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Un'altra gaffe: Berlusconi fa il baciamano alla sposa musulmana
12.08.2003

Roba da non credere, come si muove fa danno: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha regalato al mondo un'altra delle sue memorabili gaffe.

Volato ad Istanbul per fare da testimone di nozze al figlio del premier turco Bilal Erdogan, il Cavaliere si è avvicinato alla sposa, Reyyan Uzer, e le ha baciato la mano.

Una scena che ha gelato la sala e che ha, soprattutto, messo in terribile imbarazzo la ragazza che, essendo di religione musulmana, ha subito ritirato la mano, accentuando la gaffe del presidente italiano.

Il solito Berlusconi, insomma, capace di andare ad un matrimonio e di rubare la scena persino alla sposa. Infatti, per qualche momento - estremamente imbarazzante - il nostro primo ministro si è trovato al centro dell'attenzione generale, fino a che, in suo soccorso, non è giunto il sorriso del marito (della sposa, non di Berlusconi) che ha placato il pericoloso brusio che si era acceso nella sala.

Evidentemente il figlio del premier turco, consapevole dell'importanza di Berlusconi per il futuro ingresso della Turchia nell'Unione Europea, ha lasciato correre, ingoiando il rospo per amor di Patria.

Berlusconi è infatti uno dei pochi a sostenere un rapido ingresso di Ankara nell'Ue, in contrasto con quasi tutti gli altri Paesi membri e in sintonia, tanto per cambiare, con le direttive di Washington, che da anni spinge in questa direzione.

E, in ossequio alle ragioni di Stato, l'onta è stata subito dimenticata anche dal premier turco.

In fondo Berlusconi ne ha combinate di ben peggiori, avrà pensato Erdogan, basti pensare che poche settimane dopo gli attentati dell'11 settembre si recò a Berlino e straparlò della superiorità della civiltà occidentale su quella islamica.

Ma anche quella volta il Cavaliere non era riuscito a fare troppi danni, solo una crisi diplomatica con mezzo mondo.

Berlusconi non deve comunque disperare, se continua con questa costanza prima o poi riuscirà nel suo intento e farà finalmente scoppiare una bella guerra di religione.

di Dario Migliucci

da www.centomovimenti.it

 

 

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