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Incidenti nucleari (alcuni poco noti)
26.07.2008

Incidenti nucleari (alcuni poco noti)

1952 Chalk River (Canada). L'errore di un tecnico provocò una reazione
che portò alla semidistruzione del nocciolo del reattore.

1952 Usa. Un incidente con reattore Argon. 4 morti accertati.

1955, febbraio, Atlantico. La nave appoggio Fori-Rosalie della Royal
Navy affonda nell'Atlantico 1500 recipienti contenenti ciascuno una
tonnellata di residui atomici a 1.600 Km dalle coste inglesi e a 2.000
metri di profondità.

1956, 10 marzo. Mar Mediterraneo. Un bombardiere B-47 precipita nel
Mediterraneo con a bordo due capsule di materiale fissile per la
realizzazione di bombe nucleari.

1956, 27 luglio. Gran Bretagna. Un bombardiere B-47 in Gran Bretagna
slitta sulla pista e va a colpire un deposito contenente sei bombe
nucleari.

1957, ottobre. Windscale (GB). Fusione del nocciolo (l'incidente più
grave che possa accadere in una centrale). Il reattore viene inondato.
Fuga di radioattività pari al 1/10 della bomba atomica di Hiroshima.
La nube radioattiva arriva fino in Danimarca. La radioattività su
Londra si eleva 20 volte oltre il valore naturale (Londra dista da
Windscale 500 km). Il consumo di latte è vietato in un raggio di 50 km
(ogni giorno vengono gettati 600.000 litri di latte).

1957, 7 ottobre. Sellafield (Gran Bretagna). Un incendio nel reattore
dove si produceva plutonio per scopi militari generò una nube
radioattiva imponente. La nube attraversò l'intera Europa. Sono stati
ufficializzati soltanto 300 morti per cause ricondotte all'incidente
(malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere sottostimato.

1957 Kyshtym (Unione Sovietica). Un bidone di rifiuti radioattivi
prese fuoco ed esplose contaminando migliaia di Kmq di terreno. Furono
esposte alle radiazioni circa 270.000 persone.

1958 Usa. Un incidente a Oak Ridge: 12 persone investite dalle radiazioni.

1958 zona Urali (Urss). Catastrofe nucleare a causa dell'esplosione di
un deposito di scorie radioattive. Centinaia di morti. Decine di
migliaia di contaminati. Migliaia di km ancora oggi recintati.

1961, 3 gennaio. Idaho (Usa). Esplosione del reattore: 3 morti. Non si
sono contati gli intossicati dentro e fuori l'impianto. Il grado di
contaminazione dei corpi dei deceduti risultò così alto che le teste e
le mani furono tagliate e sepolte in un deposito di scorie
radioattive. L'impianto è stato definitivamente chiuso.

1961, 4 luglio. URSS. La fuoriuscita di radiazioni per un guasto al
sistema di controllo di uno dei due reattori di un sommergibile
atomico sovietico provoca la morte del capitano e di sette membri
dell'equipaggio.

1964 Usa. Incidente al reattore Wood River: un morto.

1964 Garigliano (Italia). Guasto al sistema di spegnimento di
emergenza del reattore. Si è andati vicino alla catastrofe.

1965, 5 dicembre. Isole Ryukyu (Giappone). Un jet militare americano
A-4E con a bordo una bomba all'idrogeno B-43 scivola in mare da una
portaerei statunitense vicino alle isole giapponesi Ryukyu.

1966 Belgio. Il fisico Ferdinand Janssen intossicato viene portato
all'ospedale Curie di Parigi.

1966, 17 gennaio. Palomares (Spagna). Un B-52 statunitense con quattro
bombe all'idrogeno B-28 entra in collisione con un aereo cisterna
durante il rifornimento in volo. I due aerei precipitano e tre bombe a
idrogeno (bombe H) cadono nei pressi di Palomares, mentre la quarta
cade in mare. L'esplosivo di due delle tre bombe, a contatto col
suolo, detona spargendo su una vasta area plutonio e altro materiale
radioattivo. In tre mesi vengono raccolte 1.400 tonnellate di terra e
vegetazione radioattiva che vengono portate negli Stati Uniti. Mentre
i militari statunitensi sono forniti di tute protettive, gli spagnoli
continuano a vivere tranquillamente e a coltivare i terreni. Un
monitoraggio effettuato nel 1988 su 714 abitanti ha rivelato in 124 di
loro una concentrazione di plutonio nelle urine di gran lunga
superiore ai livelli normali.

1966 Ottobre, Lagoona Beach (Usa). Alcune piastre di protezione si
staccano e bloccano il circuito di raffreddamento del reattore
autofertilizzante Enrico Fermi (61 Mw) per cui si ha surriscaldamento;
il dispositivo di arresto automatico non funziona; il reattore
riprende la sua attività soltanto nel 1970; e nel 1972 viene fermato
definitivamente.

