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Antonio Di Pietro : A sostegno di Pino Maniaci
4.04.2009

Antonio Di Pietro : A sostegno di Pino Maniaci . Pino Maniaci è stato rinviato a giudizio perché privo del tesserino dell'ordine dei giornalisti. Il "tesserino giornalistico" è stato introdotto da Mussolini nel 1925 con la creazione di un albo per schedare coloro a cui era consentito di fare informazione.

Questo marchio non ha più ragione di esistere. Oggi ci sono migliaia di ragazzi e di onesti cittadini che stanno facendo un lavoro egregio di vera informazione attraverso la Rete. Pochi giornalisti superstiti hanno mantenuto la loro libertà sui quotidiani e sulle reti nazionali che tutti conosciamo, Pino Maniaci è uno di questi.

Ad oggi l'informazione tradizionale in Italia è moribonda e si accinge a scomparire definitivamente con gli ultimi colpi di poltrona alle televisioni di Stato.

Riporto un'intervista a Sonia Alfano, candidata indipendente dell'Italia dei Valori alle prossime Elezioni Europee, che commenta la vicenda di Pino Maniaci. Parole che sottoscrivo.

Testo dell'intervento

"Trovo che la vicenda di Pino Maniaci, il giornalista di TeleJato, sia assurda, quasi incredibile: rinviato a giudizio perché privo di tesserino dell'ordine dei giornalisti.
Posto che questo ordine dei giornalisti esiste soltanto in Italia, ed è davvero aberrante, privo di significato, ritengo che in questo Paese, soprattutto in Sicilia, Pino stia facendo un lavoro grandioso, davvero encomiabile. Ricordiamo che Pino è stato picchiato in piena piazza a Partinico dai figli di un boss, lui entra davvero nella situazione, va a cercare la notizia, e quotidianamente, nel suo telegiornale, racconta vita, morte e miracoli di tutti i boss legati a determinate vicende, soprattutto della sua zona.
Quella dello Jato è una zona molto particolare, e cercare di fermare un'opera come quella di Pino credo che sia solo ed esclusivamente un danno non al mondo dell'antimafia, perché purtroppo l'antimafia può voler dire tutto e nulla, ma dannoso soprattutto per tutte quelle persone che stanno incominciando ad avvicinarsi a quello che è il mondo della società civile, quella che si ribella a determinati sistemi.
Mi viene da ridere quando penso che ci sono giornalisti che hanno davvero il tesserino, forse più di uno, magari regalato perché amici degli amici del Presidente del Consiglio, e non lo danno a Pino Maniaci oppure rinviarlo a giudizio perché non ce l'ha.
Mi chiedo, se Pino Maniaci viene rinviato a giudizio perché non ha il tesserino dell'ordine dei giornalisti, ad Emilio Fede, che occupa abusivamente il canale relativo al TG4, bisognerebbe mandarlo in carcere immediatamente. Ricordiamoci che grazie all'abusivismo di Emilio Fede gli italiani, quelli che pagano le tasse, pagano ogni anno centinaia di migliaia di euro per il danno che il signor Emilio Fede, e compagnia, procurano a noi italiani.
Mi viene da ridere se penso che Renato Farina, alias "betulla", aveva il tesserino di giornalista. Mi chiedo a chi sia servito lo pseudo giornalismo che ha fatto in questi anni. Di certo non a noi, ai cittadini.
Ci sono delle situazioni che in altri Paesi sarebbero paradossali, ma siccome accadono in Italia di paradossali ce ne sono tante, c'è da piangere tantissimo.
Da siciliana mi sento fortemente toccata da questa vicenda di Pino, e ancora di più in qualità di figlia non di giornalista, ma di corrispondente di un quotidiano. Mio padre, da corrispondente, è stato ucciso l'8 gennaio del 1993 dalla mafia a Barcellona. Mio padre quando era in vita non ha avuto nessun riconoscimento, non aveva il tesserino, arrivato quattro anni dopo la sua morte. Ho sempre pensato che quel tesserino sia arrivato non tanto per gli articoli, non tanto per aver contribuito ad aver fatto arrestare Santapaola e non tanto per aver sventato diversi traffici di droga. Penso che quel tesserino è arrivato per i tre colpi di pistola che hanno ucciso mio padre. Il primo gli fu sparato in bocca, forse è stato proprio quello a far dare il tesserino a mio padre.
Che Pino possa continuare a fare il suo lavoro anche senza tesserino. Non è un pezzo di carta che attesta la bravura di una persona
".

fonte: http://www.antoniodipietro.com/2009/04/a_sostegno_di_pino_maniaci.html  

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