Oggi, se il Sultano dell’Oman sbarca in Puglia si racconta, invece, delle mille e una persona al suo seguito.

Una corte discreta e silenziosa fatta di parenti, emissari, servitori, guardie del corpo, equipaggi e militari. Qabus bin Said al Said, il sultano “trasparente”, tra gli uomini più ricchi del mondo, è atterrato a Bari sul suo boeing 747 privato. Arrivo preceduto, di qualche giorno, dall’attracco nel porto levantino di due panfili iper-accessoriati, uno dei quali lungo 137 metri con tanto di elicottero personale. Saranno alloggio reale, base operativa (8 linee adsl fornite), uffici di rappresentanza e saloni d’accoglienza per la diplomazia omanita e per un Capo di Stato tra i più invisibili sulla Terra.

Per le sue escursioni, il Sultano, non usa il tappeto volante. Ma di certo sono tanti e sono lunghi quelli che la città di Bari sta stendendo ai suoi piedi, in preda a una sorta di riverente e speranzosa ospitalità, già definita “sultanomania”. Soprattutto i suoi commercianti, da quando gruppi familiari dell’entourage reale si sono riversati per le vie del centro a fare shopping in senso lato. Pagando spesso in contanti e raccogliendo apprezzamenti e “salamelecchi” veraci quando, in un noto ristorante sul porto, hanno lasciato pure una munifica mancia di ben 500 euro.

Si parla di interessi e di investimenti probabili. Di un’ammirazione per la Valle d’Itria e per i suoi trulli. Di un debole per il Mediterraneo e in particolare per le coste italiane. Di una passione per i simboli esoterici dei castelli e cattedrali di Puglia, nonché degli stessi trulli secolari. Di rapporti con cantieri navali siciliani e di amicizie personali nella Murgia barese. Fatto sta che la Puglia, con alcune altre aree del Mezzogiorno, comincia a testimoniare una presenza sempre più costante nelle attenzioni di investitori stranieri. Non foss’altro che per il potenziale altissimo di crescita, comune a tutte quelle realtà da tempo immobili e a corto di spirito imprenditoriale locale.

Più che la favola dell’incetta di trulli e masserie, però, è verosimile un possibile interesse nel settore turistico e in particolare verso il poliedrico multiprodotto del complesso di Nova Yardinia, da poco uscito dalla galassia Hilton. O ancora, il concreto investimento per la costruzione di un moderno complesso alberghiero, che possa sostenere adeguatamente il potenziamento di una rinnovata ricettività congressuale a Bari, all’orizzonte del coinvolgimento di un soggetto importante e qualificato come la Fiera del Levante.

La fantasia galoppa, favorita non poco dall’abilità del Sultano Qabas di conquistare gli onori della cronaca senza materializzare la sua presenza personale. Cinque anni fa, nell’analogo mese di soggiorno a Napoli, ebbe modo di imparare anche il classico “gioco delle tra carte”. Ne ha fatto tesoro ed oggi, per motivi di sicurezza, gira con due sosia al seguito. Lo stesso personale di servizio o le guardie del corpo, a volte, non riescono a capire quale dei tre Qabas sia il Sultano.

Tra le mille persone al seguito c’è anche un’intera banda/orchestra musicale e il Sultano dell’Oman ha già fatto sapere di voler omaggiare la città ospite con un grande concerto pubblico, previsto per la serata di mercoledì 28 maggio. Si spera nel cielo stellato e possibilmente in uno spicchio di luna, per completare la magica atmosfera. Ma qualche sera prima saranno le autorità locali a salire sul panfilo per una cena di gala, offerta da Qaboos bin Sa’id bin Taimur Al Bu Sa’idi, nella più rigorosa tradizione omanita: senza donne.

La vacanza del Sultano rimanda a fasti di epoca federiciana. Oggi come allora, la sensazione è che la sfarzosa macchina organizzativa, che attraversa rapita i vicoli di Bari Vecchia, s’inerpica su per le colline di Puglia e si lascia avvolgere da una luce misteriosa e ammaliante, serva in verità a riempire al meglio la fatale solitudine di un potente.

(gelormini@katamail.com)

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