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Sabato 4 aprile . Cgil, il sindacato in piazza.
4.04.2009

Sabato 4 aprile . Cgil, il sindacato in piazza. REFERENDUM UNITARIO Guglielmo Epifani lancia la proposta agli altri sindacati confederali di svolgere un referendum unitario sulla riforma del modello contrattuale. Il leader della Cgil, parlando dal palco del Circo Massimo, ha ricordato il referendum interno al suo sindacato a cui hanno preso parte 3,6 milioni di iscritti, dei quali 3,4 milioni «hanno detto no all'accordo separato firmato senza la Cgil». «È un numero grande - ha sottolineato - oscurato dai mezzi di comunicazione di massa, ma che nessuno ha messo in discussione. Far finta di niente o irridere questi lavoratori non è serio». «Per questo - ha aggiunto - propongo di svolgere un referendum unitario con esito vincolante, almeno per quello che riguarda la Cgil. Non si gioca con la democrazia: la democrazia o c'è o non c'è. Non può esserci solo quando il risultato è sicuro».

NON VA BENE ASPETTARE LA NOTTATA Il governo fa molto meno di quello che serve ma «non va bene aspettare che passi la nottata, è dalla nottata che dipende il nuovo giorno». Lo ha detto illeader della Cgil, Guglielmo Epifani parlando dal Circo Massimo. «Perchè - ha chiesto Epifani al governo - l'esecutivo non ha voluto, non vuole fare di più? Perchè ha stanziato solo 4 miliardi per fronteggiare la crisi? Perchè non Percepisce l'urgenza di serie politiche industriali, per l'edilizia, per i servizi pubblici? Perchè mette in cantiere solo misure faraoniche per i lavori pubblici? E non fa niente per le piccole e medie imprese, e accelerare la domanda e aumentare l'occupazione?».

AL TAVOLO ANCHE CONFINDUSTRIA DICA SI' Anche Cisl, Uil e Confindustria dovrebbero avere quel «interesse ad un tavolo vero di confronto». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso del suo intervento al Circo Massimo sottolineando la necessità di essere uniti durante la crisi. «Bisogna riaffermare il peso del sindacato confederale», ha affermato. «La divisione su questi temi», riguardanti soprattutto le condizioni dei lavoratori, «non può essere quella registrata fino ad oggi perchè la crisi ci chiede di stare uniti», ha detto riferendosi a Cisl e Uil. Ma «anche Confindustria avrebbe interesse ad un tavolo vero di confronto». La Confindustria, ha proseguito Epifani, «ha fatto un gravissimo errore con l'accordo separato sul nuovo modello contrattuale, la crisi esigeva unità e non divisioni tra le forze sociali».

TAVOLO DI CRISI Guglielmo Epifani lancia un appello al governo dal palco del Circo Massimo, chiedendo di aprire «un Tavolo vero» sulla crisi economica. «Si apra subito un Tavolo vero di confronto - ha detto Epifani - per affrontare in modo serio, ordinato, coerente, la crisi». «Questa Richiesta - ha spiegato - non è una sfida, ma una richiesta per verificare di avere un tavolo con un vero confronto». Il segretario della Cgil ha sottolineato che è difficile fare previsioni sulla crisi, «ma se la ricchezza del Paese scenderà davvero del 4% quest'anno, questa caduta non potrà essere affrontata nè con battute nè con misure non all'altezza». «Lo dico con il cuore in mano - ha aggiunto - ma dietro a queste cifre ci sono milioni di persone e molte imprese. Un calo di queste dimensioni non vuol dire tornare a sei-sette anni fa, ma per molti è un ritorno nel vuoto».

QUATTRO PROPOSTE AL GOVERNO «Quattro proposte di dialogo al governo. Industria, precari, redditi per anziani, giustizia fiscale».

FISCHI A BERLUSCONI «Il nostro presidente del Consiglio...». È bastato questo incipit del segretario della Cgil Guglielmo Epifani nel suo intervento al Circo Massimo e dalla piazza si sono alzati fischi e motteggi accompagnati da suoni di sirene e campane.

BATTAGLIA VA FATTA CON ALTRI SINDACATI Guglielmo Epifani rimprovera dal palco del Circo Massimo gli altri sindacati confederali per non aver condiviso la battaglia contro la crisi. Il leader della Cgil ha elencato i mancati interventi del governo di fronte alla crisi, sottolineando che «c'è troppo divario tra ciò che il governo fa e ciò che dovrebbe fare». «Per questo - ha aggiunto tra gli applausi - abbiamo scelto di stare in campo anche quando gli altri non ci hanno consentito di fare le battaglie che dovevamo fare insieme».