1967 Trino Vercellese (Italia). Fessurazione di una guaina d'acciaio
di una barra di combustibile con conseguente chiusura della centrale
per 3 anni. Per buona parte di questo tempo la centrale ha scaricato
nelle acque del Po trizio radioattivo.

1967 Francia. Fusione di elementi combustibili nel cuore del reattore
di Siloe (Grenoble). Ciò provoca la liberazione di Iodio 131 e Cesio
137 nell'acqua di raffreddamento del reattore. Si liberano gas
radioattivi nell'aria.

1968 Den Haag (Olanda). Per un «errore tecnico» si libera nella
centrale Up 2 del materiale radioattivo. La radioattività nell'aria
della città supera di 100 volte i limiti «accettabili».

1968 Gennaio, Chooz (Belgio). Grave incidente nel reattore ad acqua
leggera. La riparazione è durata 2 anni e 2 mesi. Nel 1970 il reattore
è guasto di nuovo.

1968, 10 marzo. Oceano Pacifico. Il sottomarino K-219 affonda nel
Pacifico. A bordo ha tre missili nucleari e due siluri a testata
nucleare.

1968, 27 maggio. Oceano Atlantico. Un sottomarino statunitense con a
bordo due siluri a testata nucleare affonda nell'Atlantico.

1968, 21 agosto. Groenlandia. Un B-52 statunitense precipita in
Groenlandia. Tre bombe all'idrogeno che si trovavano a bordo esplodono
e 400 grammi di plutonio-239 si disperdono nell'ambiente. L'area viene
successivamente bonificata da oltre 500 uomini inviati dalla Danimarca
e da 200 militari statunitensi. Nei venti anni successivi, 100 dei
danesi che avevano partecipato all'intervento si ammalano di cancro,
altri di gravi malattie tra cui la sterilità.

1968 Agosto, Brenìllis (Spagna). La centrale si blocca completamente.
La riparazione è durata 3 anni.

1968 Francia. Il reattore di Monts Arreé si arresta per un incidente.
Periodo di riparazione: 3 mesi.

1969 Garigliano (Italia). Sette arresti alla centrale per guasti.

1969, febbraio. Latina (Italia). Arresto alla centrale di Latina per
mancanza di alimentazione alla strumentazione (a marzo si avrà ancora
un grosso guasto alla stessa centrale).

1969, gennaio. Lucens (Svizzera). Dopo sole 7 ore di funzionamento si
ha surriscaldamento con rottura di guaine ed infiltrazione di acqua
contaminata nel sotterraneo. La grotta contenente la centrale è stata
murata definitivamente.

1969 Germania. Per fessurazioni molteplici delle turbine il reattore
Gundremmingen sul Danubio viene chiuso per 3 anni.

1969 Usa. Incendio nel reattore di Rocky-Flats. Durante l'incendio si
perde plutonio.

1969 Francia. Parecchi chilogrammi di uranio vanno persi durante un
incidente a Saint Laurent des Eaux. Le riparazioni durano parecchi
mesi.

1970 Belgio. Altro incidente nel cuore del reattore di Chooz.

1970 Chicago (Usa). L'impianto Edison perde 200.000 litri di acqua contaminata.

1970 Usa. Il reattore da 600 Mw Dresden 2 sfugge completamente al
controllo per 2 ore per un guasto ad una apparecchiatura di controllo.

1970, 12 aprile. Oceano Atlantico. Il sottomarino sovietico K-8
affonda nell'Atlantico con a bordo due reattori e due siluri a testata
nucleare.

1971 Den Haag (Olanda). Rottura di un tubo per il convoglia-mento di
acqua radioattiva.

1971 Kansas. Si scopre che la miniera di sale scelta per lo stoccaggio
delle scorie radioattive, al riparo dell'acqua, è piena di buchi e
l'Aec (Ente americano per l'energia nucleare) è costretto a
improvvisare dei piani di stoccaggio in superficie.

1971 Francia. Fournier rivela in «Charlie Hebdo» n. 14 che un tecnico
del centro nucleare di Saclay ha tentato, due anni prima, di
suicidarsi dando fuoco al laboratorio in cui lavorava.

1972 Francia. Due militanti del gruppo ecologico «Survivre et vivre»
scoprono che più di 500 fusti di residui radioattivi su 18.000
conservati all'aperto al centro di ricerche nucleari di Saclay, hanno
larghe fenditure che lasciano così sfuggire la radioattività.

1972 Francia. Un operaio portoghese che non conosce i segnali di
pericolo lavora parecchie ore in una sala irradiata del centro di
Saclay.

