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Fassini: Gettano fango per salvare il governo
12.08.2003

"Infangano l’opposizione per coprire l’esito del processo Imi-Sir e Lodo Mondadori, ma anche per nascondere i fallimenti del governo e la crisi politica della maggioranza». Il centrosinistra, promette il segretario dei Ds, Piero Fassino, «risponderà colpo su colpo all’aggressione della destra, perché mai come adesso sono in gioco la legalità e lo stato di diritto».

Il caso Telekom-Serbia - con le accuse tutte da provare lanciate da un personaggio screditato come Marini - messo sullo stesso piano delle circostanziate motivazioni della sentenza milanese che inchiodano il sistema Previti.

E adesso la richiesta centrodestrina che Prodi, Fassino e Dini vengano ascoltati dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. Prendiamo nota: l’imputato Berlusconi può rifiutare di essere interrogato dai giudici del suo processo e può ottenere - come è accaduto già prima dell’approvazione della legge sull’immunità - il beneficio mediatico del monologo. I leader dell’opposizione, che non devono rispondere di alcun reato, vengono messi invece alla gogna. Così va l’Italia del centrodestra, del garantismo a doppia velocità, dei principi di civiltà giuridica che devono valere per alcuni e devono essere calpestati per altri.

Le dichiarazioni di Taormina, poi. Il falco che rinfaccia all’opposizione di perseguire l’annientamento per via giudiziaria della maggioranza e che utilizza le parole come asce per colpire magistratura e avversari politici. Il giustizialismo per conto terzi nella speranza del premio finale di uno strapuntino di governo.

«La vicenda Telekom-Serbia - commenta Fassino - è solo la punta di diamante di un attacco politico gravissimo sferrato contro l’opposizione».

E quale sarebbe l’obiettivo ultimo di questa attacco?

Non sfugge a nessuno che si sta conducendo una campagna di calunnie e di denigrazione contro Romano Prodi, che il centrosinistra ha scelto come guida per le prossime elezioni; contro Piero Fassino, segretario del maggior partito di opposizione; contro Lamberto Dini, fatto oggetto di una vendetta perché nel 1995 guidò il governo del dopo Berlusconi. Non esitano a estendere le loro minacce perfino verso il Capo dello Stato. Si usa la commissione come una clava, distorcendo e stravolgendo le finalità di una istituzione delicata come la commissione d’inchiesta.

Secondo il presidente Trantino, Igor Marini avrebbe confermato le sue accuse aggravandole...

E allora tirino fuori le prove. Adesso basta. Da mesi Marini dichiara delle cose senza provarle. O è un disperato millantatore, o è un inguaribile mitomane, o è uno strumento di provocazione nelle mani di terzi. In qualsiasi caso, chi lancia accuse così gravi le deve dimostrare e da mesi questo non avviene. Ed è scandaloso che la commissione Telekom-Serbia continui ad accreditare accuse che infangano persone oneste. In nessun paese civile questo è tollerabile e noi non siamo disposti a tollerarlo.

Perché, secondo lei, Marini non ha voluto rispondere al procuratore capo di Torino chiedendo di essere ascoltato prima dai commissari?

Questo è gravissimo. In questo modo la commissione si è assunta la grave responsabilità di sovrapporsi alla magistratura e di intralciarne l’attività. Ed è ancora più grave che la maggioranza di destra della commissione abbia voluto a tutti i costi ascoltare Marini dopo che questi, interrogato per ore dal gip di Torino, era stato considerato del tutto inattendibile e non aveva fornito alcun elemento che potesse dimostrare la fondatezza delle sue accuse. Lo si è voluto andare a sentire sapendo che non è credibile e compiendo un atto che suona come uno schiaffo alla magistratura. Hanno voluto rimette in circolazione ricostruzioni fantasiose, calunniose, denigratorie che non hanno alcun fondamento.

Su quali basi, allora, l’onorevole Taormina chiede alla Procura di Torino di ordinare le manette per Fassino, Prodi e Dini?

