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Gino Strada: «L'emendamento anti immigrati: una norma stolta
8.02.2009

Gino Strada: «L'emendamento anti immigrati: una norma stolta prima ancora che perversa» A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza in Italia non fosse regolare. Un emendamento approvato al Senato intende sopprimere questa norma. Si metterebbero cosi' gli individui nella condizione di scegliere fra l'accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazione presente in Italia nella clandestinita' sanitaria, con grandi rischi per se' e per la collettivita'.

Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso

diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del

paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure se

esercitare la facolta' di denunciare i loro pazienti "irregolari".

Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l'unico modo

giusto e civile per fare medicina e' garantire a tutti la miglior

assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della

pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali,

nazionalita' o status giuridico. Questo e' il modo in cui Emergency ha

lavorato, per quindici anni in tredici diversi paesi, curando tre

milioni di persone senza distinzioni. Questo e' il modo con cui

continuiamo a lavorare, anche in Italia, nel Poliambulatorio per

migranti e persone indigenti di Palermo.

Anche di fronte all'incivilta' sollecitata da una norma stolta prima

ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel

rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione

e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto,

soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un

medico.

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