13.09.2008
Le truppe russe hanno cominciato a ritirarsi dalla Georgia smobilitando il campo militare vicino al porto strategico di Poti in virtù dell’accordo siglato l’8 settembre tra Russia e Unione Europea. Una colonna di camion e di mezzi blindati adibiti al trasporto truppe hanno lasciato il posto d’osservazione di Nabada alle 7:45 ora locale.
L’accampamento contava una settantina di soldati con il compito di controllare il traffico marittimo del porto di Poti, sul Mar Nero. Meta strategica essenziale per l’economia georgiana, vicina alla regione secessionista dell’Abkhazia.
Nel giro di un mese i militari russi dovranno abbandonare tutte le zone tampone occupate, ma nonostante ciò il presidente russo Dmitry Medvedev, intende mantenere sul territorio 7.600 uomini.
La sua d’ora in avanti sarà una politica economica e diplomatica piu’ aggressiva, ha spiegato ieri all’incontro annuale dei politologi internazionali a Mosca: "L’America e il mondo intero hanno imparato molto da ciò che è successo l’11 settembre e vorremo che non venissero dimenticati mai anche i fatti dell’8 agosto 2008".
Un messaggio chiaro e diretto: il presidente russo non avrebbe esitato un secondo a prendere la stessa decisione anche in presenza dell’Alleanza atlantica nei territori. La Russia dovrà smantellare entro lunedì cinque postazioni militari sulla linea Poti-Senaki e ritirare il resto delle sue forze dalla Georgia entro il 10 ottobre.
fonte : http://www.euronews.net/it/article/13/09/2008/russian-military-withdrawal-in-georgia/
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