Welfare Italia :: Ambiente :: Non uccidere i cervi nel Parco Nazionale dello Stelvio. Invia ad un amico Statistiche FAQ
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Non uccidere i cervi nel Parco Nazionale dello Stelvio.
7.01.2009

Non uccidere i cervi nel Parco Nazionale dello Stelvio. Il piano prevede l'abbattimento di centinaia di cervi da parte  di "selecontrollori": normali cacciatori di selezione "formati" da un corso di soli tre giorni e non appartenenti all'ente pubblico. Nonché una vera e propria vendita di capi secondo una precisa tabella ai cacciatori residenti in valle. Il tutto, senza coerenza con il mandato di un parco nazionale, è dichiarato necessario per presunte ragioni gestionali e di contenimento di danni vegetazionali ed economici. "Pur considerando la gestione come uno strumento potenzialmente

utile nella biologia della conservazione basata su un approccio

scientifico, la proposta in fase di discussione presso il parco

lascia forti dubbi legati all'uso di cacciatori paganti anziché di

personale afferente ad enti pubblici, ed altri di natura anche

tecnica. Anche considerando infatti solo gli abbattimenti

all'interno dell'area protetta, l'abbattimento di molte centinaia di

animali all'anno è tecnicamente un obiettivo ambizioso da

raggiungere, che rischia di divenire semplicemente l'apertura alla

caccia a tempo indeterminato per il mancato raggiungimento della

quota prevista, inefficace sul lungo termine e in ogni caso

inconcepibile dentro un'area protetta, tanto più se è un parco

nazionale" ha detto Enzo Venini, Presidente del WWF Italia.

L'unico mezzo efficace per controllare la popolazione di ungulati è

infatti legato al ritorno dei predatori naturali e altre ragioni

conservazionistiche quindi rendono inammissibile il prelievo di

cervi all'interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio.

Stando ai dati attuali sull'areale occupato dal lupo il Parco sarà

presumibilmente presto colonizzato dalla specie, che laddove

presente ha una funzione regolatrice delle popolazioni di cervo. E'

un'ipotesi fondata quindi che all'arrivo del lupo la densità dei

cervi diminuirà molto a causa della predazione e per una migliore

distribuzione degli animali. Potrebbe essere un grave errore

rimuovere una risorsa importante per il predatore proprio ora che

sta ricolonizzando anche le Alpi centrali.

"In un' area protetta la fauna è un fondamentale elemento attrattivo

per i visitatori e la loro scarsa visibilità potrebbe portare ad

una minor fruibilità turistica del luogo - dice ancora Enzo Venini -

, con conseguenze sullo sviluppo economico locale in zone di

montagna. Chiediamo che il piano sia sottoposto alla normale

procedura di Valutazione Ambientale Strategica prevista dalla legge".

OSSERVAZIONI TECNICHE DEL WWF ALLA DELIBERA DEL PARCO

FAI COPIA E INCOLLA", IL MESSAGGIO CHE TI CHIEDIAMO DI INVIARE ALLE

AUTORITA' E':

"Chiedo la revoca immediata del provvedimento del Consiglio del

Parco Nazionale dello Stelvio che prevede l'uccisione di 1.765 cervi

all'interno del parco da parte dei cacciatori locali. Il Parco

Nazionale è un patrimonio dell'umanità intera, creato per conservare

la natura, per consentire agli animali di vivere tutelati e per dare

ai turisti la possibilità di conoscere ambienti ed animali tipici

del luogo. La gestione corretta di un parco deve garantire le

finalità di conservazione della natura e di educazione di tutti i

cittadini. Prendere provvedimenti che tradiscano queste finalità,

come l'abbattere animali dentro il parco, permettere a cacciatori di

sparare dentro il parco e creare disturbi agli animali per anni sono

prova di cattiva gestione e di cattiva amministrazione del

territorio protetto".

Fonte: legambienterossa@yahoo.it

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