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Sirchia dà la colpa ai sindaci, i sindaci replicano
14.08.2003

«Nessuno vigila sugli anziani». «Non è vero, i Comuni sono attenti e attivi»

Anziani di Milano e Torino uccisi dall'afa; migliaia e migliaia di ultrasessantenni tutti i giorni obbligati a misurarsi con l'emergenza del caldo eccezionale di questi giorni.

Uomini e donne in molti casi soli, senza né un familiare né un amico a cui rivolgersi in caso di bisogno.

Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia aveva detto «Nessuno vigila su di loro. Sovente si tratta di persone non autosufficienti, che non si accorgono di stare male; si disidratano, hanno scompensi circolatori, insomma hanno bisogno di servizi che vigilino attivamente su di loro».

Pesanti sichiarazioni accusatorie che hanno suscitato l'immediata reazione di interessati e opposizioni.

«La vera emergenza è il caldo», dichiara Gabriele Albertini, sindaco di Milano. Pur evitando ogni riferimento diretto al ministro, che é stato anche suo Assessore nella passata amministrazione, Albertini difende l'assistenza offerta dal suo comune: «I servizi a Milano ci sono. Comune, Asl e servizi sociali offrono interventi abbastanza efficienti. Tutto è migliorabile, ma il vero argomento serio - conclude - è l'anomalia del caldo straordinariamente intenso».

A Sirchia risponde anche Sergio Chiamparino, sindaco di Torino . «Mi dispiace che il ministro in una materia così delicata come il disagio, anche fino alla morte, degli anziani per il caldo, segua la logica dello scaricabarile. Non serve a nessuno, tanto meno agli anziani». «Noi certo non diciamo né 'piove, governo ladro', né in questo caso 'fa caldo, governo ladro' - aggiunge Chiamparico - ma non vorremmo che il ministro si mettesse la coscienza a posto dicendo 'fa caldo, sindaci ladri', dando la responsabilità agli 8.000 sindaci italiani, molti dei quali credo facciano davvero tutto il possibile per affrontare una situazione per altro probabilmente meno drammatica di quanto sta emergendo in questi giorni».

Il sindaco del capoluogo piemontese auspica che anche il «ministro si voglia prendere le sue responsabilità, come è giusto che tutti facciano, e che riveda il meccanismo delle risorse ai comuni per l'assistenza. Come sindaco di Torino - conclude Chiamparino - mi sento assolutamente la coscienza a posto, certo si potrebbe fare meglio, ma il Comune ogni anno, d'estate, fa un grandissimo sforzo, anche economico, per rispondere alle esigenze degli anziani».

In difesa dei Comuni interviene anche l'ex ministro della Sanità Rosy Bindi, che attacca duramente Sirchia: «Ci vuole una bella faccia di bronzo per chiedere ai Comuni e alle Asl senso di responsabilità nel gestire l'emergenza caldo per gli anziani a seguito degli ultimi decessi», dice la parlamentare della Margherita, che punta il dito sui tagli effettuati dal governo di centro-destra proprio alla spesa sanitaria. «L'eccezionalità della situazione - spiega Rosy Bindi - non deve consentire l'annebbiamento delle precise responsabilità di questo governo, di questo Ministero della Salute che sistematicamente nelle leggi finanziarie ha tagliato i trasferimenti alla sanità e agli Enti locali, determinando il forte ridimensionamento delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali in particolar modo a discapito degli anziani e delle fasce deboli». Di critiche non vuole sentir parlare neanche Beppe Caccia, assessore alle Politiche sociali di Venezia: «Trovo un po' cinico e, soprattutto fuoriluogo il richiamo dl ministro Sirchia», è il suo commento. «Molti Comuni hanno già fatto la loro parte, senza aspettare che Sirchia si svegliasse all'alba del 14 agosto».«Sirchia ha perso un'occasione per tacere», dice invece il senatore della Margherita Mario Cavallaro, mentre per il responsabile del Tribunale dei diritti del malato Stefano Inglese è «troppo facile scaricare tutte le responsabilità sui Comuni. Ci domandiamo con quali mezzi avrebbero dovuto far fronte a queste esigenze, tenuto conto che le risorse a disposizione degli Enti locali hanno subito, nel corso dell'ultimo anno, drastici ridimensionamenti».

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