Appello al Ministro Bondi di Giovanni Losavio . Onorevole Ministro, Italia Nostra ha salutato con viva soddisfazione la Sua ferma determinazione (anticipata nella lettera al "Corriere") sul progettato parcheggio sotterraneo portato nel cuore del Pincio. E ha in tutto condiviso gli argomenti del Suo convincimento, fondati sui principi consolidati della "tutela" e in particolare sul riconoscimento della speciale natura degli spazi aperti urbani delle nostre città storiche, che il Codice dei beni culturali espressamente considera come oggetto di autonoma salvaguardia.
Con la insuperabile conseguenza che per essi vige il divieto di trasformazioni incompatibili con la natura di beni culturali pubblici e lesive della loro stessa integrità fisica, quale è per certo la edificazione sotterranea (irreversibile, come neppure quella in elevazione) che sopprime i sedimenti storici di fondazione per realizzare nel vuoto così ricavato la complessa infrastruttura tecnologica a servizio del traffico automobilistico privato e ricomporre in superficie il bene culturale come tetto del garage multipiano.
Ebbene, sono gli stessi principi patentemente violati dal progettato parcheggio sotterraneo che a Milano addirittura lambisce le fondazioni della Basilica di Sant’Ambrogio e svuota gli storici sedimenti della piazza adiacente, che si è nei secoli costituita sul sepolcreto protocristiano (il Coemeterium ad Martyres).
Ella sicuramente è informato che gli organi del Suo ministero – e innanzitutto il soprintendente per i beni architettonici – avevano giudicato incompatibile con lo specialissimo luogo (di intangibile valore simbolico, a Milano!) la conversione ad edificio sotterraneo come vasta autorimessa, ma fu allora impropriamente ritenuto che la tutela dovesse cedere alla "scelta politica". E analoghe considerazioni valgono per il progettato autosilos sotto la leonardesca Darsena. Ci consentirà , Onorevole Ministro, il richiamo perfino ovvio al principio di unitarietà del patrimonio storico e artistico della nazione, che impone unitari criteri di considerazione e tutela, non potendo darsi che quanto a Roma è giudicato offensivo della integrità del "patrimonio" sia invece consentito a Milano.
Italia Nostra non dubita che Ella farà oggetto della Sua responsabile attenzione anche l’indebito intervento nei pressi di Sant’Ambrogio (e quello analogo sotto la Darsena leonardesca) a Milano, dove i lavori in corso sono ancora in pratica impegnati ad esaurire la ispezione archeologica e ben possono (a nostro giudizio debbono) essere arrestati, perché non si consumi un attentato alla integrità del patrimonio culturale per certo grave quanto quello che Ella ha voluto meritoriamente scongiurare al Pincio romano.
La ringrazio dell’attenzione e Le porgo rispettosi saluti.
*presidente della associazione nazionale Italia Nostra.
Fonte: http://www.agoramagazine.it:80/agora/spip.php?article4389