1972 Francia. Ancora al centro di Saclay sfuggono dieci metri cubi di
liquidi radioattivi.

1972 Usa. Due lavoratori nell'impianto di Surry muoiono per
l'esplosione dei tubi di un sistema di sicurezza mentre ispezionano
tubi già difettosi.

1973 Marzo, Chinon (Francia). Arresto definitivo della centrale
nucleare di Chinon I, dopo soli 11 anni di funzionamento. Di fatto la
centrale ha mosso le turbine per 43.000 ore, ossia per 5 anni.

1973, aprile. Isole Hawaii (USA). Fuga radioattiva nel sottomarino
statunitense Guardfish alle Hawaii. Cinque marinai dell'equipaggio
vengono contaminati dalle radiazioni

1973 Hanford (Usa). La Aec ammette che nei 15 anni precedenti si sono
verificati 15 incidenti in cui si sono liberati liquidi radioattivi
per un totale di 1.600.000 litri.

1973 Settembre, La Hague (Francia). Fuga di gas radioattivo. 35
lavoratori sono contaminati di cui 7 gravemente.

1973 Settembre, Windscale (GB). Nell'officina di ritrattamento si ha
un rigetto di radioattività. 40 lavoratori sono contaminati.

1973 Novembre, Hanford (Usa). Si ha la diciassettesima fuga di liquidi
radioattivi. Gli accumuli di plutonio in una fossa vicino alla città
sono così grandi da rendere possibile una reazione a catena.

1973 Dicembre, Usa. Di 39 reattori, negli Usa, 13 sono fuori servizio.
Brown's Ferry lavora al 10%, Peach Botton al 2%, Connec 2 al 20%.

1973 Den Haag (Olanda). 35 addetti agli impianti sono intossicati (7
in modo molto grave). Nubi di gas radioattivo si diffondono per 15
minuti sulla campagna.

1974 Usa. Da un'inchiesta risulta che più di 3.700 persone che avevano
accesso ad armi atomiche hanno dovuto essere licenziate. Motivi:
demenza, decadimento intellettuale, alcolismo.

1974 Sevcenko (Urss). Reazione tra il sodio (usato come liquido
refrigerante) e l'acqua con generazione di idrogeno e soda caustica
(che a sua volta corrode il circuito di trasporto del fluido). Il
risultato è una grossa esplosione.

1974 Aprile, Austria. Qualcuno contamina volontariamente il treno
Vienna-Linz con Iodio 131 e Iodio 113. Dodici persone vengono
ricoverate. Gli autori dell'attentato non sono mai scoperti.

1974 Maggio, Casaccia (Italia). Si spacca un recipiente contenente
plutonio. Non si sa altro.

1974 Maggio, Usa. L'Usaec comunica che 861 anomalie si sono prodotte
nel 1973 nei 42 reattori in funzione; che 371 avrebbero potuto essere
serie e che 18 lo furono realmente (di cui 12 con fuga di
radioattività).

1974 Usa. Una nube radioattiva di trizio si forma per una fuga di gas
da un condotto della centrale di Savannah Mirex, in Carolina. La nube
va lentamente alla deriva ad una altezza di 70 metri.

1974 Francia. A 60 anni dall'avvio di una fabbrica di radio,
nonostante il suo smantellamento, si libera ancora una radioattività
significativa. L'acquirente del terreno di Gyf-sur-Yvette sul quale la
fabbrica è situata scopre in vari punti fonti radioattive che superano
50 volte la dose massima consentita.

1974 Belgio. L'acqua della condotta Visé, captata nel Pletron,
contiene da 2 a 3 volte più radon 22 (gas radioattivo) del massimo
ammesso per una popolazione adulta vicina ad una centrale.

1974/75. Leningrado (URSS). Una serie di incidenti viene segnalata
nell'inverno tra il 1974 e il 1975 presso la centrale nucleare di
Leningrado, in Unione Sovietica. Tre morti accertati.

1975 Gennaio, Usa. Viene ordinata la chiusura di 23 reattori per
guasti nel sistema di raffreddamento, vibrazioni anormali e piccole
fughe di gas radioattivo.

1975, 19 novembre. Germania. Muoiono 2 operai nel reattore di
Gundremmingen. I due dovevano riparare una valvola. Escono 4 litri di
vapore radioattivo ad una pressione di 60 atmosfere e ad una
temperatura di 270°C.

1975, 22 novembre, Italia. Due navi americane, la portaerei
J.F.Kennedy e l'incrociatore Belknap, a bordo della quale vi erano
armi nucleari, (come testimonia l'allarme in codice "broken arrow" che
fu lanciato dal comandante della sesta flotta americana e che indica
appunto un incidente che vede coinvolte armi nucleari) si scontrano al
largo della Sicilia. La Belknap prese fuoco e fu gravemente
danneggiata, ma l'incendio venne fermato a pochi metri dal magazzino
che conteneva le armi atomiche.

