28.07.2008
A sinistra cambiano leader. Al centro tutto è fermo. A destra Storace non ci sta Per Berlusconi IV è emergenza nazionale. W Veltroni fa sapere che non è d’accordo.Fava ( SD), Dilimberto (Pdci), Francescato (Verdi), Ferrero ( RC) i nuovi leader della sinistra.
lunedì 28 luglio 2008 di Umberto Calabrese
Andiamo con ordine, mentre tolgo dalla tastiera la fuliggine, di quel che rimane della storica pineta di Castelfusano (Ostia), che ancora mi entra dalla finestra. Altri 30 ettari, andati in fumo, ben 5 innesti a quanto pare a testimoniare la dolosità dell’incendio. Prevenzione, protezione aggettivi che suonano tristemente a vuoto, quando si parla di ambiente. Così come la storica pineta, la leadership della sinistra italiana è andata in fumo. Tranne il resistente Diliberto, non avremo più nè Alfonso Pecoraro Scanio ne Fabio Mussi, ne Fausto Bertinotti, non sostituito, come leader dal governatore della Puglia Niky Vendola, così come l’oligarchia capitanata da Giordano voleva.
Gli amici del Partito Democratico, sì che sanno calare dall’alto dirigenze non votate, ed immuni dalla primaria semi-chiusa di ottobre, come denunciarono molti dirigenti, Arturo Parisi in testa.
In questa nuova sinistra, dove si fa a gara a dichiararsi "comunisti". Anche lo sconfitto Niky Ventola, dal palco dichiara: "Io sono sconfitto, ma sono sereno perché da comunista ho imparato ad essere sconfitto e a stare con gli sconfitti. Ci vediamo nell’area politico-culturale ’Rifondazione per la sinistra’". E se non è la classica scissione, poco ci manca.
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Ed anche a destra è aria di burrasca fra Francesco Storace e Daniela Santanchè. Storace di rientrare nella PdL proprio non vuole, ma vuole stare in trincea con la sua bandiera.
"Anzitutto perché non rientro in un luogo dove non sono mai stato, e poi non ne ho alcuna intenzione, altrimenti lo avrei fatto alle politiche", dichiara Storace e quando aggiunge "io leggo sui giornali, che la Santanchè dice di andare con Berlusconi e che gli fa fare il sottosegretario, che bisogna fare il partito del Nord e addirittura che An e Forza Italia si dividono; e purtroppo non leggo smentite". C’è proprio aria di scissione a La Destra.
Nelle stesse ore Berlusconi IV dichiara lo stato di "emergenza nazionale". Certo, penso con tutto questo dichiararsi comunisti, con intere amministrazioni locali, che dovranno andare al voto anticipato, Paolo Ferrero nuovo leader di Rifondazione Comunista ha dichiarato che Rifondazione, dovrebbe non governare con il PD di Veltroni. Certo è "emergenza nazionale".
Anzi calamita nazionale, in un momento di grave crisi economica, andare alle urne, fra gli altri penso alle appena insediate giunte di centrosinistra, la provincia di Roma in testa.
Poi leggo meglio e l’emergenza nazionale e per "gli immigranti clandestini", la Santa Sede ricorda all’Italia che anche in una situazione di "emergenza" immigrati, l’Italia deve rispettare i diritti umani internazionali, sia per quanto riguarda i lavoratori di altri paesi, sia i rom e i rifugiati politici.
Poi leggo alcune dichiarazioni: con l’emergenza nazionale si ha la tolleranza zero verso i romeni e i rom…. E cosa c’entrano i romeni, i rom, i lavoratori di altri paesi con gli immigranti clandestini e con gli extra comunitari. I romeni sono cittadini europei come noi, possono liberamente circolare in Europa come noi.
Il Papa Benedetto XVI è appena tornato dall’Australia, dove noi italiani siamo una comunità numerosa e ricca e potente. I nostri immigranti partirono con valigie di cartone, su bastimenti carichi ed affrontarono il viaggio della speranza. Come quelli sempre dei nostri italiani, che affrontarono le onde dell’oceano atlantico per trovare ricchezza e potere in America del sud negli anni 50 – 70 ( Venezuela, Uruguay, Argentina) e ancora prima nell’america del nord Usa e Canada.
Quando si era veramente immigrati clandestini, noi italiani, in Germania e Belgio, o dai cugini francesi, e che dire dei recentissimi referendum per cacciare gli italiani della civile e pacifista Svizzera? Nessuna nazione della terra, e basta chiedere alla Farnesina, noi italiani siamo ovunque. Nessun governo, invaso dai nostri emigranti, ha dichiarato "emergenza nazionale".
Eppure di delinquenti e criminali, abbiamo riempito il mondo, Al Capone, la mano nera, Cosa Nostra, La Mafia , non sono creazioni dei romeni o dei rom o dei nigeriani o extra comunitari vari.
Una dichiarazione rassicurante la fa il ministro della difesa Ignazio La Russa : "Non saranno coinvolte le forze armate". Già , i militari devono difendere la mondezza e gli inceneritori.
Il PD di Veltroni? "Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per contrastare i clandestini. Le dichiarazioni successivamente rese da rappresentanti del governo non solo non chiariscono ma anzi contribuiscono ad aumentare la confusione e la preoccupazione’ dichiara il ministro ombra dell’interno Marco Minniti che conclude: ‘’Poiché non è una decisione ordinaria, è assolutamente necessario che il governo spieghi immediatamente al Paese e al Parlamento le ragioni di tale iniziativa’’.
Il Centro cattolico, visto il tempestivo intervento del Vaticano, avrà dato fuoco alle polveri?
"Se c’è un forte fenomeno che riguarda la clandestinità " dice il segretario Lorenzo Cesa "se ne discuta in Parlamento, il governo venga al più presto in aula e fornisca dati, numeri, fatti sulla questione, perché qui si parla della vita delle persone e con la vita delle persone non si scherza’’.
Vendola e Ferrero, impegnati nel congresso di Rifondazione Comunista a guadagnarsi il partito, parlano di "Decisione gravissima" e di "Impugnare lo stato d’emergenza davanti alla consulta".
L’acro odore della fuliggine di ben 30 ettari di pineta, patrimonio dell’umanità , nelle narici, non mi distrae, anzi gli avvenimenti di queste ore mi fanno maggiormente ribadire la mia preoccupazione e formulare la richiesta, ma in questo paese l’opposizione chi la fa?
Una democrazia senza opposizione e tutto tranne una democrazia…..ma per fare opposizione, bisogna avere delle proposte e dei programmi alternativi……ma non sento nessuno che voglia:
a) il ripristino delle preferenze;
b) l’introduzione delle primarie aperte per selezionare i candidati in tutto il sistema elettorale;
c) la separazione fra banche ed imprese;
d) l’equo fisco, per debellare gli evasori;
e) una politica di raccolta differenziata e finanziamenti per la ricerca e studi su energia alternative;
f) un piano di ristrutturazione che preveda nuove assunzioni e lotta al precariato…
Insomma una politica di solidarietà e rispetto ambientale, come quella indicata da Benedetto XVI ai giovani cattolici.
Sembra che le uniche opposizioni con proposte e progetti rimaste in Italia, sono il Presidente Napoletano e Benedetto XVI ……
Fonte: http://www.agoramagazine.it:80/agora/spip.php?article3835
|