L’avvocato Taormina ogni giorno compie atti e fa dichiarazioni che amplificano le calunnie di Marini e concorrono ulteriormente a denigrare e screditare persone oneste e innocenti. Con una differenza. Marini pagherà di fronte alla magistratura per le sue affermazioni, mentre l’avvocato Taormina si fa scudo del mandato parlamentare per non rispondere delle gravissime affermazioni che fa. È tempo di dire che si è passato il segno e che anche un parlamentare deve dare conto di quello che dice, soprattutto quando le sue affermazioni vanno ben al di là del mandato che ha ricevuto.

Denuncerà Taormina, a questo punto?

Sì. Ho deciso di dare ai miei legali il mandato di verificare le forme e le modalità con cui querelare l’avvocato Taormina per l’intervista che ha rilasciato ieri al Giornale.

Secondo il presidente Trantino, Pera e Casini avrebbero consigliato a centrodestra e opposizione maggiore pacatezza...

Apprezzo questa sollecitazione dei presidenti delle Camere. Con molta franchezza, però, dico a Casini e Pera che questa sollecitazione va rivolta al centrodestra che ho voluto e pensato questa commissione come uno strumento di aggressione politica nei confronti dell’opposizione. Fin dal primo giorno la destra ha sostenuto che c’erano state delle tangenti e che i beneficiari erano esponenti politici del centrosinistra. Hanno continuato a sostenere questa tesi senza alcuna prova, fondandola unicamente sul pregiudizio. La commissione non è stata voluta, né gestita fin qui, per accertare come si sia sviluppata la trattativa tra Telekom Italia e Telekom Serbia. Bensì solamente per colpire esponenti dell’opposizione cercando di dimostrare la loro colpevolezza quando non esiste uno straccio di prova che la dimostri.

Chiederete le dimissioni di Taormina dalla commissione d’inchiesta?

I comportamenti di Taormina rendono incompatibile la sua presenza in commissione. Chi è membro di una commissione d’inchiesta dovrebbe avere il massimo scrupolo per assicurare tutti della sua imparzialità di giudizio. Nel caso di Taormina siamo davanti a un parlamentare che non ha alcuna remora ad affermare le cose più incredibile. Non solo, tutte le sue dichiarazioni sono mosse da un pregiudizio. Dimostrano che a lui non interessa affatto l’accertamento della verità, interessa unicamente una campagna di aggressione politica nei confronti degli avversari. Tutto questo è inaccettabile.

E lei crede che Taormina sia un isolato grillo parlante?

Non sono così ingenuo da pensare che tutto si esaurisca nell’onorevole Taormina. Probabilmente Taormina è solo lo strumento di una campagna i cui registi stanno nei palazzi del governo e del centrodestra. E io credo che il presidente del Consiglio e i segretari dei partiti della maggioranza debbano assumersi la responsabilità politica di ciò che sta accadendo. Perché sono i loro parlamentari in commissione d’inchiesta che si comportano in modo irresponsabile. Voglio sperare che Fini e Follini si rendano conto della strada pericolosa che è stata intrapresa. Questa porta soltanto al discredito del Parlamento e rende lo scontro politico furibondo. Chi ha a cuore un bipolarismo responsabile e credibile non può né condividere, né accettare i metodi di lotta politica che ispirano l’attività della commissione Telekom-Serbia e, soprattutto, non può tacere facendo finta di non vedere.

Cosa farà l’opposizione per respingere questa "aggressione"?

Nessuno si illuda: né i Democratici di sinistra, né il loro segretario, né il centrosinistra tutto intero si faranno intimidire. Risponderemo colpo su colpo perché sono in gioco la legalità e lo Stato di diritto.

Si fa dietrologia a voler collegare l’esplodere del caso Marini alla sentenza di Milano che condanna Previti a undici anni di carcere?