1975 Marzo, Brown's Ferry (Usa). Per cercare correnti d'aria nella
cabina di comando della centrale viene usata una candela che appicca
il fuoco a tutti i cavi elettrici bloccando tutti i sistemi di
sicurezza. Si riesce a rimediare fortunosamente (per un resoconto più
dettagliato di questo grave incidente vedi il «Corriere della sera»
del 2/7/1977, p. 3.). Secondo il calcolo delle probabilità questo
incidente può verifi-carsi in un caso su mille miliardi!

1975, 7 dicembre. Lubmin (Repubblica Democratica Tedesca). Un
cortocircuito nell'impianto della Centrale di Lubmin, sul litorale
baltico nella Germania Orientale, provoca una parziale fusione del
nucleo del reattore.

1976 Gennaio, Germania. Sempre a Gundremmingen la neve caduta in
abbondanza spezza le linee elettriche che convogliano l'energia
prodotta nel reattore. Questo, spento con la procedura d'emergenza, fu
soggetto ad una tale pressione interna che le valvole di sicurezza si
aprirono e liberarono vapore radioattivo.

1976 Windscale (GB). Il reattore contamina di Iodio 131 centinaia di
miglia di territorio.

Ottobre 1976 Tallin (Urss). Salta in aria una centrale atomica
sotterranea: almeno cento persone sono morte. Le autorità sovietiche
negano ma dopo il 25 ottobre, e per una settimana almeno, il
quotidiano russo ha pubblicato una decina di necrologi ogni numero
(Per un resoconto più dettagliato di questo incidente vedi «Panorama»
de 30/11/1976, p. 145.).

1977 Bulgaria. Nella centrale di Klozodiy, a causa di un terremoto,
salta la strumentazione di controllo del reattore. Grazie ai tecnici
che sono riusciti a fermare la reazione, l'Europa ha evitato
conseguenze gravissime.

1977 Aprile, El Ferrol (Spagna). Fuga radioattiva. Più di 100 persone
contaminate.

1978 Maggio, Caorso (Italia). Il giorno del collegamento della
centrale con la rete elettrica (26 maggio '78) si sono avute fughe
limitate nel reparto turbine. Ci sono valvole che non tengono,
strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas
radioattivo, mal progettati con calcoli sbagliati.

1979 Three Mile Island, Harrisburgh, Usa. Il surriscaldamento del
reattore provocò la parziale fusione del nucleo rilasciando
nell'atmosfera gas radioattivi pari a 15000 terabequerel (TBq). In
quella occasione vennero evacuate 3.500 persone.

1979, 7 agosto. Tennessee (USA). La fuoriuscita di uranio arricchito
da una installazione nucleare segreta provoca la contaminazione di
oltre 1.000 persone. Vengono registrati nella popolazione valori di
radioattività fino a cinque volte superiori alla norma.

1979, agosto. Erwin (USA). Oltre 1.000 persone vengono contaminate a
seguito di una fuga radioattiva in un centro di ricerca nucleare, fino
ad allora rimasto segreto, a Erwin, negli Stati Uniti.

1982 USA. Nella centrale di Giuna, uno dei tubi del sistema
refrigerante sì fessura e scarica acqua bollente radioattiva.

1982 USA. Dopo l'incidente di Giuna si scoprono in altre sette
centrali oggetti di metallo dimenticati nelle condotti. Molti impianti
sono così fermati perché ritenuti poco sicuri.

1981, marzo. Tsuruga (Giappone). 280 persone vengono contaminate a
causa di una fuga di residui radioattivi nella centrale di Tsuruga, in
Giappone. Un mese dopo le autorità comunicano che 45 operai sono stati
esposti a radioattività nel corso delle operazioni per la riparazione
della centrale.

1983, novembre. Sellafield (Gran Bretagna). Lo scarico di liquidi
radioattivi nel Mare d'Irlanda provoca la reazione di cittadini ed
ecologisti, che sollecitano la chiusura della centrale nucleare di
Sellafield, in Gran Bretagna.

1985, 10 agosto. URSS. Un'esplosione devasta il sottomarino atomico
sovietico Shkotovo-22: muoiono dieci membri dell'equipaggio esposti
alle radiazioni.

1986, 6 gennaio. Oklahoma (USA). Un operaio muore e altri 100 restano
contaminati a seguito di un incidente che si sviluppa in una centrale
atomica in Oklahoma, negli Stati Uniti.

