14.07.2008
La civiltà di una nazione. Questa è una storia realmente accaduta in Italia. Si in Italia, avete capito bene. E' l'ennesima prova che, se Gandhi aveva ragione quando affermava che la civiltà di una nazione si vede da come tratta i propri animali, allora questo paese ha ancora tanta strada da fare...Vi chiedo di firmare la petizione rivolta al sindaco di Olbia affinchè ognuno si prenda le proprie responsabilità e non accadano più fatti tanto dolorosi.....ricordiamogli che i cani randagi sono di proprietà del sindaco che deve provvedere alla loro tutela..... potete firmare qui, http://www.firmiamo.it/martiriodiuncane o inviarne una personale al sindaco sindaco@comune.monti.ss.it IL RACCONTO DELLA VOLONTARIA: Una signora che voleva rimanere anonima ha chiamato i vigili e i carabinieri di Monti, non avevano tempo da perdere, ignoranti maledetti, alla fine hanno chiamato la polizia di Olbia, dove per caso era di turno un'amante degli animali che conosciamo, per cui ha contattato la Lida (Cosetta) per intervenire e ha mandato una volante. La volante è arrivata a Monti e se n'è andata senza controllare, la vice presidentessa della Lida (Cosetta) mi ha chiamato al telefono disperata pregandomi di andare, dopo tre secondi di confusione mentale, come al solito mi trovo con le chiavi della macchina e la borsa e senza capire, parto a cercare il cane, chiamo Laura un 'altra volontaria. Io, Laura e Gavina che era già con me partiamo a Monti da Olbia, senza sapere dove. Nel frattempo numerose telefonate, diteci dov'è il cane, sulla strada per Nuoro all'uscita di Monti, l'ha investito un camion, si ma dove, dove........panico, la polizia ci passa una signora che ha chiamato e dice che lei da casa sua sente i lamenti del cane da ieri, come da ieri???? È stata investita ieri, signora mi dica dove abita così troviamo il cane, no, adesso basta io vi ho chiamato, lasciatemi in pace. Sotto il sole delle due, la disperazione cresce, lui è li, è ferito, sta male, sarà gia morto, noi questi lamenti non li sentiamo, annaspiamo corriamo, cerchiamo nelle cunette forse è li accasciato, ma noi non lo troviamo iniziamo a piangere mentre cerchiamo, è morto, se l'hanno investito ieri è morto.........poi Laura sente un urlo straziante dalla parte opposta, io penso, Laura è fusa dal caldo, non sento, ancora un' altra mezzora a correre su e giù, ora lo sento quel grido disperato..........mi gelo, e iniziamo a correre verso le abitazioni, ancora senza senso, magari era un cane che ululava, in una via scorgiamo due donne sedute fuori dalla loro abitazione stanno fumando, senza crederci davvero ci avviciniamo.........sapete di un cane investito? Si, e dietro quella macchina.........mi viene spontaneo dire, scusa?............mi affaccio con Laura e Gavina dietro la macchina lui è lì......................ci siamo trasformate in tre statue di ghiaccio...........Laura ha iniziato ad avvolgerlo nel lenzuolo, io guardo quelle donne che mi dicono che non le ha fatto fare il riposino pomeridiano con i suoi guaiti, ci guardano come fossimo pazze, per fortuna Laura aveva la divisa del 118, non aveva fatto in tempo a toglierla, altrimenti ci avrebbero anche preso a male parole, con l'odio di un demonio le chiedo di darmi una bottiglia d'acqua, iniziamo a bagnare la bocca di lei, che era una povera femminuccia, reagisce apre e chiude la bocca in una sorta di precoma, sotto il sole, cotta, si era trascinata con le gambe rotte per cercare aiuto........nessuno le ha buttato sopra neppure un secchio d'acqua, le ha fatto ombra, le sue urla dalle gambe rotte nel tentativo di ripararsi dal sole non ci è riuscita.........Laura la prende in braccio e io penso non arriveremo mai in tempo, Gavina corre a prendere la macchina, ma ci siamo perse girando tra le case, iniziamo a correre per cercare la macchina, ci urliamo contro io e Gavina, finalmente andiamo a prendere Laura e Minerva o Santa, la chiamiamo così nella stupida speranza che la dea della guerra la faccia combattere contro la morte............... Due donne ci hanno proposto di aiutarci......ma io non capivo più niente vedevo solo la corsa verso Olbia con lei in braccio a Laura che respirava a stento, bagnala, Laura non ti preoccupare della macchina, bagna il lenzuolo è tutto il giorno sotto il sole......il viaggio è infinito, arriviamo in clinica, iniziano con ossigeno, esami, le alzano le gambe e le sue gambe sono molli, ha le fratture scomposte, quanto dolore ha sopportato, perché. Io la guardo e non so se arriverà a domani.................mi sento stanca di vivere in questo mondo, perché non mi calza, non appartengo a questa specie, come me, le mie amiche. Oggi, raggiunta la serata, Santa ci ha lasciato, dopo una misera dimostrazione che non l'abbiamo lasciata sola...e invece lei ha mollato...beata lei che non deve più stare qua.....addio Santa!
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