25.10.2008
Europa, Ambiente, Italia. L’Italietta di Berlusconi col clima fa melina di Roberto De Giorgi Far alleanza con gli ultimi della classe è il classico comportamento degli ignoranti non scolarizzati, sarà madornale come allegoria, ma non me ne viene un altra a sentire il premier che dice che sul clima siamo alleati con in paesi dell’Est.
Questa è la classica politica dei due forni, da un lato siamo con le superpotenze per l’economia di mercato, mentre sull’ambiente ci allineamo ai tempi dei paesi emergenti. Insomma dove non conviene il rigore meglio fare i pezzenti. Del resto questo Governo ha il consenso a trasformare il Paese in una brutta copia dell’America di Bush. Solo che come al solito arriviamo sempre in ritardo a copiare, perchè la superpotenza d’oltreoceano è sempre meno super e poi lì la politica fra un mese cambierà l’inquilino della Casa Bianca e si prefigura un cambiamento epocale.
Si sapeva che dopo Bali la conferenza climatica avrebbe fatto fare qualche marcia indietro e l’Italia già non brillava con la sua collezione di infrazioni comunitarie. E proprio nel momento in cui si doveva metter mano al portafoglio e cominciare a pagare ecco l’asso nella manica: perchè non cambiare le regole del gioco prima che finisca la partita? Tipico dei furbetti.
Intanto il mutamento climatico porta ad altri problemi. Scoppia in Puglia la crisi idrica per la mancanza delle pioggie. L’invaso di Monte Cotugno, da 450 milioni di metri cubi potenziali ne ha appena 15 milioni. Si torna a parlare di dissalatori come ultima ratio, ma dove farli è sempre un problema. Per non parlare della tendenza esplicitata dai governanti di privatizzare l’acqua patrimonio di tutti.
Ma si questa è l’Italia che vent’anni dopo (non è il romanzo di Dumas) ci riprova con il nucleare per combattere il Climate Change.
Dunque, tempi dilazionati chiede l’Italia? Ma quale tempo ha l’umanità ? Questa fantasiosa lettera scritta nel 2070 ci deve far riflettere.
Fonte: http://www.agoramagazine.it:80/agora/spip.php?article4751
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