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Libri: Salvador, Il vangelo secondo gli insorti
3.06.2008

Libri: Salvador, Il vangelo secondo gli insorti. ‘L SALVADOR. IL VANGELO SECONDO GLI INSORTI. MONSIGNOR ROMERO E I MOVIMENTI POPOLARI RIVOLUZIONARI di Claudia Fanti.

Edizioni Sankara, 2007, pp. 143, euro 9,00

(Il libro, senza spese aggiuntive, da richiedere ADISTA tel.06.6868692 fax 06.6865898 abbonamenti@adista.it oppure acquistato online sul sito www.adista.it)

El Salvador, 1974. Nella parrocchia della città di Suchitoto, diretta da padre Rutilio Sanchez, un contadino si inginocchia al confessionale: «Padre - dice - vorrei sapere se è peccato ricevere armi in regalo». Il prete, allarmato, chiede di ripe-tergli la domanda: «Se mi regalano un'arma, posso accettar-la? - chiarisce quello - Dicono che una signora va in giro nelle comunità rurali a regalare armi». Il sacerdote vuole sapere il nome della donna: «La signora Russia - risponde il parroc-chiano - , dicono che sta dando le armi ai contadini».

Non si tratta di una barzelletta, ma di un fatto vero che padre Rutilio racconta nel libro di Claudia Fanti.

Un volume di storia e testimonianze sul ruolo della chiesa di base nei «movimenti popolari rivoluzionari» in Salvador a partire dagli anni '60: gli anni della Teologia della liberazio-ne. Gli anni di Camillo Torres, il sacerdote colombiano, morto combattendo nella guerriglia il 15 febbraio 1966, che mol-tissimi cattolici consideravano «il più altro esempio di lotta cristiana e rivoluzionaria in America latina». Molti preti ne seguirono l'esortazione - «il dovere di ogni cristiano è esse-re rivoluzionario» - e imbracciarono il fucile. Ancora oggi, in Colombia, nelle due formazioni guerrigliere (Farc ed Eln) ci sono sacerdoti con ruoli di rilievo (…)

Al centro del volume, la figura dell'arcivescovo Oscar Rome-ro, ucciso ai piedi dell'altare il 24 marzo del 1980, ricostrui-ta dalle testimonianze di chi, come Rutilio Sanchez, gli è stato più vicino. Rutilio, «prete rosso» della prima ora, ri-percorre i passaggi della «conversione al popolo» di monsi-gnor Romero, uomo di fiducia del Vaticano e dell'Opus Dei, accettato dalle oligarchie. Quando gli assegnano l'arcidioce-si di San Salvador, nel febbraio 1977, dapprima cerca di mettere in riga i preti ribelli che occupano le terre e le chiese insieme ai contadini. Ricorda loro che «il fine non giu-stifica i mezzi», ma non pronuncia una condanna definitiva. E poi si schiera: contro le repressioni di massa e l'impunità delle oligarchie. Apre un'inchiesta sull'omicidio del gesuita Rutilio Grande, chiude per tre giorni scuole e collegi, istitui-sce una commissione permanente in difesa dei diritti umani (…)

Incontra i rappresentanti della guerriglia, e ne comprende gli ideali (…) E sceglie di ascoltare un'altra voce, quella sem-plice e disperata dei contadini che non sanno cosa sia la Rus-sia, ma sanno di doversi difendere.

Nel Salvador di allora, i contadini sono chusma, contano meno di niente, la loro è una vita di stenti e senza aspettative. Il 70% dei bambini con meno di 5 anni è denutrito. Quasi la metà della popolazione non ha acqua potabile. È analfabeta al 42,9%. Nelle campagne sovrappopolate e in cui manca tutto, il numero dei disoccupati e sottoccupati resta fisso al 45%. E in quegli anni l'Orden, l'Organizzazione democratica na-zionalista creata nel '65 per garantire il controllo ideologico e militare contro «il comunismo», conta svariate migliaia di uomini in tutte le aree rurali del paese (…) Nel 1975, faranno la loro comparsa i primi squadroni della morte come la Falan-ge (…) Il 10 ottobre 1980 viene costituito il Fronte Fara-bundo Marti per la liberazione nazionale che, il 10 gennaio 1981, inizia formalmente una guerra civile che durerà per 12 anni. Si scontra con un esercito di circa 50 mila uomini fo-raggiato e addestrato dagli Stati uniti.

In un territorio di appena 21 mila chilometri quadrati, senza grandi montagne e senza paesi amici confinanti, l'appoggio dei contadini sarà determinante: «le nostre montagne sono il popolo», affermava allora la guerriglia (…)

Sono ancora tanti gli omicidi impuniti come quello di Maria-nella Garcia Villas, grande collaboratrice di monsignor Rome-ro, torturata e violentata dai sicari del battaglione Atlacatl a Suchitoto il 13 marzo dell'83. Aveva denunciato l'uso del Napalm, del fosforo bianco e altre armi chimiche da parte dell'esercito salvadoregno, addestrato dagli Usa alla scuola di tortura di Fort Knox. Un esercito esperto nelle tecniche antiguerriglia, quello salvadoregno, fondamentale nel labora-torio Salvador, in quel Centroamerica che gli Usa si tengono stretto. Per questo, il Salvador continua a mandare contin-genti in Iraq; una nuova missione è stata votata ai primi di marzo (…)

Un quarto dei cittadini del piccolo ma sovrappopolato paese, vive negli Usa: sommato al resto dei 2 milioni e mezzo che in totale vivono all'estero, finanzia in modo consistente l'eco-nomia interna. Economia sottotutela.

Temi che la chiesa di base ha portato a Caracas l'estate scorsa, in occasione del 90° anniversario della nascita di mons. Romero. Un incontro che - nonostante l'ostilità delle gerarchie ecclesiastiche venezuelane - ha riunito cristiani, cattolici e protestanti provenienti dalla Spagna e da tutta l'America latina. Preti che lavorano nei barrios e nelle favelas, e che sono parte di quel «Socialismo del XXI seco-lo» di cui parlano Chávez, Morales e Correa.

Echeggiavano, in altra forma, le parole pronunciate da mons. Romero prima di morire: «I processi dei popoli sono molto originali. Dobbiamo rivalutare questa parola che tanta paura mi aveva fatto prima, la parola 'rivoluzione'. Questa parola porta molto vangelo dentro».

(Geraldina Colotti, da "Le monde diplomatique/il manifesto » marzo 2008. Riduzione & adattamento redazionali)

 

Fonte:

Bollettino bimestrale del Circolo di Viterbo dell'Associazione di amicizia, solidarietà e scambi culturali Ita-lia-Nicaragua. Direttore Responsabile: Marcello Baranghini. Autorizzazione del Tribunale di Viterbo n. 448 del 09/05/1997.

Poste Italiane SPA Sped. A.P. Art.1 Comma 2 D.L. 353 24/12/03 DCB Viterbo Anno 12° - N° 4 luglio/agosto 2008

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