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IL DALAI LAMA AL PARLAMENTO EUROPEO
8.12.2008

IL DALAI LAMA AL PARLAMENTO EUROPEO: VALORI, PACE INTERIORE E ARMONIA DELLE RELIGIONI A chiusura dell'anno europeo del dialogo interculturale il Dalai Lama, intervenendo in seduta solenne, ha parlato dal pulpito della plenaria del Parlamento Europeo. Rivolgendosi all'Aula, il Dalai Lama ha insistito sul diritto delle persone a essere felici e sulla necessità di promuovere i valori umani e la pace interiore, più che il benessere materiale. Si è poi detto impegnato nella promozione dell'armonia tra le religioni, poiché tutte portano un messaggio d'amore. Dopo aver sottolineato il ruolo delle donne, più sensibili alle esigenze degli altri, ha precisato che il Tibet non chiede l'indipendenza bensì l'autonomia dalla Cina. Hans-Gert Pottering, Presidente del Parlamento europeo, ha espresso grande onore e gioia nell'accogliere il Dalai Lama al Parlamento europeo e si è detto ansioso di sentire le sue parole sull'importanza del dialogo interculturale. Nel ricordare che, nel corso dell'anno, il Parlamento ha già accolto rappresentanti delle religioni cristiana, musulmana ed ebraica, ha voluto ricordare le vittime degli attentati di Mumbai e, in tale contesto, ha sottolineato il ruolo importante che possono svolgere i leader religiosi che predicano la pace e la riconciliazione tra i popoli.

Il Presidente ha poi rilevato come il Parlamento europeo si sia sempre adoperato per difendere i diritti umani del popolo tibetano. Ricordando le visite del Dalai Lama del 1988, del 2001 e del 2006, ha sottolineato che il Parlamento ha adottato numerose risoluzioni che invitano la Cina a dialogare e a riconoscere l'identità e i diritti dei tibetani. Nel ribadire che il Parlamento europeo riconosce l'integrità territoriale della Cina, incluso il Tibet, ha però affermato che «non smetteremo mai di difendere l'identità culturale e religiosa del Tibet».

Quanto successo nel mese di marzo, ha proseguito, «mostra l'urgenza del dialogo» al fine di trovare una soluzione accettabile da tutti e che rispetti l'identità del Tibet. Si è quindi detto preoccupato dello stallo dei negoziati iniziati nel 2002 ed ha auspicato che sia presto trovata una soluzione. Sottolineando come la Cina rappresenti un importante partner dell'UE, ha però rilevato che «nel nostro dialogo con la Cina abbiamo la responsabilità di essere aperti e onesti nell'esprimere il nostro impegno a favore dei valori condivisi della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e della libertà di espressione». Rivolgendosi al Dalai Lama, ha quindi concluso affermando che il suo approccio non violento rappresenta «uno straordinario esempio di una campagna pacifica a favore di una causa assolutamente meritevole».

Il DALAI LAMA ha spiegato di aver distribuito una dichiarazione scritta in inglese e che, vista le sue difficoltà a pronunciare alcune parole, l'avrebbe riassunta a voce: «sono solo uno dei sei miliardi di esseri umani della terra».
Ha poi affermato che «ognuno vuole condurre una vita felice e appagante» e che tutti - a prescindere dal colore, dalla professione o dall'estrazione sociale - hanno il diritto di essere felici. Ha però rilevato che, di questi tempi, viene attribuita troppa importanza alle cose materiali, «trascurando i valori», per tale ragione vi sono «persone anche molto ricche che sono infelici». A suo parere, uno dei fattori più importanti per la felicità è «la pace interiore», anche perché vi sono «troppi sospetti, troppa ambizione e troppa avidità». Nel chiedere di non trascurare i valori interiori, ha spiegato che questi non sono necessariamente quelli previsti dall'insegnamento religioso, poiché «siamo già dotati di bontà di cuore». Ha quindi rivolto un invito a «un'etica laica che sia alla base di una vita felice». Per il Dalai Lama, il benessere fisico e la pace mentale «sono essenziali». E in proposito ha raccontato che dopo il suo intervento alla cistifellea e le complicazioni vissute, si è ripreso molto in fretta. Ha quindi spiegato che non è stato un miracolo e che non è dotato di poteri curativi - «altrimenti non avrei avuto bisogno del chirurgo!» - ma è stata la pace dello spirito che è stata alla base della sua pronta guarigione.
Il suo impegno, ha aggiunto, oltre che alla promozione dei valori umani, è rivolto alla promozione dell'armonia religiosa. In proposito, ha sottolineato che, nonostante le loro differenze filosofiche, «tutte le principali religioni portano lo stesso messaggio d'amore, compassione, tolleranza e autodisciplina». Sono anche molto simili nel loro potenziale di «aiutare gli esseri umani ad avere vite più felici». In questa epoca di conflitti religiosi, ha aggiunto, occorre compiere sforzi particolari per promuovere l'armonia tra le diverse fedi.
Il Dalai Lama, notando che il Parlamento europeo conta molte deputate («alcune anche particolarmente belle!»), ha poi voluto sottolineare il ruolo importante svolto dalle donne nella società. Poiché «nel nostro secolo abbiamo bisogno di promuovere i valori umani, l'amore e l'apertura di cuore» e le donne «hanno più sensibilità degli uomini alle esigenze degli altri».
In merito alla questione tibetana, il Dalai Lama ha voluto precisare di non richiedere la secessione e l'indipendenza, ma l'autonomia, un diritto riconosciuto alle minoranze dalla costituzione cinese. I tibetani, ha aggiunto, cercano di contribuire a una «società armoniosa, stabile e unita». Ma, si è chiesto, come è possibile farlo «sotto un regime di paura», visto che occorre «fiducia, moderazione e reciproco rispetto». La non violenza tibetana, ha poi spiegato, è stata anche di esempio per altri popoli che in passato erano favorevoli alla violenza. L'Europa e i nostri sostenitori, ha poi puntualizzato, «non sono contro la Cina» ma - citando un proverbio tibetano - ha detto: «se sei un vero amico devi evidenziare gli errori dell'amico».
In conclusione, ha affermato di aver aderito all'invito di un gruppo di sostegno del Parlamento europeo a partecipare a un digiuno, precisando di averlo iniziato dopo la prima colazione, «perché per un monaco tibetano la colazione è sacra», per condividere la loro determinazione.
I deputati, in piedi, gli hanno tributato un lungo applauso.

fonte: http://www.delegazionepse.it/canali.asp?id=11477

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