19.10.2008
LE DONNE DEL KARITÉ Il ruolo della donna africana nella lotta contro la povertà : un progetto di Cesvi in Mali per sostenere raccolta, produzione, conservazione e vendita del burro di karité. Il karité, un grande albero che cresce spontaneo nella savana da sempre usato come cosmetico e come medicinale, è al centro di un progetto che vede protagoniste le donne del Mali. Il frutto, simile a una noce, racchiude al suo interno un nocciolo da cui si ricava il prezioso burro. L’operazione della raccolta avviene in genere in autunno ed è svolta unicamente dalle donne che si allontanano anche molti chilometri dal villaggio per ricavare 10-15 chili di noci karité poi trasportate in ceste portate sulla testa. Il luogo individuato per il progetto comprende tre comuni della regione di Koulikoro e coinvolge in totale 60 villaggi.
migliorare la produzione e la commercializzazione del burro di karité
Il metodo tradizionale prevede l’essiccazione delle noci in forni costruiti nel cortile di casa. Cesvi ha messo a punto un programma per migliorare la produzione e la commercializzazione del burro di karité e valorizzare le condizioni economiche delle donne dei villaggi rurali.
Dalla raccolta del frutto all’impasto del burro
Come avviene il processo di fabbricazione del burro di karité migliorato? Le noci sono battute per rimuovere il mallo e fatte di asciugare all’aria, dalla noce si estrae il frutto, simile a una mandorla, che è bollito ed essiccato al sole. Quando il nocciolo è secco, le donne lo riducono in farina frantumandolo con le pietre; un procedimento faticoso che richiede ore di lavoro, all’aperto e sotto il sole. Alla farina aggiungono acqua tiepida per ottenere un impasto molto grasso che deve essere lavorato a lungo. Questo procedimento rappresenta un vero e proprio filtraggio naturale. L’impasto grezzo è fatto bollire per diverse ore per far affiorare le impurità , finché non compare una pasta densa che deve riposare almeno un giorno. Il prodotto ottenuto ha un colore variabile dal marroncino chiaro al giallino, di odore gradevole e di sapore dolce. Per riuscire a ottenere un prodotto migliorato Cesvi costruirà un magazzino per la commercializzazione a Sanancoroba, con una piattaforma multifunzionale da utilizzare per tre fasi di lavorazione: essiccazione, tostatura e tritatura delle noci.
Le cooperative rafforzeranno la capacità imprenditoriale delle donne
Un semplice telo di plastica potrà riparare le noci dalle piogge improvvise che potrebbero danneggiare il prodotto finale. Il progetto prevede anche la possibilità di utilizzare un barile di grandi dimensioni per la fase della bollitura che potrà essere compiuta in gruppo ottimizzando non solo i tempi di produzione ma anche il lavoro di mano d’opera delle donne, impegnate anche nei faticosi lavori dei campi. Tuttavia l’aspetto veramente innovativo riguarda l’organizzazione del lavoro delle donne riunite in tre comitati di gestione alle scorte nei magazzini comunali e in un’associazione intercomunale, l’Unione delle Associazioni, per la gestione del magazzino centrale che servirà alla compravendita. Le cooperative rafforzeranno la capacità imprenditoriale delle donne, le renderanno autonome e indipendenti nella gestione della produzione e con gli introiti derivanti dalla vendita daranno un contributo rilevante al sostentamento economico delle loro famiglie.
Maria Diamanti
fonte: http://www.ong.agimondo.it/i-progetti/cesvi_mali
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