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Consiglio Europeo straordinario - Conclusioni della Presidenza |
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2.09.2008
CONSIGLIO EUROPEO STRAORDINARIO DI BRUXELLES
1° SETTEMBRE 2008
CONCLUSIOMI DELLA PRESIDENZA
La riunione del Consiglio europeo è stata preceduta da un intervento
di Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo, cui è
seguito uno scambio di opinioni.
* * *
1. Il Consiglio europeo è seriamente preoccupato per il conflitto
aperto esploso in Georgia, per le conseguenti violenze e per la
reazione sproporzionata della Russia: il conflitto ha provocato
grande sofferenza da entrambe le parti. Interventi militari di questo
tipo non costituiscono una soluzione e non sono accettabili. Il
Consiglio europeo deplora le perdite di vite umane, le sofferenze
inflitte alle popolazioni, il numero di sfollati o profughi, i danni
materiali ingenti.
2. Il Consiglio europeo condanna fermamente la decisione unilaterale
della Russia di riconoscere l'indipendenza dell'Abkhazia e
dell'Ossezia del Sud. Questa decisione è inaccettabile e il Consiglio
europeo esorta gli altri Stati a non riconoscere questi proclami
d'indipendenza e chiede alla Commissione di esaminarne le conseguenze
concrete. Rammenta che una soluzione pacifica e duratura dei
conflitti in Georgia deve essere basata sul pieno rispetto dei
principi d'indipendenza, sovranità e integrità territoriale
riconosciuti dal diritto internazionale, dall'atto finale della
conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa e
dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
3. Il Consiglio europeo sottolinea che ciascuno Stato in Europa ha
diritto di decidere liberamente della propria politica estera e delle
proprie alleanze, nel rispetto del diritto internazionale e dei
principi di buon vicinato e di cooperazione pacifica. È parimenti
legittimo tener conto degli interessi di sicurezza di ciascuno,
sempre nel rispetto dei principi fondamentali della sovranità,
dell'integrità territoriale e dell'indipendenza degli Stati.
4. Il Consiglio europeo si rallegra che l'accordo in sei punti
ottenuto il 12 agosto sulla base degli sforzi di mediazione
dell'Unione europea sia risultato nel cessate il fuoco, nel migliore
inoltro dell'aiuto umanitario alle vittime e in un sensibile ritiro
delle forze militari russe. L'attuazione di questo piano deve essere
completa. Il Consiglio europeo esorta le parti a proseguire
l'attuazione integrale e in buona fede dell'accordo che hanno
sottoscritto. Le forze militari che non si sono ancora ritirate sulle
linee precedenti all'inizio delle ostilità devono procedervi senza
indugio. Al di là dell'assistenza alle vittime, è ora urgente mettere
a punto il meccanismo internazionale di supervisione - cui l'Unione è
pronta a partecipare - previsto al punto 5 dell'accordo per
sostituire le ulteriori misure di sicurezza russe nella zona
adiacente all'Ossezia del Sud. È altresì urgente avviare le
discussioni internazionali previste al punto 6 dell'accordo sulle
modalità di sicurezza e stabilità in Abkhazia e in Ossezia del Sud.
5. L'Unione europea è pronta ad impegnarsi, anche con una presenza
sul terreno, per sostenere tutte le iniziative volte ad una soluzione
pacifica e duratura dei conflitti in Georgia. A tal fine gli Stati
membri dell'Unione europea apportano un contributo significativo al
rafforzamento della missione di osservazione dell'OSCE nell'Ossezia
del Sud, sotto forma d'invio di osservatori e d'ingenti contributi
materiali e finanziari. L'Unione europea ha altresì deciso d'inviare
immediatamente una missione esplorativa incaricata di contribuire
alla raccolta d'informazioni e di precisare le modalità di un impegno
rafforzato dell'Unione europea sul terreno a titolo della politica
europea in materia di sicurezza e di difesa. Il Consiglio europeo
invita gli organi competenti del Consiglio a svolgere tutti i lavori
preparatori necessari affinché il Consiglio possa eventualmente
decidere, fin dal 15 settembre, l'invio di tale missione
d'osservazione, in funzione dell'evolversi della situazione e in
stretto coordinamento con l'OSCE e le Nazioni Unite. Il Consiglio
europeo chiede a tal fine al presidente del Consiglio e all'SG/AR di
avviare tutti i contatti e i lavori necessari.
