17.01.2009
Diventa legge il decreto sulla emergenza rifiuti in Campania .Inceneritori e tritarifiuti nella legge 210 del 30 dicembre 2008. Roberto De Giorgi
Emergenza rifiuti in Campania, ora il decreto diventa legge. Ma come al solito le norme di un governo servono sempre a disfare quello del governo precedente, oltre alla vecchia storia del ritorno degli incentivi agli inceneritori, ecco il ballo del tritarifiuti da cucina, vietato fin dalla finanziaria 2002, reintrodotto nel 2006 da Mattioli, cancellato da Pecoraro nel 2008, ripescato dalla Prestigiacomo. Immagino le società di produzione come gongolano.
L’uso dei dissipatori, solo apparentemente elimina alla fonte, perseguendo l’obiettivo di ridurre la quota di rifiuti altrimenti destinati allo smaltimento, perché tale massa organica che viene buttata nei lavandini comporta un maggiore e significativo carico di sostanza organica nelle fogne, che si va ad aggiungere a quella già presente, derivante dalle deiezioni umane, comportando un livello di inquinamento inaccettabile.
Ora tale pratica che è stata più volte vietata e reintrodotta, oltre a disorientare la pubblica opinione da una corretta gestione della raccolta differenziata della frazione organica per sanare il problema della fertilità dei suoli, rischia di creare una situazione paradossale, in molte zone in cui il livello di depurazione è scadente e molti impianti lavorano già al limite con quello che gli arriva, figuriamoci se aumentiamo. Molti Comuni hanno rivelato la necessità di intensificare la manutenzione delle condotte fognarie diverse volte rispetto alla norma. E poi i meccanismi di controllo ed accertamento indicati nella nuova norma, sono di difficile gestione in una società di mercato, tra domanda ed offerta e società che su questa pratica di massa pensano di fare affari colossali.
La legge introduce anche incentivi per gli inceneritori ( cip6) allargando la maglia di quelli che erano ancora beneficiari. In più il governo, che nell’incenerimento dei rifiuti ci crede, si impegna ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il piano nazionale degli inceneritori dei rifiuti urbani residuati dalla raccolta differenziata. Tale piano nazionale indicherà i finanziamenti pubblici, comunitari e privati disponibili a legislazione vigente per la realizzazione degli interventi e individua i contributi compensativi a favore degli enti locali.
fonte: http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article5605
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