ESTENDERE SUBITO LA CASSA ORDINARIA «Bisogna decidere subito di estendere la durata della cassa integrazione ordinaria, per evitare che il passaggio a quella straordinaria voglia dire ristrutturazioni, mobilità, licenziamento dei lavoratori». Un invito rivolto al governo dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso del suo comizio al Circo Massimo. «C'è troppo divario - ha aggiunto - tra quello che bisogna fare e quello che non si fa».

PERCHE' IL GOVERNO NON VUOLE FARE DI PIU' «Perchè il governo non ha voluto e non vuole fare di più? cosa aspetta? C'è troppo divario tra quello che bisognava fare- continua- e quello che quotidianamente il governo non fa». Tolti i soldi alle banche, il governo ha messo solo 4 miliardi di euro per combattere la crisi: «perchè- chiede ancora- non apre i tavoli, perchè non fa un piano di politiche sociali». Epifani ricorda a berlusconi che «non va bene aspettare perchè tanto la nottata passerà, bisogna agire» subito.

SULLA CRISI PURTROPPO AVEVAMO RAGIONE «Purtroppo ci troviamo a dire con forza che il tempo ci ha dato ragione. Una crisi lunga - ha detto Epifani - che tocca l'industria manifatturiera e i servizi ad essa legati. Un milione di posti di lavoro sono fermi e altri perduti e ogni giorno arrivano da tutta Italia nuovi segnali di difficoltà».

GRAZIE NAPOLITANO «Grazie per la fermezza e la serietà con cui svolge il suo lavoro», grazie per «l'affetto e l'attenzione per il mondo del lavoro, per l'impegno per la sicurezza sul lavoro» e per il ricordo delle morti bianche. così il leader della cgil, guglielmo epifani, dal palco del circo massimo, ringrazia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

DISCORSO DI EPIFANI «E' un grande motivo di orgoglio ed emozione tornare in questa piazza, al circo massimo, dove 3 milioni di persone scrissero una storia che nessuno ha mai dimenticato per i diritti dei lavoratori e contro la follia del terrorismo». Così il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, comincia il suo discorso dal palco del Circo Massimo, ricordando la manifestazione del 2002 quando l'allora leader Sergio Cofferati mobilitò 3 milioni di persone contro l'abolizione dell'articolo 18.

UN MINUTO DI SILENZIO PER I MORTI SUL LAVORO Un minuto di silenzio durante la manifestazione della Cgil in corso al Circo Massimo, «per onorare i tanti morti sul lavoro e i tanti immigrati che hanno perso la vita nei viaggi della speranza». L'iniziativa è stata annunciata dal palco da Massimo Wertmuller, che conduce la giornata.

SCARPE CONTRO LA GELMINI - Decine di scarpe sono state lanciate dagli studenti dell'Onda contro l'edificio del ministero della pubblica Istruzione in viale Trastevere a Roma, emulando, hanno detto i manifestanti, il gesto del giornalista iracheno che tirò una scarpa contro l'ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.

Durante il lancio odierno gli studenti, accendendo anche fumogeni rossi, bianchi e verdi, hanno gridato ai megafoni: «Questo è il ministero della vergogna, che risponde con le porte chiuse alle nostre domande. Gli studenti continuano a protestare».

L'edificio è presidiato dalla forze dell'ordine e le scarpe hanno raggiunto gli archi all'entrata del ministero. Gli studenti sono adesso diretti al Circo Massimo, dove si sta svolgendo la manifestazione nazionale della Cgil.

CLAUDIO FAVA (SD): Di Pietro è rumoroso ma non sempre il rumore è coerente. Cerco di riunire le sinistre ma voglio capire quali sono gli interlocutori.

BERSANI: UNITA' SINDACALE PIU' FACILE La grande manifestazione della Cgil al Circo Massimo renderà più agevole il cammino dell'unità sindacale, anzichè marcare maggiormente le divisioni. Se ne dice convinto Pierluigi Bersani, parlando con i giornalisti al Circo Massimo. L'esponente del Pd sottolinea che la manifestazione di oggi «dà voce a un disagio che altrimenti rimarrebbe pericolosamente in silenzio». «In questo senso - ha aggiunto - la Cgil oggi è meno isolata e anche tutti gli altri soggetti dovranno percepire questo sforzo positivo di dare voce al disagio». Per quanto riguarda l'unità dei sindacati confederali, Bersani ha detto che «il lavoro dovrebbe avere una sola voce e che deve riprendere la stagione dell'unità. Però - ha aggiunto - nelle divisioni c'è lo zampino del governo, perchè se un governo mette a valore le divisioni, ottiene certi risultati; se mette a valore l'unità delle forze sociali ne ottiene altri».

