8.08.2003
"Si potrebbe fare l’elenco delle dichiarazioni supponenti di ministri e vice
ministri che negavano la recessione: adesso ci siamo, anche tecnicamente, e le
previsioni ancora ottimistiche del Dpef si allontanano, così come avevamo
facilmente previsto".
Lo afferma Pierluigi Bersani, responsabile economico della
Segreteria nazionale Ds.
"Il punto tuttavia – continua Bersani - è un altro: ci siamo infilati in una
stagnazione nella quale bruciamo rapidamente competitività e non si fa nulla per
reagire.
Il cuore del difficile problema e della sua possibile soluzione resta
l’apparato industriale e dei servizi come ci confermano i dati quantitativi e
qualitativi della produzione industriale, davvero preoccupanti. I fronti di
immediata iniziativa sono quelli dell’innovazione tecnologica ed organizzativa
delle imprese, del sostegno all’export e alla internazionalizzazione,
dell’affermazione di pari condizioni nelle regole del commercio internazionale,
di un programma straordinario ed urgente di liberalizzazione dei servizi
domestici. Avevamo chiesto che il Dpef fosse l’occasione per organizzare queste
linee di iniziativa in un programma straordinario di intervento che coinvolgesse
tutte le forze politiche e sociali. Non è successo tutto nulla così come nulla
succederà , da quello che si vede, nei prossimi mesi pur di fronte a dati così
inequivocabili e così preoccupanti. Bisogna prendere atto amaramente – conclude
Bersani - che a questo governo e a questa maggioranza l’economia reale del paese
non interessa e che ci si affida fatalisticamente ad uno stellone che non c’è
più".
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