15.04.2003
Utilizziamo l'occasione di questo referendum per far sì che la vittoria affermi un importante principio e, contestualmente, apra una nuova stagione di iniziative per un "sistema lavoro" saldamente ancorato ai diritti Il consiglio nazionale dell'ARCI, nell asua seduta del 4 e 5 aprile ha approvato il seguente ordine del giorno: L'Arci sostiene, e ha sempre sostenuto, tutte le iniziative volte alla estensione e alla globalizzazione dei diritti. II sì al referendum sull'articolo 18 va in questa direzione e va sostenuto specialmente in questo periodo in cui la precarietà del lavoro si sta generalizzando, anche ad opera di scelte del Governo che riteniamo profondamente sbagliate. La battaglia per l'estensione dell'articolo 18 riguarda i diritti di tutte e tutti, riguarda il tessuto democratico stesso del paese. Siamo consci dei limiti di questo referendum. I lavoratori coinvolti dall'estensione dell'articolo 18 hanno sicuramente necessità di ulteriori tutele, a partire da quelle che potrebbero svilupparsi da una riforma seria degli ammortizzatori sociali. Altre forme di lavoro, a partire da quelle "atipiche", sono ancora prive di diritti fondamentali. Anche la Carta dei diritti di Nizza si esprime in modo chiaro sulla "giusta causa" e sulle garanzie per i lavoratori. E su diritti fondamentali come quelli tutelati dall'articolo 18, non ci possono essere distinzioni tra lavoratori e lavoratori. Utilizziamo allora l'occasione di questo referendum per far sì che la vittoria affermi un importante principio e, contestualmente, apra una nuova stagione di iniziative per un "sistema lavoro" saldamente ancorato ai diritti, quanto mai necessaria in un mondo che cambia vertiginosamente.
Welfare Italia
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