MASSIMO D'ALEMA: SENTIMENTO DI PROTESTA M OLTO DIFFUSO È una grande manifestazione unitaria che dà voce a un sentimento di protesta molto diffuso. Il più grande partito di opposizione ha il dovere di stare in piazza oggi. Fermo restando il rispetto per i sindacati che la pensano in modo differente. È la dimostrazione del fatto che c’è un grande malessere sociale alimentato da vaghi appelli all’ottimismo del governo che non affronta la crisi con soluzioni adeguate.

ANTONIO BASSOLINO – Presidente Regione Campania

«C'era bisogno di questa manifestazione. Dobbiamo dire "meno male che c'è la Cgil" che è capace di dare voce a chi voce non ha. È capace di rendere protagonisti tutti i lavoratori. Questa grandissima manifestazione è una prova democratica importante. Ci sono insieme padri, nonni e nipoti. La situazione economica è molto grave, ma comincia a delinearsi un lieve segnale di ripresa. A maggior ragione ora è il momento di insistere. Mi auguro che il Primo Maggio ci sia una grande manifestazione unitaria che veda di nuovo insieme Cgil, Cisl e Uil. Il governo deve dare risposte concrete attivando ammortizzatori sociali per i lavoratori come già stanno facendo le regioni. Dobbiamo dare risposte alle tante famiglie angosciate».

ARMANDO COSSUTTA – Ex segretario del Pdci

«Sono qui con l'Anpi, associazione nazionale dei partigiani, dietro allo striscione "I partigiani non dimenticano". Dico grazie alla Cgil che riesce a fare opposizione in un momento difficile in cui non si fa sentire adeguatamente l'opposizione che c'è in Parlamento».

MIMMO CALOPRESTI – Regista

«Era ora di muoversi per i lavoratori. In questa crisi soggetti come le imprese hanno già chiesto brutalmente "soldi veri" governo. Era ora che anche i lavoratori alzassero la voce per chiedere risposte. In tanti hanno solo il buio di fronte a loro. E nonostante questo, i toni della protesta rimangono civili e democratici, come qui oggi con la Cgil. In altri paesi stanno avvenendo anche episodi di violenza, ma fortunatamente in Italia i lavoratori riescono ad essere ancora protagonisti».

DI PIETRO: L'ITALIA DEI VALORI HA ADERITO IN MASSA L'Italia dei Valori ha aderito «in massa» alla manifestazione di oggi della Cgil per dare un messaggio al governo. Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che oggi ha partecipato a un convegno a Milano, ha detto che il partito partecipa «in massa perchè pensiamo sia necessario far sapere al governo che deve smettere di togliere ai poveri per dare ai ricchi. Deve smettere di togliere agli onesti per dare ai disonesti». Ma, intanto, un senatore dell'Italia dei Lavori, Stefano Pedica, nel retro-palco della manifestazione del Circo Massimo sta volantinando "per gli scontenti della Cgil" e facendo propagande per il nuovo "Sindacato dei lavoratori" creato dall'Idv.

AL CIRCO MASSIMO L'INNO DI MAMELI Sono stati l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia, ad accogliere i manifestanti accorsi a migliaia al Circo Massimo per la manifestazione anti-crisi della Cgil, oltre al folk politico dei Modena City Ramblers e del gruppo «La Casa nel vento». Nell'arena che si sta riempiendo di manifestanti minuto dopo minuto, per l'affluenza dei cinque cortei, c'è un intenso un odore di mandarini: a distribuirli gratuitamente è il camion 'l'agricoltura socialè, mentre sfilano verso il palco a migliaia i manifestanti da tutta Italia. Ci sono i precari dei call center della Sardegna che sfilano mascherati per denunciare la loro condizione di «senza volto», gli studenti dell'Unione degli universitari con gli zainetti, i ragazzi di Rifondazione con un santino che rappresenta il ministro Gelmini nei panni della «beata ignoranza». Spiccano in camice bianco i precari del centro tumori Gaslini di Genova con il loro striscione «10-20 anni non bastano ad essere stabilizzati», ognuno con un cartello che indica gli anni di attesa per un contratto. Parecchi gli immigrati, nigeriani e senegalesi da Bologna, ma anche un gruppo di indiani sikh con turbante e lunghe barbe bianche, intanto gli spalti del Circo Massimo vicino al palco sono quasi completamente pieni.

Altre informazioni:

http://www.unita.it/news/83681/cgil_il_sindacato_in_piazza

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