6. L'Unione europea ha già corrisposto un aiuto d'urgenza. È disposta
a fornire un aiuto alla ricostruzione in Georgia, anche nelle zone
dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. È pronta a sostenere misure
miranti a rafforzare la fiducia e lo sviluppo della cooperazione
regionale. Decide altresì di rafforzare le sue relazioni con la
Georgia, anche tramite un'agevolazione del rilascio dei visti e
l'eventuale instaurazione di una zona di libero scambio completa e
approfondita non appena le condizioni lo permetteranno. Assumerà
l'iniziativa d'indire entro breve una conferenza internazionale di
aiuto alla ricostruzione della Georgia e chiede al Consiglio e alla
Commissione di avviarne i preparativi.
7. Il Consiglio europeo rileva con preoccupazione l'impatto della
crisi attuale sulla regione nel suo insieme. Secondo l'Unione europea
è oggi più necessario che mai sostenere la cooperazione regionale e
potenziare le relazioni con i vicini orientali, in particolare
mediante la politica di vicinato, lo sviluppo della « sinergia del
Mar Nero » e il « partenariato orientale » che il Consiglio europeo
intende adottare nel marzo 2009. A tal fine invita la Commissione a
presentargli proposte fin dal dicembre 2008. Il Consiglio europeo
sottolinea in questo contesto l'importanza del prossimo vertice del 9
settembre tra l'Unione europea e l'Ucraina.
8. Il Consiglio europeo decide di nominare un rappresentante speciale
dell'Unione europea per la crisi georgiana e chiede al Consiglio di
prendere le disposizioni necessarie a tal fine.
9. I recenti avvenimenti evidenziano la necessità che l'Europa
intensifichi gli sforzi in materia di sicurezza
dell'approvvigionamento energetico. Il Consiglio europeo invita il
Consiglio, in collaborazione con la Commissione, a esaminare le
iniziative necessarie a tal fine, in particolare per quanto attiene
alla diversificazione delle fonti di energia e delle rotte di
approvvigionamento.
10. La crisi georgiana pone le relazioni fra l'UE e la Russia di
fronte a un bivio. Il Consiglio europeo ritiene che, dati sia
l'interdipendenza fra Unione europea e Russia sia i problemi globali
ai quali entrambe sono confrontate, non vi sia alternativa
auspicabile ad una relazione forte, fondata sulla cooperazione, la
fiducia e il dialogo, sul rispetto dello Stato di diritto e dei
principi riconosciuti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall'OSCE. In
quest'ottica abbiamo avviato, lo scorso luglio, la negoziazione di un
nuovo accordo quadro fra l'Unione e la Russia.
11. Esortiamo la Russia ad unirsi a noi in questa scelta fondamentale
d'interesse reciproco, d'intesa e di cooperazione. È nostra
convinzione che sia nel suo stesso interesse non isolarsi
dall'Europa. L'Unione europea si è mostrata disposta al partenariato
e alla cooperazione, nel rispetto dei principi e valori che la
animano. Ci aspettiamo che la Russia dia prova di responsabilità e di
fedeltà a tutti i suoi impegni. L'Unione resterà vigile; il Consiglio
europeo chiede al Consiglio, insieme alla Commissione, di esaminare
attentamente e approfonditamente la situazione e le diverse
dimensioni delle relazioni UE-Russia. Questa valutazione dovrà essere
avviata da subito e proseguire, in particolare, nella prospettiva del
prossimo vertice previsto per il 14 novembre a Nizza. Il Consiglio
europeo incarica il suo presidente di proseguire le discussioni ai
fini dell'applicazione integrale dell'accordo in sei punti. A tale
scopo il presidente del Consiglio europeo si recherà a Mosca l'8
settembre, accompagnato dal presidente della Commissione e dall'Alto
Rappresentante. Finché le truppe non si saranno ritirate sulle
posizioni antecedenti al 7 agosto, le riunioni di negoziato
dell'accordo di partenariato sono sospese.
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