26.12.2008
CICLO DEI RIFIUTI A GENOVA NECESSARIO RAGGIUNGERE IL 65% DI RACCOLTA DIFFERENZIATA ENTRO IL 2012 LEGAMBIENTE LIGURIA "CHIEDIAMO UN PIANO INDUSTRIALE ESTESO A TUTTA' LA CITTA' PER IL CICLO DEI RIFIUTI'" "In coerenza con l'intesa che insieme ad altre associazioni ambientaliste abbiamo sottoscritto con il Comune sul ciclo dei rifiuti - afferma Salvatore Franco, Responsabile Settore Rifiuti di Legambiente Liguria – rileviamo che sia un errore gravissimo dimensionare un impianto di chiusura ciclo dei rifiuti sul 45% della raccolta differenziata. Dichiarare, come fa l'assessore Senesi, che non sia realistico raggiungere entro il 2014, cioè entro la data ipotizzata di messa in esercizio di un impianto di trattamento del residuo secco, il valore del 65% che per legge si deve raggiungere entro il 2012, fa nascere seri dubbi sulla volontà politica di questa giunta". Legambiente Liguria è perplessa specialmente dopo i buoni risultati che si stanno ottenendo con i progetti pilota di raccolta porta a porta di Pontedecimo e Sestri Ponente e dopo quanto si sta realizzando in numerose città italiane tra le quali Torino dove, in un paio d'anni, si è estesa la raccolta porta a porta in buona parte della città , partendo da valori di raccolta differenziata molto vicini a quelli attuali genovesi (17%), oggi si sfiora ormai il 60%. "Lo strumento indispensabile per raggiungere i valori di legge della raccolta differenziata – continua Salvatore Franco - è ovviamente un nuovo piano industriale che da tempo chiediamo insieme alle altre associazioni ambientaliste e che non è più rinviabile. Esso deve naturalmente tener conto delle esperienze maturate in città nel 2008 e proiettarle in maniera rapida e progressiva in tutta la città ". I margini di sicurezza operativa che responsabilmente preoccupano l'assessore Senesi – prosegue la nota dell'associazione ambientalista - non vanno assolutamente ricercati nel sovradimensionamento dell'impianto di chiusura ciclo, che deve essere proporzionato al 35% di residuo, bensì nel promuovere e sollecitare progetti di prevenzione della produzione rifiuti, intensificando ed estendendo la politica già seguita di promozione dell'acqua del rubinetto, di incentivazione del compostaggio domestico attraverso sconti sulla tariffa di igiene urbana e distribuzione di pannolini per bambini lavabili e riutilizzabili. Chiedendo su questo versante che anche la Regione Liguria faccia la sua parte con convenzioni con la grande distribuzione di riduzione degli imballaggi e di vendita di prodotti sfusi e alla spina. Anche qui non bisogna inventare nulla, basta guardare quanto ha fatto la Regione Piemonte. La revisione in questione del sistema integrato di gestione dei rifiuti non può non essere vista anche come un'opportunità irripetibile per un riequilibrio del territorio cittadino e provinciale da un punto di vista della distribuzione delle servitù. Anche per questo è necessario che il mandato affidato alla Commissione Tecnica Comunale non sia limitato alla definizione dell'impianto di chiusura ciclo, ma riguardi tutto il ciclo dei rifiuti. Lega Ambiente Genova
UFFICIO STAMPA 3292337975
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