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Discorso ai politici sulla sapienza
21.12.2008

DISCORSO AI POLITICI SULLA SAPIENZA Care Amiche e Amici, Spettabili Istituzioni, come ogni anno a partire dal 2007, in occasione del solstizio d'inverno, che segna la rinascita della luce, affiggo simbolicamente alle porte dei municipi e recapito ai politici questa lettera, con la risposta che diede il Presidente della Repubblica Napolitano al primo invio.

Mi sembra di sempre maggior attualità e urgenza indurre i politici a un lavoro spirituale su se stessi, visto il degrado sempre più conclamato in cui versano, fatte salve le ammirevoli numerose eccezioni, a tutti i livelli e in tutte le tendenze.

Angelo Tonelli

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DISCORSO AI POLITICI SULLA SAPIENZA

Il politico illuminato

Per evitare la catastrofe imminente e già in atto occorre che la storia vada oltre la storia, attraverso gli uomini. E deve andare oltre la politica, attraverso una rivoluzione nella figura del politico, che

depone la dimensione machiavellica del suo agire, e attraverso un lavoro spirituale su se stesso veste i panni di sacerdote dell’azione utile e equilibrata.

Egli deve essere il superuomo umile e illuminato, ovvero colui che abdica al proprio egoismo e sa immolarsi per il bene comune, e coltiva la pace, la solidarietà, l’uguaglianza dei diritti e dei doveri, e si batte in maniera non violenta per una convivenza armoniosa tra le genti a ogni latitudine del pianeta, e per la salvaguardia dell’equilibrio ecologico.

La figura del politico deve saldarsi con la figura del sapiente e del meditante, ove per sapiente e meditante si intende colui che si libera costantemente dalle tendenze negative, ed è solidale con tutti.

Il laboratorio umano

Come pura e semplice indicazione operativa, poiché la politica è scienza dell’azione, e l’azione deve essere consapevole e illuminata, rispetto a ogni scelta che riguarda la collettività, ci si devono porre le seguenti domande: a che scopo tende? è nell’interesse di tutti o danneggia qualcuno?

se danneggia qualcuno, chi e perché? si può evitare che rechi danno? se è nell’interesse di qualcuno, questo interesse danneggia qualcun altro, o è in contrasto con quello della collettività? c’è violenza nell’azione? se c’è violenza non va compiuta… e così via, in una sorta di socratismo appassionato

che obblighi tutta la comunità dei politici a riflettere sull’azione da compiere, per evitare di porre cause i cui effetti siano distruttivi più del problema o del conflitto che vorrebbero sanare.

Sperare l’insperabile

A chi obietterà che quanto si va esponendo è giusto, ma è pura utopia, si può rispondere che nel tempo della catastrofe in atto ciò che sembra utopia è l’unica via percorribile per scongiurare la distopia del pianeta e dell’umanità intera, già condannata a sofferenze e crisi ecoantropologiche

preannunciate da osservatori e scienziati di ogni latitudine e ideologia politica. Da questa mutazione progressiva del politico – dapprima uno, poi pochi, poi molti – nascerà un modo nuovo di fare politica, le cui forme determinate non sono definibili a priori, ma sarà politica di pace, solidarietà, salvaguardia dell’equilibrio ambientale, nella consapevolezza. Questa non è utopia, ma l’unica via realistica di sopravvivenza per la specie umana. La serie delle cause e degli effetti nefasti messi in campo si addensa in una nube nera come i fumi delle Twin Towers, che incombe sul pianeta, e che unicamente il sole della sapienza e della graduale illuminazione collettiva può dissipare.

RISPOSTA DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Protocollo SGPR 24/01/2007 000996 P

Il Consigliere dell'Ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica

Roma 24 gennaio 2007

Gentile Signor Tonelli

il Presidente della Repubblica ha ricevuto la Sua lettera, con l'annesso "Discorso ai politici sulla sapienza".

RingraziandoLa per l'appassionato impegno e per la riforma della politica, il Capo dello Stato auspica che la Sua lettera possa favorire un processo positivo di tale natura, del quale ha richiamato la necessità nel Messaggio di Fine Anno.

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