15.02.2009
LA RECESSIONE SPAVENTA L'EUROPA. Il livello d'incertezza, rispetto allo scenario economico europeo prossimo futuro, resta eccezionalmente elevato e le prospettive per la crescita economica internazionale rimangono incerte.
Un quadro allarmante che viene fuori dall'ultimo bollettino mensile della Banca Centrale European (BCE) che mette inoltre in guardia i governi europei a ristabilire quanto prima un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilancio.
Con le nuvole sempre più nere che si addensano all'orizzonte, la presidenza ceca dell'Ue cerca di correre ai riparo convocando tutti i capi di Stato e di governo europei per un vertice straordinario il 1° marzo a Bruxelles. La parola d'ordine sarà "rafforzare il coordinamento europeo" per rispondere concretamente alla fase recessiva. Si tratterà di una buona occasione per sondare gli umori dei differenti governi in vista del delicatissimo Consiglio europeo di primavera (19 - 20 marzo).
Appuntamenti importanti ai quali si arriverà passando per un'agenda anti-crisi dei leader europei fittissima tra vertici straordinari e ordinari, riunioni e la presentazione di rapporti che possano facilitare il confronto al massimo livello. Calendario alla mano, il 25 febbraio saranno rese note le proposte per la riforma delle regole finanziarie e della supervisione bancaria del gruppo di alto livello guidato da Jacques de Larosiere, il 4 marzo sarà presentato il contributo della Commissione europea al Vertice Ue di primavera ed un nuovo Summit straordinario é stato previsto dalla Presidenza ceca in maggio, a Praga, per discutere dell'emergenza occupazione in atto in Europa. Sul piano internazionale invece l'attenzione sarà tutta puntata sulla riunione del G20 a Londra, prevista in aprile, che vedrà seduti allo stesso tavolo i leader delle maggiori economie piu' quelle emergenti.
Intanto il Parlamento europeo questa settimana ha registrato il voto della Commissione economica sul rapporto della socialista Elisa Ferreira riguardante il Piano di rilancio economico europeo. Nel testo, che per l'adozione finale necessita del voto del Parlamento riunito in seduta plenaria, si sollevano preoccupazioni riguardo l’assenza di obiettivi chiari in merito alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro durevoli e si esprime l'auspicio che vi sia una posizione europea coordinata in materia, elemento fondamentale per impedire che la risposta alla crisi consista nella semplice somma dei piani nazionali di stabilità finanziaria o di ripresa economica, ipotesi potenzialmente conflittuale e onerosa, che indebolirebbe sia il Mercato unico che l’Unione economica e monetaria.
Preoccupazioni condivise da Gianni Pittella, membro della commissione economica, che sottolinea come "l’attuale situazione di emergenza richiede l'attuazione di iniziative che tutelino i settori economici, gli strati sociali e le regioni più vulnerabili rispetto all’impatto della crisi". "Costituisce un segnale negativo - prosegue l'eurodeputato Pd - che, con il voto decisivo del gruppo popolare e diparte dei liberali, sia stato eliminato dal testo il riferimento agli Eurobond come potenziale strumento per finanzaire la crescita. Infatti i limiti manifesti dell’intervento comunitario, in quanto a risorse, conferiscono oggi una rinnovata urgenza alla discussione, da tempo in corso, sulle dimensioni del bilancio europeo".
Daniele Cardella
Fonte: http://www.delegazionepse.it/canali.asp?id=11604
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