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Lodo Alfano incostituzionale.
28.09.2008

Lodo Alfano incostituzionale.Un Pm milanese chiede l'eccezione di costituzionalità. Art.3 della Costituzione: "Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge". Questa è l'affermazione alla base dell'eccezione di costituzionalità del Lodo Alfano sollevata dal pm milanese Fabio De Pasquale nel processo che vede tra gli altri il premier Silvio Berlusconi.

De Pasquale che rappresenta l'accusa nel processo per le presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset, ha richiesto ai giudici di mandare gli atti alla Corte Costituzionale per dichiarare nullo il Lodo Alfano, la legge entrata in vigore il 26 luglio scorso sull'immunità delle più alte cariche dello Stato.

Per il pubblico ministero esistono diversi profili di incostituzionalità della norma. Sospendendo i processi per tutti i reati commessi dal Capo di Stato, il Presidente del Consiglio, e i presidenti di Camera e Senato, senza considerare la fase in cui si trova l'eventuale processo si lede l'articolo 3 della Costituzione secondo cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Inoltre De Pasquale evidenza il fatto che è previsto un trattamento diverso tra il premier e i ministri da una parte e tra i presidenti del Parlamento e i parlamentari dall'altra.

A questo vanno aggiunte le lacune normative di non aver riportato "una definizione del concetto di alte cariche nel corpo della legge", e di non aver tenuto conto dei giudizi che la Corte Costituzionale, nel 2004, pose al riguardo del lodo Schifani-Maccanico, prodromo dell'attuale legge sulla sospensione dei processi. Restano quindi irrisolti molti problemi. Alcuni dei quali furono dichiarati incostituzionali già quattro anni fa in violazione dell’articolo 136, cioè del giudicato costituzionale in relazione alla sentenza della Consulta.

Infine De Pasquale fa notare di come il al Lodo Alfano si è arrivati con l'iter di una legge ordinaria e non con una legge di revisione costituzionale.

Alla fine anche il pm milanese si rivelerà una toga rossa che perseguita lo sfortunato premier così come successo nei precedenti processi a carico di Berlusconi. Benvenuti nella Fattoria degli animali di orwelliana memoria dove "all animals are equal, but some animals are more equal than others" (Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri).

Su questo annuncio relativo al Lodo Alfano, il PD resta in attesa. Aspetta che la Corte Costituzionale faccia "il suo dovere" e pronunci il suo "autorevole responso", ma rimane convinto che si tratti di una norma "in contrasto con i principi di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge".

"Non ci sono molti commenti da fare - ha dichiarato infatti Anna Finocchiaro, presidente del gruppo in Senato - voglio solo osservare che il Pd durante la discussione parlamentare aveva già sollevato questioni di costituzionalità sul lodo Alfano, così come le aveva già sollevate precedentemente sul lodo Schifani".

"Eravamo e siamo convinti - ha proseguito - che il lodo Alfano sia in contrasto con i principi di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e di ragionevolezza, in relazione alla diversità delle cariche accumunate nella prerogativa, ma anche nella automaticità della sospensione del processo, senza alcun vaglio in ordine ai reati contestati o al possibile fumus persecutionis. Ora - ha proseguito la senatrice - la Corte farà il suo dovere e tutti attendiamo di conoscere quale sarà il suo autorevole responso. Noi non abbiamo sollevato questi problemi per dare contro a Berlusconi ma perché riteniamo appunto che un provvedimento come il lodo Alfano non fosse conforme ai dettami costituzionali".

A.Dra

fonte. partito democratico

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