1986, fine aprile. Chernobyl, Unione Sovietica. L'incidente nucleare
in assoluto più grave di cui si abbia notizia. Il surriscaldamento
provocò la fusione del nucleo del reattore e l'esplosione del vapore
radioattivo. Si levò al cielo una nube pari a 12.000.000 di TBq di
materiale radioattivo disperso nell'aria (per avere un'entità del
disastro confrontate questo valore con i 15.000 Tbq del precedente
incidente nucleare registrato nel 1979 a Three Mile Island negli Usa).
Circa 30 persone morirono immediatamente, altre 2.500 nel periodo
successivo per malattie e cause tumorali. L'intera Europa fu esposta
alla nube radioattiva e per milioni di cittadini europei aumentò il
rischio di contrarre tumori e leucemia. Non esistono dati ufficiali
sui decessi complessivi ricollegabili a Chernobyl dal 1986 ad oggi.

1986, 4 maggio (una settimana dopo il disastro di Chernobyl).
Hamm-Uentrop, Germania Ovest. Un esperimento in un impianto da 300
megawatt THRT-300 PBMR (reattore a letto di sfere) nella Germania
Ovest ha causato la fuoriuscita di materiale radioattivo dopo che uno
dei letti di sfere è stato immesso nel condotto utilizzato per portare
carburante al reattore. Il tentativo di rimuovere l'ostruzione
creatasi ha danneggiato il condotto e causato il rilascio di
radionuclidi. Radiazioni sono state misurate per circa due kilometri
intorno al reattore.

1986, 6 ottobre. Oceano Atlantico. Il sottomarino K-219 affonda
nell'Atlantico con 34 testate nucleari a bordo.

1989 Finlandia. Avaria nel sistema di controllo nella stazione di Olkiluoto.

1990 Germania. Infiltrazione di tritio nella stazione nucleare di Kruemmel.

1991 Finlandia. Spegnimento manuale dovuto ad un incendio nella
stazione di Olkiluoto.

1991 Germania. Incidente durante il rifornimento di carburante nella
stazione di Wuergassen.

1991, febbraio. Mihama (Giappone). La centrale riversa in mare 20
tonnellate di acqua altamente radioattiva

1992, 24 marzo. San Pietroburgo (Russia). A seguito della perdita di
pressione nell'impianto di Sosnovy Bor nei pressi di San Pietroburgo,
fuoriescono e si disperdono in atmosfera iodio e gas radioattivi.

1992, novembre. Forbach (Francia). Un grave incidente nucleare causa
la contaminazione radioattiva di tre operai. I dirigenti dell'impianto
vengono accusati l'anno successivo di non aver approntato le misure di
sicurezza previste.

1992 Germania. Avaria nel sistema di raffreddamento nella centrale di
Brunsbuttel.

1993, 13 febbraio. Sellafield (Gran Bretagna). Fuga radioattiva
nell'impianto di riprocessamento di Sellafield. La densità massima di
radionuclidi dello iodio consentita viene superata di oltre tre volte.

1993, 17 febbraio. Barsebaeck (Danimarca). Uno dei reattori della
centrale di Barsebaeck viene temporaneamente fermato a causa della
fuoriuscita accidentale di vapore radioattivo.

1993, aprile. Siberia (Russia). Un incendio nel complesso chimico di
Tomsk-7 colpisce un serbatoio di uranio. Risultano contaminati circa
1.000 ettari di terreno. La nube radioattiva si dirige verso zone
disabitate.

1994, 23 marzo. Biblis (Germania). Centrale nucleare di Biblis: una
falla nel circuito primario di un reattore fa uscire liquido altamente
contaminato.

1994, 28 giugno. Petropavlosk (Russia). Fuga di materiale radioattivo
nella baia di Seldevaia a causa della rottura di un deposito a
Petropavlosk. Settembre 1995 – Kola (Mare di Barents). L'energia
elettrica della centrale di Kola viene staccata per morosità e vanno
fuori uso i sistemi di raffreddamento. Incidente solo sfiorato, grazie
all'intervento del comandante della base.

1995 Germania. L'Alta Corte tedesca decide che la licenza di attività
concessa alla stazione di Mülheim-Kärlich è illegale, a causa della
mancata considerazione, in fase di concessione, del rischio di
terremoto nella zona.

1995, novembre. Cernobyl (Ucraina). Un'avaria al sistema di
raffreddamento del reattore n.1 di Cernobyl causa un incidente nel
quale la radioattività si disperde e contamina gli operai impegnati
nella manutenzione.

1995, 8 dicembre. Monju (Giappone). Due tonnellate di sodio liquido e
altro materiale radioattivo fuoriescono dal reattore nucleare
prototipo di Monju nella prefettura di Fukui a causa di un
malfunzionamento al sistema di raffreddamento. L'impianto è costituito
da un reattore autofertilizzante a neutroni veloci FBR.

