Il PD e la Costituente dei Democratici di Centro . Riflessione dell’On. Pier Luigi Mantini Cari Amici, Vi invio il testo del mio articolo odierno nella rubrica NEODEM su ItaliaOggi, ove esplicito le ragioni della mia presa di distanza dal Partito Democratico. Non ho mai preso la tessera del PD e dunque non devo neppure restituirla.
Le parole certo non bastano a descrivere tutto. Per noi la politica è fatta di ragione e di sentimenti e gli strappi provocano una vera sofferenza.
Tuttavia avverto la responsabilità delle proprie convinzioni e, soprattutto dopo il compromesso del PD con la Lega, che non posso proprio condividere, ritengo doveroso e necessario aprire nuovi cantieri democratici e riformatori che possano contribuire a "sbloccare" un quadro politico, largamente dominato dal berlusconismo e da Bossi, in cui il PD rischia davvero di essere poco rilevante come alternativa di governo.
Parteciperò, con molti amici che hanno con me condiviso l'esperienza politica della Margherita e con l'Associazione "Neodemocratici", alla "Costituente dei Democratici di Centro", il 3 e 4 aprile a Roma, con l'UDC, la Rosa Bianca di Tabacci e Pezzotta, i Liberal di Adornato, esponenti della Margherita, l'On. Gianni Rivera e molti altri.
Ho accettato la candidatura alla Presidenza della Provincia di Milano con questo spirito e con determinazione ben convinto, e da tempo, che la competizione è sul "centro" degli interessi generali e sulla qualità delle proposte politiche.
Abbiamo un po' di tempo, non molto, per precisare programmi, squadre, proposte specifiche, ben ricavabili dall'esperienza messa in campo in questi anni.
Ho scritto e detto che non sono cambiato io ma è cambiato il progetto originario del P.D. (e le sue prospettive). È una constatazione realistica non certo rancorosa o polemica.
La famiglia del P.D. resta una comunità essenziale per la democrazia e resta anche una mia comunità di affetti, di amicizie, di relazioni positive. Ma i partiti sono mezzi non fini.
I principi e i valori sono imprescindibili ma l'azione politica va con pragmatismo adeguata alla realtà , come hanno insegnato molti nostri padri in momenti difficili.
Vogliamo contribuire a far crescere ora, non "dopo", una forza culturale e politica liberaldemocratica e di ispirazione cristiana, moderna e riformatrice, con valori della Costituzione e della comunità nazionale.
Vogliamo vincere la sfida per Milano, cuore della modernizzazione ma anche di laceranti contraddizioni.
Ha scritto Hannah Arendt che "è meraviglioso pensare che non occorre over attendere neanche un minuto per iniziare a cambiare il mondo". È un motto bellissimo, che laicamente ci ripropone la questione, filosofica e religiosa, ella "cosa ultima", del senso del nostro impegno civile e politico.
C'è un lavoro da fare, lo faremo, con quanti vorranno, già a partire dall'incontro a Milano sul tema:
La Costituente dei Democratici di Centro e la sfida di Milano
Milano, lunedì 30 marzo, ore 21
Auditorium San Carlo, Corso Matteotti n. 14