8.02.2009
L'UISP DENUNCIA IL DILAGARE DEL RAZZISMO E I RECENTI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO IN MATERIA DI SICUREZZA: NON E' QUELLA LA DIREZIONE GIUSTA. Intervista a G.Bellezza Il clima di violenza razziale sta salendo nel nostro Paese: l'Uisp denuncia la grave situazione che mina alle fondamenta la civile convivenza. E i recentissimi provvedimenti del governo in materia di sicurezza non aiutano: lascia di sasso l'approvazione al Senato dell'emendamento della Lega che vorrebbe i medici-spia denunciare i pazienti clandestini. I primi ad opporsi sono stati proprio i medici.
"Un euro di benzina e abbiamo acceso il barbone, volevamo un'emozione forte per finire la serata". Così titolava lunedì 2 febbraio Repubblica.it, citando testualmente la dichiarazione fatta ai carabinieri da uno dei tre ragazzi che sabato 31 gennaio, nel piazzale della stazione di Nettuno (Rm), hanno dato fuoco ad un immigrato indiano, Navtej Singh Sidhu. Questo fatto di cronaca si aggiunge ad altri episodi di violenza contro gli immigrati che nelle ultime settimane si susseguono, uno dopo l’altro, con troppa frequenza. Ne abbiamo parlato con Giuliano Bellezza, responsabile del settore Diritti e welfare dell’Uisp:
"Premettendo che episodi di questo tipo sono tanto agghiaccianti quanto incommentabili – ci ha detto Bellezza – il mio parere è che non si tratti soltanto di comportamenti dettati da sentimenti razzisti, né xenofobi. Di sicuro è maturato all’interno della nostra società un malessere dilagante rispetto ad un fenomeno storicamente e sociologicamente naturale come quello della migrazione. Una paura nei confronti di persone che vengono viste come coloro che portano via lavoro, sicurezza e spazi, come cittadini del mondo di serie B a cui non spetta il riconoscimento di alcun diritto. Ma il caso di Nettuno rappresenta un gesto criminale che non è soltanto sintomo di razzismo, piuttosto di una violenza le cui cause vanno cercate tra ben altri mali della società . Tutti i giorni assistiamo a episodi di efferata violenza ai quali quest'ultimo purtroppo va ad aggiungersi. Attenzione, il mio ragionamento vuole far riflettere sull'estrema gravità del fatto e sul complesso delle implicazioni sociali".
"È inquietante ascoltare, per esempio, le interviste di alcuni ragazzi di Nettuno sull'accaduto – continua Bellezza – ne danno una lettura quasi di normalità ...'tanto era una barbone!' E' questa la dimensione più grave: nemmeno una comunità cittadina così profondamente colpita da un fatto di cronaca riesce a denunciare il malessere che cela dietro questo episodio, accontentandosi di soluzioni semplicistiche e giustificatorie".
"Ciò che dovrebbe suscitare scalpore inoltre, e che invece non trova tracce nei racconti di molti media attenti ad enfatizzare altro, sono le reazioni scomposte e gonfie di eccessi delle nostre istituzioni e dei nostri politici, che per primi dovrebbero guidarci alla ragionevolezza. Le dichiarazioni che ci sentiamo rivolgere sono veri e propri appelli alla tensione sociale e tendono a fomentare quel trend culturale malsano già troppo diffuso, piuttosto che condannare ed arginare fenomeni di violenza. L'insofferenza fra i cittadini aumenta, raggiungendo così livelli altissimi, funzionali allo scontro politico. Il nostro governo insiste nell’applicazione di leggi che ledono i diritti dell’immigrato, continuando ad ignorare il modo più razionale di procedere: la soluzione sta nell’abbattimento delle barriere culturali e burocratiche con cui gli immigrati si ritrovano ad aver a che fare nel nostro paese… basti pensare al clamoroso ed anomalo ritardo italiano in term ini di diritto alla cittadinanza…". (F.L.)
fonte: Uisp Nazionale
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