1996, febbraio. Dimitrovgrad (Federazione Russa). Un addetto causa la
rottura della valvola di sicurezza di uno dei reattori del centro di
ricerche atomiche di Dimitrovgrad. Fuoriesce una nube radioattiva
contenente soprattutto radionuclidi di manganese.

1996 Germania. Un programma della TV tedesca, Monitor, svela che la
Siemens ha compiuto numerosi errori durante la costruzione della
stazione di Kruemmel.

1997 Germania. 20.000 dimostranti si affollano presso il deposito di
scorie radioattive di Gorleben per manifestare contro il trasporto di
scorie nucleari.

1997 Germania. Un treno trasportante liquido nucleare deraglia di
fronte alla stazione di Kruemmel.

1997, marzo. Tokaimura (Giappone). Un incendio e un'esplosione nel
reattore nucleare nell'impianto di ritrattamento nucleare di Tokaimura
contamina almeno 35 operai.

1997, giugno. Arzamas (Russia). Un incidente nel centro ricerche di
Arzamas porta i materiali radioattivi sull'orlo di una reazione a
catena. Si sviluppa una nube radioattiva a seguito della quale muore
il responsabile dell'esperimento.

1997, luglio. La Hague (Francia). Il comune di Amburgo denuncia
presenza di radioattività nell'acqua scaricata nella Manica
dall'impianto di trattamento francese di La Hague. La Francia
smentisce, ma il presidente della Commissione di controllo si dimette.

1997, settembre. Urali (Russia). Sugli Urali si scontrano un trattore
e un camion che trasporta isotopi radioattivi. Da due container
fuoriesce liquido pericoloso contenente iridio 192 e cobalto 60.
Nell'area la radioattività sviluppata è 25 volte superiore al limite
consentito.

1998, 1 maggio. Catena delle Alpi. Le autorità di controllo francesi
scoprono elevati livelli di contaminazione da cesio 137 sulle Alpi,
causati dal passaggio di rottami ferrosi provenienti dall'Europa
dell'Est.

1999, 8 Gennaio, Francia. Centrale di Cruas Meysse, 65 persone
evacuate dopo che si sono accese le luci d'allarme radioattivo.

1999, 11 Marzo, Francia. Centrale del Tricastin, un contaminato.

1999, 16 Giugno, Russia. Centrale di Seversk, 2 contaminati per fuga
radioattiva.

1999, 23 Giugno, Ucraina. Centrale di Rivno, principio incendio.

1999, 4 Luglio, Ucraina. Centrale di Zaporozhie (Ucraina), bloccato un
reattore per precauzione.

1999, 12 Luglio, Giappone. Centrale Tsuruga, bloccato reattore per una
perdita acqua.

1999, 17 Luglio, Ucraina. Centrale di Cernobyl, 3 operai contaminati.

1999, 30 settembre. Tokaimura, Giappone. Un incidente in una fabbrica
di combustibile nucleare attivò la reazione a catena incontrollata.
Tre persone morirono all'istante mentre altre 450 furono esposte alle
radiazioni (119 in modo grave).
La mattina di giovedì le autorità rivelano che, a causa di una
fuoriuscita d'uranio, si è innescata una fissione incontrollata nel
nocciolo del reattore.
· Alle 10:30 scatta l'allarme, alcuni operai sono stati contaminati in
modo molto grave.
· Alle 12:41 la polizia crea un "cordone" intorno alla centrale, si
capisce che l'incidente sta diventando più grave del previsto.
· Alle 15:18 alcune famiglie residenti nei pressi della centrale
vengono evacuate.
· Alle 21:00 si tiene una riunione di emergenza e il governo comprende
a questo punto la gravità dell'incidente; oltre 300000 persone
invitate a stare in casa.
· Alle 24:00 la radioattività attorno e dentro all'impianto raggiunge
livelli tra le 10 e le 20 mila volte superiore alla norma.
· Alle 2:30 del giorno seguente 18 tecnici operi nell'impianto
accettano una missione da veri "kamikaze", devono entrare
nell'impianto per fermare la reazione a catena, ben consapevoli che,
terminata la missione, non sarebbero più stati gli stessi.
· Alle 6:00 le autorità affermano che la radioattività è scesa a zero.
Dopo si accerterà che è stato un errore umano, i tecnici stavano
infatti trasportando, all'interno dell'edificio dove si tratta
l'uranio usato come combustibile nella vicina centrale nucleare, due
barili di miscela di uranio- acido nitrico(che venivano miscelati a
mano, con un rudimentale imbuto, di 30 kg ognuno: questi sono
involontariamente caduti terra e, essendosi miscelati, hanno innescato
la reazione. I tecnici che hanno fermato la reazione sono all'ospedale
in gravissime condizioni.

