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Birmania, rinasce il sindacato in esilio.
12.04.2009

Birmania, rinasce il sindacato in esilio. Si chiama Ftub, lotta contro lo sfruttamento schiavistico della giunta militare. Cina, mille lavoratori in marcia per 140 chilometri: "Non licenziateci". Cambogia, chiudono i battenti le fabbriche tessili: già persi 70 mila posti, altri 100 mila a rischio (a cura di Claudia Ortu)

Lo scorso 24 marzo la Csi-Ituc ha annunciato la rinascita della Ftub (Federazione dei sindacati della Birmania) al termine di un congresso di tre giorni svoltosi al confine con la Thailandia. Il sindacato, che si è dotato di un nuovo statuto e ha eletto U Hla Oo come presidente e Maung Maung come segretario generale, si propone di portare avanti le proprie storiche istanze in difesa dei lavoratori e contro lo sfruttamento schiavistico della giunta militare. La Ftub ha anche fatto appello alla popolazione perché boicotti le elezioni indette dai militari nel 2010, considerate un’iniziativa di facciata.

Cina, una lunga marcia in difesa del posto di lavoro

I chilometri non sono i seimila della storica avanzata del partito comunista, ma l’evento è significativo. Protagonisti della nuova lunga marcia sono i circa mille lavoratori di un’industria tessile nel Nord che, dallo scorso venerdì, hanno intrapreso il cammino verso la capitale per protestare contro la perdita del posto di lavoro. I lavoratori, che effettuano il percorso di circa 140 chilometri a piedi e in bici, contano di arrivare a Pechino per consegnare una petizione al governo centrale, ma voci non confermate fanno sapere che sarebbero già stati fermati a metà percorso.

Cambogia, chiudono i battenti le fabbriche tessili

Secondo il più importante sindacato cambogiano, Chea Mony, sono già 70 mila i lavoratori licenziati nei primi mesi del 2009 dalle fabbriche tessili presenti nel paese a partire dagli anni 90. Altri 100 mila saranno i posti persi nei prossimi mesi. Circa 20 fabbriche, delle 291 presenti nel paese, hanno chiuso i battenti rimandando a casa i lavoratori e soprattutto le lavoratrici, che si erano spostati dalle zone rurali per lavorare. Secondo l’organizzazione padronale di categoria (Gmac) il mercato, che nel 2008 valeva 2,78 miliardi di dollari, subirà una restrizione del 30 per cento.

fonte: http://www.rassegna.it:80//articoli/2009/04/10/45593/birmania-rinasce-il-sindacato-in-esilio

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