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Speciale World Social Forum - Belem 2009.
1.02.2009

Speciale World Social Forum - Belem 2009. Un' Economia solidaria in Amazzonia: il mondo in una stanza Belem, 31 gen - Organizzata dalla Rete intercontinentale di promozione dell'Economia Sociale Solidale (Ripess), la giornata dedicata qui al Forum Sociale Amazzonico alle proposte dell'economia solidale per combattere la crisi, è stata tra le più partecipate da un pubblico di tanti Paesi diversi e, soprattutto, tra le più concrete nel descrivere alternative già in piedi e realmente innovative. In Canada, ad esempio, ci spiegava Ethel Cole, che supporta in quel Paese il processo Ripess, due terzi delle derrate che alimentano gli abitanti del Paese vengono importate da ben 150 Paesi del mondo. E questo ha provocato un aumento degli addetti del settore agricolo che vivono con 200 dollari al mese del 20% e, d'altro canto, il fiorire di oltre 2100 "local food initiatives", cioè di reti di salvezza tra imprese, consumatori e produttori lo dimostra. E' dal 1975 che in Canada sono nati i primi "mercati contadini" per arginare la crisi del reddito agricolo. Nel 2008 il 3,9% del Pil dei ristoranti canadesi è legato a questo tipo di iniziative e sono ben 700 quelle che hanno deciso di associarsi per difendere le aziende agricole locali "adottandoli" come fornitori unici.

"L'economia solidale è l'unico comparto che in questo momento non sta subendo la crisi, ma la sta vivendo come un'opportunità" ha spiegato Euclides Mance, economista brasiliano, tra i 'padri' dell'economia solidaria dell'America Latina. Costruendo un percorso comune verso il vertice internazionale di Ripess che si svolgerà dal 22 al 25 aprile a Lussemburgo, nell'angolo più oscuro della finanza globale, Mance ha lanciato una sfida alle Nazioni Unite: "nel 1997 il 41% della forza lavoro era concentrata nell'agricoltura, ma l'Organizzazione internazionale del lavoro ci ha spiegato che nel 2007 è scesa al 35%. Nel 2007 in Europa solo il 4% della forza lavoro era collocata in agricoltura, in Africa è il 65%. Se davvero dobbiamo combattere la crisi, soprattutto quella alimentare, dobbiamo chiedere all'Onu di smettere di regalare soldi alle imprese multinazionali per i loro aiuti alimentari, ma investire più risorse nell'agricoltura familiare e nell'economia solidale. Alltrimenti sono buttati via".

Vanessa Rodriguez, del Forum brasiliano della sicurezza alimentare e nutrizionale gli ha dato ragione: "anche se qui abbiamo una legge nazionale per la sicurezza alimentare, le transnazionali giorno dopo giorno chiudono gli spazi commerciali ai piccoli produttori, che pure in Brasile producono ancora oltre il 60% del cibo disponibile. Oggi sono sotto attacco le mense delle scuole pubbliche, un diritto dei bambini, che potrebbero essere collegate alle filiere locali e invece le grandi imprese vogliono privatizzare". In Messico, racconta la rappresentante della rete Chilo, contro le privatizzazioni spinte dal trattato di libero scambio con gli Usa, i piccoli produttori scambiano tra loro per chiudere le catene della trasformazione: mais e olio alimentare per fare tortillas. Zucchero e farine per fare dolci. Frutta e vegetali per ampliare l'offerta e vendere direttamente saltando i supermercati. Chi sta fuori guadagna meno, assicura, o chiude.

E' la linea, d'altronde, che Mondo solidale, Libero mondo, Equomercato e Fair, hanno scelto sostenendo insieme, con la vendita di detersivi per la casa alla spina biologici ed equosolidali, la campagna "babacu libre" per salvare l'albero della vita, che da' a indigeni e comunità oli, tensioattivi, e prodotti indispensabili alla vita quotidiana, ma che è per le grandi imprese la prossima miniera di basi per biocarburanti e oli industriali. "La raccolta di babacu fatta dalle comunità locali - ha raccontato Rupert, un'attivista della campagna- è sostenibile e da' da vivere a migliaia di villaggi. Appena arrivano le transnazionali gli alberi, semplicemente, si ammalano e abbassano la resa. Intorno la foresta muore. Noi resistiamo, però, e le vendite vanno bene. Fino a quando resistiamo la crisi non ci atterra, e la risposta arriva solo in rete, tra Nord e Sud".