1999, 2 Ottobre, Ucraina. Centrale di Khmelitskaya, blocco del
reattore per malfunzionamento.

1999, 4 Ottobre, Corea del sud. Centrale di Wolsong, una fuoriuscita
di acqua pesante durante lavori di manutenzione causa l'esposizione
alle radiazioni di 22 operai impiegati presso l'impianto.

1999, 5 Ottobre, Finlandia. Centrale Loviisa, perdita di idrogeno.
Secondo i tecnici della centrale c'è stato un pericolo di incendio e
perdite.

1999, 8 Ottobre, Giappone. Deposito di scorie a Rokkasho, fuoriuscita
radiazioni. Le radiazioni provengono da due fusti arrivati dalla
centrale nucleare di Ekushima.

1999, 20 Ottobre, Francia. Superphenix, un incidente arresta lo
scarico di materiale radioattivo.

1999, 27 ottobre, USA. "I bambini statunitensi residenti vicino le
centrali nucleari di New York, New Jersey e Florida hanno nei denti un
"radioisotopo" (lo stronzio 90) che li espone ad un rischio tumore
molto alto". Così Ernest Sternglass, professore di radiologia
all'università di Pittsburgh ha esordito nell'ultima conferenza stampa
del progetto no-profit di "radioprotezione e salute pubblica". Lo
sconcertante risultato è stato ottenuto dai ricercatori statunitensi
che hanno analizzato 515 bambini residenti negli Stati di New York,
New Jersey e Florida. I livelli di radioattività rilevata nei
campioni, raccolti dal 1979 al 1992, erano molto vicini a quelli
osservati a metà degli anni '50 quando Stati Uniti e Unione Sovietica,
in piena guerra fredda, si dilettavano negli esperimenti con le armi
invisibili. Secondo i responsabili del progetto i livelli di
radioattività dovevano invece essere scesi intorno allo zero. "Se gli
esperimenti nucleari sia di superficie, sia sotterranei sono
effettivamente terminati, i primi sospetti cadono sui reattori
nucleari e sui relativi incidenti", ha detto Sternglass, che ha
aggiunto: "II mondo è troppo piccolo per gli incidenti nucleari". I
responsabili del progetto attribuiscono parte di questa radioattività
al disastro avvenuto nel 1979 a Three Mile Island e a quello di
Chernobyl nel 1986. Ci sono documenti federali che testimoniano la
fuga nucleare dal reattore di Suffolk (New York) nei primi anni '80.

1999, 18 Novembre, Scozia. Centrale di Torness, un aereo tornado
precipita a meno di 800 metri dall'impianto.

1999, 13 Dicembre, Russia. Centrale Zaporozhe, fermato reattore.

2000, 5 Gennaio, Francia. Centrale di Blayais, una tempesta costringe
a fermare 2 reattori per allagamento.

2000, 27 gennaio. Giappone. Un incidente a una installazione per il
riprocessamento dell'uranio in Giappone provoca livelli di radiazione
15 volte superiori alla norma in un raggio di circa 1,2 miglia.
Funzionari locali segnalano che almeno 21 persone sono state esposte
alle radiazioni.

2000, 15 Febbraio, USA. Reattore Indian Point 2, fuga vapore radioattivo.

2000, 16 giugno. Germania. Gradualmente, ma senza esitazioni, la
Germania metterà al bando l'energia nucleare. Una dopo l'altra,
nell'arco di 32 anni, le 19 centrali nucleari tuttora attive sul suolo
tedesco saranno chiuse. Sui tempi dello smantellamento si è raggiunto
un compromesso: il governo chiedeva 30 anni, gli industriali 35, se ne
impiegheranno 32 per ogni stabilimento. Il primo che chiuderà sarà il
più vecchio: la centrale di Obrigheim, aperta nel 1968, si spegnerà
nel 2001. L'ultima, invece, nel 2021, sarà quella di
Neckarwestheim-II, nel Baden-Wuerttemberg, che produce 1.269 Megawatt.
Inoltre entro il luglio 2005 sarà proibito il trattamento delle scorie
nucleari. Al momento le centrali nucleari tedesche producono il 33,5
per cento del fabbisogno energetico nazionale.

2001 Germania. Esplosione di una parte dell'impianto di Brunsbuettel.

2003, aprile. Paks (Ungheria). L'unità numero 2 del sito nucleare di
Paks (costituito da quattro reattori è l'unico in Ungheria a 115
chilometri da Budapest) subisce il surriscaldamento e la distruzione
di trenta barre di combustibile altamente radioattive. Solo un
complesso intervento di raffreddamento scongiura il pericolo di
un'esplosione nucleare, limitata ma incontrollata con gravi
conseguenze per l'area intorno a Paks.