Non sfugge a nessuno che la campagna di aggressione della destra ha due obiettivi. Il primo è cercare di riequilibrare l’esito dei processi Imi-Sir e Lodo Mondadori. Usano Telekom-Serbia per tentare di dimostrare che la corruzione c’è ovunque e che se tutti sono ladri tutti vanno assolti. C’è una differenza: Prodi, Fassino e Dini tangenti non ne hanno prese, mentre nel caso Lodo Mondadori e Imi-Sir ci sono le prove che sono stati corrotti dei magistrati. La differenza è di sostanza.

Anche i telegiornali del servizio pubblico hanno messo sullo stesso piano le accuse di Marini e le motivazioni della sentenza depositate dal giudice Carfì...

Anche in quest’occasione abbiamo avuto la dimostrazione dell’asservimento del sistema radiotelevisivo al pensiero unico berlusconiano. Anzi, fatto ancora più grave, alla campagna di denigrazione e di aggressione in atto. Credo che alla ripresa dei lavori parlamentari si ponga l’esigenza di un’iniziativa della Commissione di vigilanza. Anche in questa occasione l'informazione che è arrivata agli italiani è stata distorta e piegata agli interessi di Palazzo Chigi e del suo inquilino.

L’Unità parla di duplice vendetta. Contro l’opposizione, utilizzando il caso Telekom-Serbia. E contro la magistratura, minacciando commissioni parlamentari che indaghino sulle cosiddette toghe politicizzate. Il termine ritorsione rende l’idea di ciò che sta accadendo?

È gravissimo che di fronte a sentenze documentate, come quella milanese che riguarda Imi-Sir e Lodo Mondadori, la reazione sia stata quella annunciata dal portavoce di Forza Italia. Bondi, tra l’altro, dimentica che la magistratura è soggetta ad un organo di autogoverno il cui presidente è il Capo dello Stato. Cosa vuole fare Bondi, una commissione d’inchiesta sulla magistratura e sui suoi organi di autogoverno, quindi anche sul presidente della Repubblica? Hanno due obiettivi chiari: vogliono annebbiare le responsabilità penali dei loro esponenti e vogliono nascondere il fallimento del loro governo e la crisi politica in cui versa la maggioranza.

Polveroni per celare lo spettro della recessione economica, nella sostanza. Anche Confindustria denuncia il crac competitivo del sistema Italia.

La conferma della fallimentare politica economica di Tremonti sta sulle prime pagine di tutti i giornali. A settembre, quando il governo dovrà presentare la Finanziaria, risulterà ancora più evidente che non ce la fanno e che non sono in grado di mantenere nessuna promessa. Tremonti dovrà presentare una Finanziaria che ridurrà i fondi per la sanità, per la scuola, per l’università, per la ricerca. Taglierà altri soldi al Mezzogiorno. Non ci sarà una lira per le opere pubbliche. E dovranno anche spiegare agli italiani che la tanto preannunciata riduzione dell’Irpef è rinviata. Per questo vogliono distogliere l’attenzione dei cittadini. Per questo infangano l’opposizione. Ma anche su questo fronte sbagliano, perché noi risponderemo colpo su colpo.

Un autunno caldissimo? Questo promette il centrosinistra?

Svilupperemo in tutto il Paese un’iniziativa che dimostri il fallimento della politica economica e sociale del governo e che renda chiaro chi è responsabile del rischio di declino dell’Italia. E avanzeremo proposte che dimostrino che un altro modo di governare è possibile.

A settembre la Camera discuterà anche la legge Gasparri. Come si comporterà il centrosinistra?

Non si illudano. L’esame della legge Gasparri non sarà una passeggiata in Transatlantico. Sono evidenti i profili di incostituzionalità che minano questa legge. Sono note le critiche venute da tutto il mondo dell’informazione. Quelle norme sono l’esatto contrario del messaggio che il presidente Ciampi inviò alle Camere un anno fa. Anziché favorire un maggiore pluralismo editoriale, informativo e imprenditoriale, accentrano e concentrano ancora di più un sistema già atrofizzato e asfittico.

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