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Un confronto vero sul federalismo di G. Borghi
18.06.2008

Un confronto vero sul federalismo

Il Resto del Carlino - Sabato 14 giugno 2008

"La inaccettabile proposta della Regione

Lombardia sul federalismo fiscale tesa a

portare dall’1,5% al 15% la quota dell’Irpef

e dal 40% all’80% quella dell’IVA da destinare

alle regioni, ha comunque avuto il merito

di riportare nell’agenda politica del Paese il

tema da troppo tempo irrisolto di una nuova

responsabilità delle regioni e dei loro territori

rispetto alla spesa ed agli investimenti. La modifica

della seconda parte della Costituzione

approvata con il referendum del

2001, se da un lato ha

definito in modo chiaro le

materie concorrenti e

quelle di esclusiva competenza

rispettivamente

dello Stato e delle Regioni,

non ha visto in alcun modo realizzata

la parte di riforma riguardante il federalismo

fiscale: nonostante

l’istituzione di tavoli,

cabine di regia, alte commissioni,

in questi ormai

otto anni nulla Рo quasi Р̬

davvero cambiato rispetto ad

un meccanismo di ripartizione delle risorse

che sostanzialmente prescinde ancora dalla

capacità di spesa, dalla efficienza dei servizi e

dall’efficacia delle procedure. E così, ad

esempio, tre sole regioni italiane continuano a

produrre oltre l’80% del deficit sanitario nazionale

senza che realisticamente sia possibile

prevedere inversioni di tendenza.

Dall’Emilia-Romagna, allora, può (deve) venire

una proposta che senza scardinare la solidarietà

nazionale e l’universalità dei diritti dei cittadini,

accetti la sfida della Lega senza per

questo dover rincorrere le provocatorie proposte

di Formigoni. Una via temperata ma

possibile di attuazione dell’articolo 119 della

Costituzione, che lasci alle regioni la decisione

sulle competenze da assumere nel quadro di

un federalismo solidale reso possibile dall’articolo

116 della stessa Costituzione, è la

strada da seguire per uscire dalla tattica e "vedere

le carte" del Carroccio.

Abbiamo le spalle sufficientemente robuste,

da queste parti, per riuscire a rendere

credibile una proposta che rilanci una

stagione di autonomismo che responsabilizzi

tutte le comunità regionali.

In questo modo, ritengo, si aiuterebbe soprattutto

il sud del nostro Paese, da

troppo tempo prima vittima, di fatto, di

una solidarietà senza efficienza

che attraverso automatici

meccanismi di perequazione

"a piè di lista"

ha pregiudicato proprio

lo sviluppo di

quelle regioni. Serve allora

una mossa, vera, non tattica,

che apra un confronto

senza steccati tra gli schieramenti

politici, e questa mossa tocca

anche, o meglio soprattutto, a chi come noi

ha le carte in regola per farla.

In questo ambito più ancora che in altri il PD

non può rincorrere, ma deve elaborare proposte

possibili e coraggiose che lo rendano credibile

agli occhi del Paese, di tutto il Paese."

Gianluca Borghi

Consigliere Regionale PD in Emilia Romagna

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