2003, 17 ottobre. Arcipelago de La Maddalena (Italia). Sfiorato
incidente nucleare: il sottomarino americano Hartford s'incaglia nella
Secca dei Monaci a poche miglia dalla base di La Maddalena dove solo
l'abilità del comandante riesce a portare in porto il mezzo avariato.
Il licenziamento di alcuni militari induce a pensare che il rischio
corso non sia stato risibile.

2004, 9 agosto, Giappone. Nel reattore numero 3 nell'impianto di
Mihama, 350 chilometri a ovest di Tokyo, una fuoriuscita di vapore ad
alta pressione, con una temperatura superiore ai 200 gradi, è costata
la vita a quattro operai. Altri sette operai sono in condizioni molto
gravi. Si è trattato del più tragico incidente nella storia dello
sfruttamento dell'energia nucleare a fini civili in Giappone.
L'azienda Kansai Electric Power, che gestisce la centrale, si è
affrettata a comunicare che non c'è stata contaminazione radioattiva.

2004, 9 agosto, Giappone. altra centrale non precisata. A quanto ha
riferito l'agenzia Kyodo, le fiamme sono divampate nel settore dove
vengono smaltite le scorie, adiacente al reattore numero 2, in un
impianto situato nella prefettura di Shimane. Anche in questo caso non
c'è stata alcuna fuga radioattiva.

2004, 9 agosto, Giappone. Incidente nella centrale nucleare della
Tokyo Electric Power Company (Tepco), la più grande impresa
produttrice di energia in Giappone. La società ha comunicato che il
generatore dell'impianto di Fukushima-Daini è stato fermato per una
perdita di acqua.

2005, aprile, Gran Bretagna. Sellafield. Viene denunciata la
fuoriuscita di oltre 83mila litri di liquido radioattivo in 10 mesi a
causa di una crepatura nelle condotte e di una serie di errori
tecnici.

2006, maggio. Laboratori Enea della Casaccia (Italia). Fuoriuscita di
plutonio, ammessa solo quattro mesi dopo, che ha contaminato sei
persone addette allo smantellamento degli impianti.

2006, maggio. Mihama (Giappone). Ennesimo incidente con fuga di 400
litri di acqua radioattiva nella ex centrale nucleare di Mihama.

2006, 26 luglio. Oskarshamn (Svezia). Corto circuito nell'impianto
elettrico della centrale a 250 chilometri a sud di Stoccolma per cui
due dei quattro generatori di riserva non sono stati in grado di
accendersi. Vengono testate tutte le centrali nucleari del Paese e
quella di Forsmark viene spenta.

2006, 7 ottobre. Kozlodui (Bulgaria). Viene intercettato un livello di
radioattività venti volte superiore ai limiti consentiti e le
verifiche portano a scoprire una falla in una tubazione ad alta
pressione. La centrale, che sorge nei pressi del Danubio, scampa a una
gravissima avaria. Secondo la stampa locale la direzione cerca di
nascondere l'accaduto e di minimizzarlo nel rapporto all'Agenzia
nazionale dell'Energia Atomica.

2007, 28 giugno. Kruemmel (Germania). Scoppia un incendio nella
centrale nucleare di Krummel, nel nord della Germania vicino ad
Amburgo. Le fiamme raggiungono la struttura che ospita il reattore e
si rende necessario fermare l'attività dell'impianto. In pochi mesi si
verificano avarie anche nelle centrali di Forsmark, Ringhals e
Brunsbuttel.
Secondo il rapporto 2006 del ministero federale dell'Ambiente,
l'impianto di Kruemmel è il più soggetto a piccoli incidenti tra le 17
centrali. Stando ai piani di uscita dal nucleare, fissati in una legge
del 2002, il reattore dovrebbe essere spento al più tardi nel 2015.

2007, 16 luglio. Kashiwazaki (Giappone). La centrale nucleare di
Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo che fornisce elettricità a
20 milioni di abitanti, viene chiusa in seguito ai danneggiamenti
provocati dal terremoto. L'Agenzia di controllo delle attività
nucleari giapponesi ammette una serie di fughe radioattive
dall'impianto, ma precisa che si tratta di iodio fuoriuscito dal una
valvola di scarico. Il direttore generale dell'AIEA, Mohammed El
Baradei, dice che il sisma: "è stato più forte di quello per cui la
centrale era stata progettata". Il terremoto provoca un grosso
incendio in un trasformatore elettrico, la fuoriuscita di 1.200 litri
di acqua radioattiva che si riversano nel Mar del Giappone e una
cinquantina di altri incidenti. Si teme che la faglia sismica attiva
passi proprio sotto la centrale.

fonte: http://www.fisicamente.net/index-1065.htm

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