FSM 2009: l'Assemblea dei movimenti sociali

A Belem un'altra giornata di importanti discussioni per i movimenti e le organizzazioni della società civile presenti a questa nona edizione del Forum Sociale Mondiale. Oltre ad essere una delle giornate dedicate ai seminari auto organizzati, si è tenuta oggi nell'accampamento dei Sem Terra l'Assemblea dei movimenti, luogo di confronto inaugurato durante la prima edizione del Forum a Porto Alegre con l'obiettivo di creare spazi di dialogo e convergenza tra movimenti, associazioni e istanze sociali giunte a Belem da tutto il mondo.

Sono state individuate le date per le mobilitazioni del prossimo anno; tra esse il vicino appuntamento per il movimento contro la guerra, che dal 28 marzo al 4 aprile celebrerà vari giorni di manifestazioni in tutto il mondo per chiedere l'abolizione della Nato – di cui proprio il 4 aprile si celebrerà il 60° anniversario – e la fine della corsa agli armamenti. Ma l'appuntamento più atteso è senza dubbio la mobilitazione (dal 28 marzo al 19 aprile) che a Londra e in tutto il mondo accompagnerà il vertice dei G20 dedicato alla crisi, cui per la prima volta parteciperà il nuovo presidente statunitense Obama.

Come rimanere in contatto con il Forum

Video dei preparativi e interviste ad alcuni dei protagonisti del Comitato organizzatore locale sono già disponibili sul sito www.wsftv.net

[Fair] è incaricata del coordinamento del Press Team della Commissione comunicazione del FSM e terrà un collegamento costante sulle attività del Forum attraverso il "vecchio" telefono (+55 91 8251 1475) e il blog Fairwatch (www.fairwatch.splinder.com) che verrà aggiornato quotidianamente dal 25 gennaio.

Cooperazione e collaborazione: quando mezzi e fini coincidono

L'unione fa la forza: Lympha e MadeInNo assieme per crescere più forti

Lympha e Made In No: due sperimentazioni per un commercio equosolidale dal basso. L'obiettivo è ambizioso: ritornare alle origini, ricominciare dalle reti, da soggetti sociali integrati e radicati nei territori, capaci di costruire filiere sostenibili e di alimentare mercati e circuiti locali.

Per questo come Fair, Mondo Solidale, LiberoMondo e Equomercato abbiamo scelto di affiancare i due progetti, di sostenerli, in maniera che possano crescere e progressivamente consolidarsi.

Made In No è un progetto sostenuto da Fair, parte della rete di Lympha, ed è una delle prime filiere integrate di cotone biologico-ecologico ed equosolidale, che costruisce ponti di solidarietà e di partenariato commerciale tra le diverse periferie del mondo. Tra il Brasile, dove i produttori di Justa Trama alimentano una filiera totalmente equosolidale ed ecologica, sostenendo in maniera prioritario il mercato locale; l'India, dove i produttori di Remei BioRe producono un cotone biologico ed equosolidale di altissima qualità; e Novara, dove i piccoli artigiani tessili di un distretto oramai in crisi dopo delocalizzazioni e liberalizzazioni, provano a sostenere e ad impegnarsi in una filiera totalmente sostenibile, per produrre intimo, pigiami, maglieria di altissima qualità sociale ed ambientale.

Lympha è la prima linea di detergenti equosolidali ed ecologici, e nasce dall'incontro tra la Cooperativa marchigiana Mondo Solidale e l'ONG brasiliana Assema.

E' il frutto di un lavoro di rete e di collaborazione tra varie organizzazioni di commercio equo e solidale del mondo: in Italia la Cooperativa Equomercato, la Cooperativa Sociale Fair, la Cooperativa Sociale Mondo Solidale e la Cooperativa Sociale Liberomondo per gli aspetti legati alla produzione, promozione e distribuzione; in Brasile la cooperativa Coppalj, membro dell'Associazione Assema, da cui proviene l'olio di cocco Baba̤̼; in India le organizzazioni Sipa e Phalada Рda cui arrivano gli olii essenziali.

Incrociare le esperienze di Lympha con quelle di Made In No vuole dire creare le condizioni per la crescita di esperienze dal basso, significa dimostrare che è possibile costruire economie solidali che guardino all'essenzialità, ai bisogni quotidiani ed ai mercati locali.

www.lympha.eu - www.made-in-no.com

Per maggiori informazioni sulle iniziative di Fair e sui progetti: alberto.zoratti@faircoop.it

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