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CGIE.Totale assenzaprogettuale delle istituzioni.
28.02.2009

IL SEGRETARIO GENERALE ELIO CAROZZA: "NELLA PIU' TOTALE ASSENZA PROGETTUALE DELLE ISTITUZIONI IL CGIE PROSEGUE GLI IMPEGNI IN RACCORDO CON COMITES ASSOCIAZIONI GIOVANI E PARLAMENTARI". "Il CGIE prosegue con determinazione nell’attività, che lo ha visto fortemente impegnato nel corso del 2007 e del 2008 in sinergia con i Comites, il mondo dell’associazionismo, i giovani ed i parlamentari italiani all’estero". Lo afferma il Segretario Generale del CGIE Elio Carozza, che sottolinea la continuità degli impegni del Consiglio, pur nelle more delle limitazioni imposte dalla "finanziaria 2009", che hanno indotto il Comitato di Presidenza a "sospendere" una delle due Assemblee plenarie del Consiglio e due riunioni del Comitato di Presidenza."

"Una decisione "sofferta" per la vita democratica del CGIE – prosegue il Segretario Generale – assunta, per la prima volta in Comitato, con una votazione". "Tutti noi ci auspichiamo, d’altra parte – prosegue Carozza – di poter restituire al CGIE le prerogative che gli derivano da una legge dello Stato.

"Lo stesso impegno che avremmo auspicato di leggere nell’intervento del Sottosegretario con delega per gli Italiani all’Estero, in un momento storico in cui vengono meno alcune importanti certezze per le nostre comunità, a cominciare dall’assistenza diretta per gli anziani in condizioni di indigenza e la promozione della lingua e cultura. Mentre, stigmatizza il Segretario Generale del CGIE, abbiamo registrato un'evidente "inconsistenza", per non dire "un’assenza totale di prospettiva", dell'impegno sia rispetto alle aspettative delle comuntà all’estero, sulle quali è stata espressa "preoccupazione" in sede di audizione da parte degli stessi Comitati parlamentari per gli italiani all’estero, sia rispetto alle richieste dei giovani, ai quali viene offerta la non esaustiva "soluzione" di un sito internet. Un contesto nel quale temiamo si finisca con l'ignorare una parte consistente delle richieste dei giovani in materia di politiche culturali, formative e partecipative…che necessitano la messa a punto di sinergie comuni fra dicasteri e fra questi e le rappresentanze delle comunità. E, soprattutto, di una volontà politica per dare concrete risposte,

Da parte sua, invece, il CGIE proseguirà negli interventi a favore dei giovani italiani all’estero, rendendoli parte attiva dei dibattiti in corso negli incontri Paesi e continentali, che diverranno luogo di confronto sul piano territoriale dell' impegno a fianco dei giovani, a sostegno degli anziani, per il monitoraggio della situazione della scuola e cultura, lo stato dell’informazione, in sinergia con i Comites ed il mondo dell'associazionismo.

"Una soluzione di "decentramento funzionale" delle attività del Consiglio, spiega il Segretario Generale Elio Carozza, "che permetterà di portare avanti gli impegni assunti dal Comitato e dall’Assemblea sul piano organizzativo e finanziario, con una più ampia partecipazione delle comunità all’estero.

"Forte la denuncia del CGIE per la mancata convocazione della III Conferenza Stato/Regioni-Province Autonome/CGIE, nonostante la firma il 18 dicembre scorso 2008 di un’intesa con il Ministero per le Politiche Regionali ed il dicastero per lo Sviluppo Economico in cui si preannuncia la convergenza degli impegni anche a favore delle collettività oltreconfine", sottolinea il Segretario Generale del CGIE.

"Sostanzialmente, così come hanno a più riprese fatto presente gli stessi parlamentari della Circoscrizione estero, si registra un sempre maggiore "disinteresse" dal punto di vista istituzionale verso gli italiani all’estero. Mentre e' proprio questo il momento di rilanciare la "stagione delle riforme" sulle politiche italiane all'estero.

"Una condizione di miope "assenza" verso gli italiani all’estero, alla quale il CGIE non intende siano assoggettate le comunità italiane oltrefrontiera". E Carozza annuncia "il CGIE promuoverà in collaborazione con tutte le rappresentanze presenti all’estero, dai Comites alle associazioni, dai patronati agli Enti gestori, dai ricercatori alle maestranze italiane, tre grandi appuntamenti continentali, ai quali prenderanno parte anche esponenti delle istituzioni locali, ed un grande evento a Roma per sensibilizzare il Paese. Un'Italia che guarda alle comunità all'estero come ad un fattore residuale, considerandola un peso e non una risorsa.

Evidenti, in questo senso, i tagli della Finanziaria al capitolo destinati ai corsi di lingua e cultura italiana, sui quali i pochi finanziamenti disponibili rischiano, paradossalmente, di determinare effetti negativi a medio e lungo termine, non offrendo un apporto determinante per la durata e la qualita' dell'insegnamento. In sostanza, spiega Carozza, offrire ai giovani la possibilita' di apprendere la lingua e la cultura italiana e, poi, dare loro solo i primi rudimenti, significa determinare un impatto insignificante e nella maggioranza dei casi controproducente.

Cosi' come, d'altra parte, si prosegue nel buttare somme preziose su una ormai "inutile", quanto non consequenziale, manifestazione come la "Settimana della lingua italiana all’estero".

 

E sempre alla scarsa conoscenza del mondo degli italiani all'estero, prosegue Carozza, ritengo debbano addebitarsi le proposte riguardanti la riforma dei Comites recentemente avanzate. Fra cui segnalo quella presentata dall'on. Zacchera e sostenuta anche dal Sen.Mantica, che non tiene in alcun conto l'associazionismo, ossia il vero collante delle nostre comunità oltreconfine, assegnando ai partiti il ruolo della rete associativa. Con ciò ripresentando tra gli italiani all'estero un sistema tutto italiano che non corrisponde a quelle realtà.

Stiamo assistenza – conclude il Segretario Generale del CGIE – ad una sorta di "eutanasia" delle comunità all’estero, nella delegittimazione delle regole e dei principi stabiliti dalla Costituzione, mentre un patrimonio di conoscenze, esperienze, di risorse umane, di organismi di rappresentanza, cui tutto il mondo guarda con attenzione, temo che finirà con prendere le distanze da un Paese il cui Governo ne ignora presenza e ruoli, nonostante possano risultare più che mai utili anche, e forse soprattutto nel momento storico presente, allo sviluppo economico e sociale del Paese.

 

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