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Segreteria Ds: sì alla proposta di Prodi
4.09.2003

La segreteria nazionale dei Ds, alla sua prima riunione dopo la pausa d’agosto, ha registrato un largo consenso sulla proposta di Piero Fassino, anticipata in diverse interviste nel corso dell’estate, di avviare la costruzione di una grande forza politica unitaria del riformismo italiano, proposta formulata da Romano Prodi che si è precisata nei diversi positivi incontri che il Presidente della Commissione europea ha avuto con lo stesso Fassino e con Massimo D’Alema nelle ultime settimane.

Al termine della segreteria, il coordinatore Vannino Chiti ha riepilogato la posizione del vertice dei Ds in un incontro con i giornalisti.

L’analisi che emerge, dalla riunione di stamane è quella di una evidente crisi politica del centro-destra, successiva alla sconfitta elettorale di primavera, che si accompagna al fallimento di un’azione di governo che produce incertezza e divisione nella società italiana su tutti i temi vitali del paese, dalle pensioni, alla scuola, al welfare. . . finanche al campionato di calcio.

La delusione tra i cittadini di fronte alle aspettative miracolistiche che la Casa delle libertà aveva suscitato è palpabile, anche perché risulta sempre più evidente la serietà dei problemi di un paese che sta attraversando stagnazione economica, rincorsa dei prezzi e rischi di declino industriale.

E’ in questo contesto critico che dal seno della maggioranza emergono le tentazioni avventuristiche e la volontà di aggredire l’opposizione, fino alle ultime indecenti allusioni, fatte e poi smentite dal portavoce di Forza Italia Bondi, che rivelano la tentazione di una parte di quel partito di coinvolgere le massime istituzioni dello stato, in quella cagnara che ogni giorno la maggioranza aizza contro gli esponenti dell’opposizione in merito alla vicenda dell’acquisto di Telecom Serbia da parte di Telecom Italia nel 1997.

E’ di fronte a questo scenario che i Ds avvertono l’esigenza di accelerare la costruzione di una alternativa di governo, essendo consapevoli che per guidare l’Italia occorre allargare la coalizione, renderla più coesa, irrobustire il profilo riformista del centro-sinistra.

La sfida di costruire un soggetto politico unitario del riformismo italiano corrisponde a tutte e tre quelle necessità, "Romano Prodi ha ragione", sottolinea Chiti "e lo abbiamo detto da subito, per questo la nostra risposta è un doppio sì", sì alla lista unitaria per le europee, sì alla costruzione di una nuova casa comune dei riformisti italiani; i Ds non sono "a ruota" in questo percorso, ma sono tra quanti "tirano il gruppo".

Per garantire successo ad una grande operazione politica occorre discutere, con tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo che siano tanti, sul come realizzarla. "Per i Democratici di sinistra" dice ancora Chiti "la lista comune alle elezioni europee è un importante punto di partenza, non è il punto di arrivo di questo percorso né può essere solo un episodio di carattere elettorale".

Punto di arrivo deve essere l’effettiva costruzione di un grande soggetto politico unitario, costruito con impegno e gradualità, capace di raccogliere apporti diversi e di avere un forte timbro riformista, capace di rendere quindi anche più coesa e più ampia la coalizione di centro-sinistra con cui i Ds aspirano a governare l’Italia.

Gli umori che si respirano nel partito sono positivi, rispetto a questo progetto ambizioso, e il vertice dei Ds li verificherà nel confronto con i segretari regionali e delle aree metropolitane di martedì prossimo e nelle successive riunioni degli organismi dirigenti, tuttavia Chiti conclude con un auspicio, che si possa presto avviare un lavoro comune delle diverse forze politiche su questo progetto, per coinvolgere nel modo più diretto tante forze della società italiana, forze del lavoro, del sapere, dell’impresa, delle associazioni, cittadini, che devono poter contribuire al successo di un percorso a tappe con obiettivi ambiziosi.

Infine, in merito alla proposta avanzata ieri da Fassino di un percorso federativo, Chiti ha detto che è una proposta aperta che i Ds avanzano a tutti, che corrisponde all’idea di un cammino lungo, graduale, capace di includere tutti coloro che vogliano contribuire alla sfida di una grande unificazione politica delle forze del riformismo italiano.

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