FOSSATI SUL VALORE SOCIALE DI "DIAMOCI E RIDIAMOCI UNA MOSSA", CAMPAGNA UISP PER NUOVI STILI DI VITA ATTIVI. ALLE ISTITUZIONI E AL GOVERNO: "SIAMO TROPPO SOLI". "Con Diamoci e Ridiamoci una mossa l'Uisp si misura con uno dei temi più importanti del nostro tempo: per guadagnare benessere occorre cambiare gli stili di vita delle persone, soprattutto dei bambini. Per vincere la sedentarietà è necessario intervenire con stili di vita attivi fondati su più movimento e una sala alimentazione. E' importante che a promuovere questa campagna sia un'associazione come la nostra, frutto dell'autorganizzazione dei cittadini. Chiediamo però di non essere lasciati soli: un'operazione di questo tipo meriterebbe ben altra attenzione e sostegni da parte delle istituzioni".
Con queste parole Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, ha esordito nel suo intervento al convegno "Diamoci e Ridiamoci una mossa" che si è tenuto a Viareggio nella mattinata di sabato 27 settembre, presso la tensostruttura del Festival della salute.
"L'Uisp - ha detto Fossati - lavora non solo per allargare la sua base associativa ma per offrire un servizio a tutti i cittadini. Attraverso progetti come 'Diamoci una mossa' e 'Ridiamoci una mossa' l'Uisp combatte tutti i giorni una battaglia per sè, per il mondo non-profit e per tutta la società . Benessere e salute sono diritti universali. Con questa campagna l'Uisp dimostra che il terzo settore è un soggetto attivo di politiche sociali per i cittadini e ha la capacità di fare rete mettendo in campo sinergie e competenze, che agiscono a diversi livelli. Certo è che per poter proseguire occorre un concorso di volontà e di iniziative costante con le istituzioni".
"Questo convegno e i risultati dei progetti che ci sono stati illustrati sono il frutto di una sintonia, di un lavoro fatto insieme dal livello nazionale dell'Uisp e dai comitati sul territorio, con i loro volontari e gli operatori. E' importante comprendere il valore che queste azioni hanno nel sociale e il grande fattore di civiltà che rappresentano. Perciò vogliamo che vadano avanti, che non trovino ostacoli nelle continue politiche dei tagli alla spesa sociale e al sistema sanitario o in riforme, come quella del sistema scolastico, che riportano indietro il nostro Paese rischiando di compromettere la qualità del sistema didattico e di formazione pubblico".
(I.M. e F.L.)
fonte: UISP